
C’è un momento nei mercati finanziari in cui la tensione diventa palpabile, quando le mosse dei grandi investitori iniziano a dettare il ritmo del panico o dell’euforia. Palantir, una delle società simbolo della rivoluzione dell’intelligenza artificiale, si trova esattamente in quel punto critico. Mentre continua a firmare contratti record e a macinare utili, alcuni dei nomi più influenti di Wall Street stanno scommettendo contro di lei.
Tra questi spicca Michael Burry, l’uomo che aveva previsto il crollo del 2008 e che ora ha aperto posizioni ribassiste tramite opzioni put su Nvidia e, soprattutto, su Palantir, con un’esposizione che sfiora il miliardo di dollari. A questa mossa si sono aggiunte stime aggressive di realtà come Citron Research, che vedono un “fair value” drasticamente inferiore ai prezzi correnti. Gli investitori si chiedono: il titolo è solo caro o c’è una bolla pronta a sgonfiarsi?
In questo articolo analizziamo con occhio critico tesi ribassiste e rialziste, i commenti del CEO Alex Karp e, soprattutto, gli indicatori operativi che contano davvero per un titolo software ad alta marginalità.
Tesi ribassista: valutazioni estreme e “legge della gravità”
Il cuore della tesi short su Palantir è semplice: valutazione. Con un market cap nell’ordine delle centinaia di miliardi a fronte di ricavi annuali nell’ordine dei miliardi bassi e utile netto ancora contenuto, i multipli sono stellari. Gli investitori scettici citano:
- P/E forward superiore a 200
- PEG ratio attorno a 3,6 (più del doppio della media di settore)
- Price/Sales oltre 100, un livello che presuppone anni di crescita impeccabile
Per chi opera con approccio value, questi numeri implicano un premio di crescita talmente elevato da non lasciare margini d’errore. Il ragionamento è lineare: se il ciclo dell’AI rallenta, se i contratti tardano o se la concorrenza rosicchia quota, i multipli si comprimono e il prezzo torna a “terra”.
Rischio “crowded trade” e volatilità
Palantir è entrata di diritto tra i titoli più discussi, con un crescente interesse ribassista. Quando un’azione diventa heavily shorted, a ogni dato macro sfavorevole o guidance prudente il movimento ribasso può accelerare. Da qui la narrativa del “bubble burst”: se la fiducia collettiva vacilla, la discesa può essere rapida e profonda.
Tesi rialzista: esecuzione impeccabile e vantaggio competitivo nell’AI
La scommessa long si fonda su un’idea potente: i dati sono il nuovo petrolio, e Palantir è uno dei migliori “raffinatori” al mondo. La suite – dall’ontology all’operatività su governo e commerciale – trasforma basi dati frammentate in decisioni misurabili sul campo.
Esempi citati dagli stessi clienti:
- HSS: da 45 minuti a 5 minuti di lavoro manuale grazie all’AI di Palantir
- American Airlines: decine di milioni risparmiati in meno di un anno
- BP: ritorni a tre cifre su progetti alimentati dalla piattaforma
Risultati così tangibili spiegano l’exploit di clienti commerciali USA (+65% anno su anno) e il boom dei contratti: oltre 200 accordi da +1 milione di dollari firmati nel trimestre citato, incremento dei deal da 5 milioni e backlog commerciale in impennata. L’accordo con Nvidia e l’endorsement pubblico di Jensen Huang – che ha definito l’ontology di Palantir “lo stack enterprise più importante” – rafforzano la percezione di leadership nell’AI applicata.
La metrica che discrimina: la “Rule of 40”
Se c’è un indicatore che fotografa la qualità dell’esecuzione software, è la Rule of 40 (somma di crescita dei ricavi e margine). Palantir è passata da valori già solidi (46%) a 94%, fino a superare la soglia del 100% negli ultimi aggiornamenti citati. Tra le società enterprise software sopra il miliardo di ricavi, questo è un livello rarissimo. In altre parole: crescita e profittabilità coesistono, non è “crescita a ogni costo”.
