
Negli ultimi mesi il mercato azionario americano ha vissuto una combinazione rara di entusiasmo, tensione e incertezza. In questo scenario arriva uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: i risultati trimestrali di NVIDIA, la regina dei chip per l’intelligenza artificiale.
Ogni volta che l’azienda pubblica i conti, Wall Street si ferma. In questa fase, però, il contesto è ancora più delicato: il Nasdaq ha perso terreno, l’indice Fear & Greed
mostra livelli di paura estrema e il dibattito sulla presunta bolla dell’AI si fa sempre più acceso.
A rendere il quadro ancora più interessante è la decisione di Peter Thiel, uno degli investitori più influenti al mondo, di liquidare il 100% della sua posizione in NVIDIA e gran parte di quella in Tesla. Una mossa che molti hanno interpretato come un segnale forte, capace di scatenare reazioni emotive tra gli azionisti.
In questo momento ogni investitore di NVIDIA si pone la stessa domanda: stiamo assistendo a una semplice correzione di un titolo salito molto o siamo al turning point dell’intero ciclo dell’intelligenza artificiale? Per dare una risposta sensata serve analisi, dati e un approccio razionale.
Questo articolo nasce proprio con questo obiettivo: aiutarti a leggere la situazione attuale di NVIDIA, comprendere i rischi reali e individuare le variabili che contano davvero nel medio-lungo periodo.
Leggi anche: Accordo Nvidia-Microsoft-Anthropic: Il Motore del Nuovo Boom dell’AI
Le Vendite di Peter Thiel: Segnale di Allarme o Movimento Razionale?
La notizia che ha acceso i riflettori è chiara: Peter Thiel ha venduto l’intera posizione in NVIDIA e ha ridotto circa il 75% di Tesla. Non parliamo di un investitore qualsiasi. Thiel è uno dei pochissimi protagonisti dei mercati con un track record pluridecennale di risultati superiori alla media, motivo per cui i suoi movimenti vengono seguiti come se fossero indicazioni di rotta per il capitale globale.
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Questo però non significa che un azionista debba imitarlo automaticamente. Vendere un’azione può avere decine di motivazioni diverse: necessità di liquidità, nuovi progetti, gestione del rischio, riequilibrio del portafoglio, pianificazione fiscale.
Si compra un titolo sostanzialmente per un solo motivo – ci si aspetta crescita di valore nel tempo – mentre lo si può vendere per un ventaglio enorme di ragioni che non sempre hanno a che fare con le prospettive operative dell’azienda.
C’è poi un aspetto cruciale: Thiel non è mai stato un grande sostenitore del settore AI nel suo complesso. Più volte ha paragonato l’attuale entusiasmo a quello della bolla del 1999, sottolineando come la gran parte degli operatori stia spendendo capitali senza monetizzare davvero, mentre pochi player – tra cui proprio NVIDIA – incassano la maggior parte dei profitti. In questo contesto, il suo “derisking” appare coerente con la sua visione storicamente prudente.
NVIDIA Oggi: Fondamentali che Sfiorano l’Eccellenza
Al di là delle opinioni, i fondamentali di NVIDIA raccontano una realtà difficile da ignorare. La società è al centro del boom dell’intelligenza artificiale, controlla una quota dominante del mercato delle GPU per data center e presenta numeri che sembrano un case study di crescita esponenziale.
Crescita del cash flow operativo
Negli ultimi dieci anni il cash flow operativo di NVIDIA è salito di circa il 7.000%.
Nell’arco degli ultimi tre anni l’aumento è stato vicino al +920%, mentre negli ultimi dodici mesi ci si aggira attorno a un ulteriore +60%. Si tratta di una progressione che non è tipica di un ciclo maturo, ma di una fase di espansione piena.
Ricavi e marginalità da leader di settore
I ricavi sono cresciuti di circa il 500% in tre anni e registrano un incremento vicino al
+71% rispetto all’anno precedente. A questo si aggiunge un margine operativo che sfiora il 60%, livelli che molte aziende possono solo sognare.
Sul fronte della solidità finanziaria, NVIDIA presenta circa 5,5 miliardi di dollari di cassa a fronte di solo 1 miliardo di debito, con una disponibilità complessiva di liquidità nell’ordine di decine di miliardi.
Il titolo tratta con un forward P/E compreso tra 45 e 50 e intorno a 22 volte le vendite. Multipli importanti, senza dubbio, ma che vanno letti alla luce di una posizione quasi monopolistica in un settore ad altissimo valore aggiunto.
Il Tema degli Insider: Perché Stanno Vendendo?
Un dato che incuriosisce molti analisti riguarda le mosse degli insider. Negli ultimi sei mesi risultano vendute circa 8 milioni di azioni da parte del management, a fronte di acquisti marginali (circa 21.000 azioni). Un fenomeno che viene percepito da molti come un potenziale campanello d’allarme.
Anche qui, però, serve equilibrio. I dirigenti di aziende quotate spesso ricevono compensi rilevanti in stock option e azioni, che vengono monetizzate nel tempo per esigenze personali o di diversificazione patrimoniale. Il fatto che vendano non equivale automaticamente a una sfiducia sul futuro dell’azienda, ma è un elemento che va inserito nel quadro complessivo della valutazione del titolo NVIDIA.
La Domanda Chiave: Dove Sarà l’AI tra 5–10 Anni?
Con NVIDIA la vera questione non è tanto se i margini attuali siano buoni (lo sono) o se la crescita sia robusta (lo è in modo evidente), bensì quale sarà la dimensione del mercato AI nel prossimo decennio.