Le parole del CEO: attacco frontale agli short
Alex Karp ha risposto con tono acceso alle posizioni ribassiste, bollando come “manipolative” certe letture e definendo “folle” l’idea di colpire proprio chip e ontology – i due pilastri economici dell’AI moderna.
Il messaggio è chiaro: “porteremo numeri migliori e chi è corto si farà male”. Al netto dei toni, l’indicazione strategica è interessante: più che ingaggiare battaglie mediatiche, il management punta a battere trimestre dopo trimestre le attese e, se possibile, innescare short squeeze.
Oltre i cori da stadio: come leggere Palantir con disciplina da investitore
1) Valutazione “cara” può restare “cara”
La storia di mercato è ricca di titoli giudicati “overvalued per anni” (Amazon, Tesla, Nvidia) che hanno continuato a salire perché l’esecuzione e la dimensione del mercato hanno colmato, col tempo, lo scarto con i multipli. Questo non significa che ogni prezzo sia giustificato; significa che, in presenza di moat tecnologico e mercato indirizzabile gigantesco, i modelli tradizionali scontano male l’opzione di crescita.
2) Volatilità come costo del biglietto
Un titolo con narrativa forte e short interest elevato tende a sovra-reagire a notizie marginali. Muoversi da -30/40% a +100/200% in archi temporali brevi non è fantascienza. Per chi investe con orizzonte pluriennale la chiave è accettare che la volatilità sia il “costo del biglietto” per partecipare al potenziale di lungo periodo.
3) Cosa guardare nei prossimi trimestri
- Espansione clienti commerciali USA e penetrazione cross-industry
- Valore medio dei contratti (accumulo di deal >1M$ e >5M$)
- Backlog e Remaining Deal Value: visibilità dei ricavi futuri
- Traiettoria di margini e tenuta della Rule of 40 sopra soglie d’élite
- Prova di scalabilità fuori dai casi di studio “eroici”
Se questi assi restano solidi, la compressione dei multipli potrebbe essere più graduale del previsto; se rallentano, gli short avranno gioco facile.
Strategia per profili diversi

Investitore di lungo periodo
Per chi guarda oltre la volatilità, Palantir rappresenta una scommessa sulla trasformazione digitale globale. Il modello più razionale è l’accumulo progressivo secondo la logica del Dollar Cost Averaging (DCA). Entrare in modo graduale, privilegiando le fasi di forte correzione (tra il 30% e il 40% dai massimi), consente di mitigare il rischio di timing errato.
L’obiettivo di un investitore paziente deve essere costruire una posizione strategica di lungo termine, senza esporsi eccessivamente in un’unica fase di mercato. In questo modo si trasforma la volatilità in un alleato: ogni discesa diventa un’opportunità per mediare il prezzo di carico e beneficiare del potenziale di crescita strutturale dell’azienda.
Chi sceglie questo approccio deve tuttavia mantenere un portafoglio diversificato su altri titoli AI e tech – come Nvidia, Microsoft, Amazon o Alphabet – così da non legare eccessivamente la performance complessiva all’evoluzione di una singola azienda.
Trader a breve termine
Per chi opera nel breve termine, Palantir è un terreno fertile ma rischioso. Le dinamiche di short interest e le reazioni ai risultati trimestrali generano movimenti repentini ideali per chi cerca volatilità, ma pericolosi per chi non applica regole rigide.
Un approccio tecnico efficace può basarsi su:
- Operazioni di swing trading tra supporti e resistenze noti, con stop loss stretti e target progressivi.
- Monitoraggio costante di volumi e open interest sulle opzioni, che anticipano spesso le fasi di short squeeze o di inversione.
- Utilizzo di indicatori di forza relativa (RSI, MACD) per individuare divergenze e conferme di momentum.
Il trader esperto non deve mai dimenticare che la gestione del rischio è più importante della previsione direzionale: una singola operazione sbagliata su Palantir può annullare settimane di profitti se non si utilizza una strategia di position sizing controllata.
✅ Acquista Azioni senza Commissioni con un Broker regolamentato
Il punto d’equilibrio: qualità operativa vs prezzo
L’enigma di Palantir è racchiuso nel suo equilibrio instabile tra eccellenza operativa e valutazione estrema.
- Da un lato, l’azienda presenta metriche da manuale: margini lordi tra i più alti nel settore software, crescita costante del portafoglio clienti e una Rule of 40 che supera il 100%, valore eccezionale anche per società mature.
- Dall’altro lato, il titolo incorpora già una porzione significativa di aspettative future, rendendo ogni trimestre una prova di conferma o smentita per il mercato.
La chiave di lettura sta nel riconoscere che Palantir è un’azienda premium, ma a un prezzo premium. Non si tratta di un caso isolato: nella storia dei mercati, le società realmente trasformative (Amazon, Tesla, Nvidia) hanno mantenuto per anni multipli apparentemente insostenibili finché la crescita effettiva non li ha giustificati.
Oggi Palantir è ancora nella fase in cui il mercato paga l’idea più del risultato, ma i risultati cominciano a colmare il divario. Il suo vantaggio competitivo nella gestione e interpretazione dei dati, il posizionamento come partner strategico di governi e multinazionali e la rapida espansione nel settore commerciale delineano un sentiero di crescita potenzialmente pluriennale.
In prospettiva, l’equilibrio tra prezzo e qualità dipenderà da tre variabili fondamentali:
- Continuità della crescita organica oltre il 20-25% annuo nei prossimi esercizi.
- Saturazione del mercato AI e capacità di mantenere margini elevati anche in presenza di concorrenza crescente.
- Disciplina finanziaria nel bilanciare reinvestimenti e generazione di cassa.
Se questi fattori resteranno allineati, Palantir potrebbe effettivamente consolidarsi tra le aziende da trilione di dollari citate dagli analisti più ottimisti. In caso contrario, il rischio di una compressione dei multipli tornerebbe prepotente.
Per l’investitore consapevole, dunque, la domanda non è se Palantir sia sopravvalutata oggi, ma quanto velocemente saprà far combaciare il prezzo con la realtà dei numeri. Chi saprà guardare oltre la volatilità quotidiana potrebbe trovarsi in possesso di una partecipazione in una delle imprese più influenti della nuova economia dei dati.
Resta Aggiornato sulle Nostre Notizie
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi social e segui Doveinvestire su Google News, Facebook, Twitter per non perderti nessun aggiornamento. Unisciti alla conversazione lasciando un commento con le tue opinioni ed esperienze
Per ricevere ogni aggiornamento in tempo reale, attiva le notifiche dal pulsante Segui o unisciti al nostro canale Telegram di Dove Investire
Dove Investire: La tua Guida per Investire nel Mercato Azionario
Approfondimenti, analisi dettagliate e informazioni aggiornate ti aiutano a muoverti con sicurezza nel complesso mondo del mercato azionario. L'inflazione, i tassi di interesse e le trimestrali non sono solo numeri: con le nostre guide, scoprirai come questi elementi influenzano davvero le tue opportunità d'investimento.
Scopri le migliori opportunità per investire in azioni con broker di qualità:
- XTB – Uno dei Broker più grandi al mondo per operazioni di trading effettuate sul mercato. Investire in azioni con XTB è semplice e sicuro oltre a non applicare alcuna commissione sull'acquisto di azioni e ETF.
- Pepperstore – Uno dei Broker più apprezzati in Europa e nel mondo. Offre la possibilità di fare trading in sicurezza grazie a piattaforme professionali e regolamentate
- IG – Offre l'accesso gratuito alla piattaforma di trading con 30.000 € di fondi virtuali con cui fare pratica senza rischi su materie prime, indici, Forex, azioni, criptovalute e altri mercati come obbligazioni, tassi di interesse e opzioni
Investire nel momento giusto e con la strategia corretta è essenziale per evitare rischi e massimizzare le opportunità. Noi di Dove Investire non promettiamo miracoli, ma forniamo contenuti reali e approfonditi per aiutarti a fare scelte informate nel mercato azionario.
Dove Investire è la tua fonte di fiducia per comprendere a fondo il mondo degli investimenti.






