Tutto ruota attorno a una domanda: quanta potenza di calcolo richiederanno i modelli di intelligenza artificiale nel 2030 rispetto a oggi?
Se il ciclo dell’intelligenza artificiale continuerà ad espandersi, NVIDIA resterà probabilmente al centro dell’infrastruttura tecnologica globale. I grandi hyperscaler – Microsoft, Amazon, Google, Meta – stanno già investendo cifre enormi in data center ad alta intensità energetica, e le loro strategie non sembrano orientate a rallentare.
Domanda crescente e concorrenza AMD
La concorrenza di AMD è reale e in crescita, ma colmare il gap tecnologico e di ecosistema con NVIDIA richiede tempo, capitali e una capacità di esecuzione impeccabile. Anche in uno scenario in cui il mercato si dividesse ipoteticamente a metà, NVIDIA continuerebbe a generare una profittabilità straordinaria se il volume complessivo
di calcolo richiesto dall’AI continuerà a espandersi.
Perché il confronto con Cisco non è corretto
Spesso si cita il caso Cisco a fine anni ’90, quando il titolo fu protagonista di una crescita vertiginosa durante la corsa all’infrastruttura internet, per poi subire una lunga fase di ridimensionamento. Il paragone però è fuorviante.
Le infrastrutture telecom hanno cicli molto lunghi: una volta posati i cavi, non vengono sostituiti ogni pochi anni.
L’high performance computing segue una logica diversa: i modelli diventano più complessi, i dataset più grandi, le applicazioni si moltiplicano. Ogni salto di qualità dell’AI richiede nuove generazioni di GPU, nuove architetture e ulteriore potenza di calcolo. La domanda non è statica, è strutturalmente espansiva.
Cosa Contare Davvero nella Prossima Trimestrale NVIDIA
Molti osservatori si concentreranno su EPS e ricavi. Si tratta di variabili importanti,
ma chi vuole capire davvero la traiettoria di NVIDIA dovrebbe guardare con attenzione ad alcuni elementi più profondi.
1. Domanda globale di GPU e backlog
Un primo punto cruciale riguarda la domanda di GPU per data center. Qualsiasi segnale di rallentamento, di riduzione dei preordini o di compressione del backlog per il 2026–2027 verrebbe interpretato come una spia di saturazione del ciclo AI. Al contrario, una conferma di ordini robusti per i prossimi anni rafforzerebbe la narrativa di crescita strutturale.
2. Margini operativi e pricing power
La tenuta dei margini operativi è un altro indicatore decisivo. Una compressione significativa potrebbe suggerire maggiore competizione o un potere di prezzo inferiore rispetto al passato. Margini stabili o in espansione, invece, confermerebbero il ruolo di NVIDIA come fornitore quasi imprescindibile nel mondo AI.
3. Concorrenza AMD e risposta strategica
Ogni riferimento diretto alla strategia di AMD sarà seguito con grande attenzione. Gli investitori cercheranno segnali su come NVIDIA intenda difendere la propria quota di mercato, sia sul piano tecnologico sia su quello dell’ecosistema software e delle soluzioni integrate.
4. Vincoli energetici dei data center
Il tema dell’energia per i data center è diventato centrale. La crescita dei carichi di lavoro AI sta imponendo un ripensamento delle infrastrutture energetiche e di raffreddamento. Una strategia chiara su efficienza, consumi e partnership nel settore energetico sarà un elemento chiave per valutare la sostenibilità di lungo termine del modello di business.
5. Posizionamento sul tema “bolla AI”
Jensen Huang non potrà eludere a lungo la domanda che circola tra analisti e media:
esiste una bolla sull’intelligenza artificiale? Una risposta argomentata, supportata da dati su utilizzo reale, crescita della domanda e ritorni sugli investimenti, potrebbe contribuire a calmare i timori o, al contrario, ad alimentare ulteriore volatilità.
6. Guidance per i prossimi trimestri
La guidance rappresenta probabilmente il punto più sensibile. Se NVIDIA annuncerà prospettive in crescita o stabili su livelli elevati, il mercato potrà interpretarlo come conferma della solidità del ciclo AI. Un atteggiamento più prudente, invece, verrebbe letto come possibile segnale di rallentamento futuro.
Strategia Operativa su NVIDIA: Come Gestire il Rischio Senza Rinunciare al Potenziale
In un contesto di forte volatilità, reagire in modo impulsivo rischia di trasformare una correzione temporanea in un errore permanente. Per un titolo come NVIDIA, che ha vissuto fasi di rialzo esplosivo alternate a correzioni violente, la strategia più sensata per molti investitori resta il Dollar Cost Averaging (DCA).
Il DCA consiste nel costruire la posizione nel tempo attraverso acquisti periodici, senza concentrare tutto il capitale in un unico ingresso. Nei momenti di panico di mercato, quando la narrativa si sposta su paura e pessimismo, chi crede nel potenziale di lungo periodo dell’azienda può valutare di aumentare leggermente il ritmo di accumulo, restando
comunque fedele a una logica disciplinata.
Questa impostazione, applicata con pazienza a titoli come NVIDIA o Palantir, ha già dimostrato di poter generare risultati rilevanti per chi ha mantenuto una prospettiva di medio-lungo periodo, senza farsi travolgere da euforia o panico di breve.
Se il ciclo dell’intelligenza artificiale continuerà a espandersi e NVIDIA saprà difendere la propria posizione nell’ecosistema, il titolo potrebbe restare un asset centrale nei portafogli orientati alla crescita. La chiave, per l’investitore moderno, sarà combinare analisi dei fondamentali, lettura attenta dei trend tecnologici e gestione consapevole del rischio.
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