
I mercati emergenti stanno tornando sotto i riflettori. Scopri quali aree offrono le migliori opportunità di crescita e come posizionarti per i prossimi anni.
Perché i mercati emergenti tornano interessanti
Dopo un decennio dominato dalle azioni USA, trainate soprattutto dal comparto tecnologico, molti investitori iniziano a guardare altrove. Le valutazioni delle società americane hanno raggiunto livelli elevati, mentre fuori dagli Stati Uniti si aprono nuove prospettive.
A catalizzare questo interesse sono stati diversi fattori:
- Indebolimento del dollaro, che rende più competitive le economie emergenti.
- Debito e deficit USA crescenti, che hanno spinto i gestori a diversificare.
- Sviluppo tecnologico nei mercati emergenti, con particolare attenzione all’Asia e all’America Latina.
Un esempio è l’ETF Emerging Markets Internet (EMQQ), focalizzato sulle società internet e tecnologiche dei mercati emergenti, che nel 2025 ha registrato un forte rimbalzo.
America Latina: il boom digitale con Mercado Libre e Nubank
Tra le aree più promettenti c’è l’America Latina, con oltre 650 milioni di consumatori. Qui, milioni di persone stanno entrando per la prima volta nell’economia digitale grazie agli smartphone low-cost e a internet mobile.
Società come Mercado Libre e Nubank guidano questa rivoluzione:
- Mercado Libre è diventato il “Amazon dell’America Latina”, ma con un modello ancora più esteso grazie al servizio di pagamenti Mercado Pago. È oggi la più grande azienda della regione e una delle migliori storie di crescita degli ultimi anni.
- Nubank, supportata da investitori come Berkshire Hathaway già prima della quotazione, ha democratizzato i servizi finanziari online, superando le tradizionali banche locali.
La sfida rimane la stabilità politica, come dimostrano i casi di Argentina e Brasile, ma la curva di adozione digitale appare troppo forte per essere fermata.
India: la nuova Cina di 20 anni fa
Se c’è un Paese che incarna il potenziale dei mercati emergenti, quello è l’India. Con oltre 1,4 miliardi di abitanti, è oggi la nazione più popolosa del mondo e vanta la crescita demografica più favorevole.
Alcuni fattori rendono l’India un’opportunità straordinaria:
- Smartphone a basso costo disponibili anche per 12 dollari, che accelerano la digitalizzazione.
- Capitale umano di altissimo livello, con figure indiane alla guida di colossi come Google e Microsoft.
- Sistema finanziario digitale, tra i più avanzati al mondo, che ha reso i pagamenti elettronici la norma.
Molti analisti considerano l’India come la nuova Cina di 15-20 anni fa, ma con un vantaggio tecnologico enorme.
Cina: volatilità ma valutazioni interessanti
La Cina resta un pilastro dei mercati emergenti, rappresentando da sola un terzo dell’intero universo EM. Negli ultimi anni le società internet locali come Alibaba, Tencent e Pinduoduo hanno sofferto forti ribassi, arrivando a essere considerate “non investibili” da parte di molti.
Tuttavia, diversi segnali indicano un potenziale di rivalutazione:
- Buyback miliardari che hanno sostenuto la crescita degli utili.
- Prezzi azionari ai minimi storici rispetto ai fondamentali.
- Leadership nell’intelligenza artificiale, con la Cina che detiene il numero più alto di brevetti in questo settore.
Secondo diversi esperti, il comparto tech cinese rimane sottovalutato e potrebbe offrire ritorni significativi nei prossimi anni.
Investire oggi nei Mercati Emergenti
Accedere al potenziale dei mercati emergenti richiede un approccio mirato, che tenga conto delle peculiarità di queste economie. Non si tratta soltanto di comprare titoli locali, ma di adottare strumenti che permettano di diversificare e ridurre i rischi specifici di ciascun Paese.
Il metodo più diffuso è rappresentato dagli ETF (Exchange Traded Fund), che offrono esposizione a un paniere di società quotate nei mercati emergenti. Ad esempio, l’ETF EMQQ si focalizza sulle aziende tecnologiche e internet, settori che stanno guidando la crescita globale, in particolare nei Paesi in via di sviluppo.
Questo il grafico dell'EMQQ Emerging Markets Internet (EMQQ )
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Un’altra opzione è selezionare azioni individuali di società leader locali, come Mercado Libre e Nubank in America Latina, oppure Alibaba e Tencent in Cina. Tuttavia, questo approccio richiede un’analisi approfondita della singola azienda, dei suoi bilanci e del contesto politico ed economico in cui opera.
Un terzo modo di investire consiste nei fondi comuni specializzati, gestiti attivamente da professionisti che selezionano le opportunità più promettenti. Questa strada, seppur con costi di gestione più alti, può offrire maggiore protezione nei momenti di volatilità.
Infine, un aspetto chiave è la strategia temporale: i mercati emergenti sono volatili, ma storicamente hanno garantito i rendimenti più elevati nel lungo termine. Un approccio basato su piani di accumulo (PAC) o strategie di Dollar Cost Averaging (DCA) consente di ridurre l’impatto delle oscillazioni e costruire valore progressivamente.
Rischi e opportunità nei mercati emergenti
Investire nei mercati emergenti offre grandi potenzialità, ma implica anche rischi che devono essere compresi prima di allocare capitale.
Tra i principali rischi:
- Instabilità politica e sociale: governi fragili, cambi di regime o tensioni interne possono influire negativamente sulle borse locali. Argentina e Brasile, ad esempio, hanno vissuto negli ultimi anni forti oscillazioni legate a crisi politiche ed economiche.
- Governance aziendale: molte società statali nei mercati emergenti presentano conflitti di interesse e pratiche poco trasparenti, come dimostrato dal caso Petrobras in Brasile, coinvolta in scandali di corruzione di portata nazionale.
- Rischio valutario: il rafforzamento del dollaro può ridurre i rendimenti degli investitori esteri, rendendo meno redditizi gli investimenti locali.
- Volatilità dei mercati: a differenza degli indici americani o europei, quelli emergenti sono più sensibili agli shock esterni, come crisi finanziarie, guerre commerciali o cambiamenti normativi.
Sul fronte delle opportunità, i mercati emergenti sono caratterizzati da fattori che li rendono estremamente attraenti:
- Demografia favorevole, con una popolazione giovane e in crescita, che spinge i consumi interni.
- Digitalizzazione accelerata, grazie alla diffusione degli smartphone a basso costo, che sta aprendo le porte a e-commerce, fintech e servizi online.
- Espansione della classe media, che porta con sé domanda crescente di beni di consumo, servizi finanziari e soluzioni tecnologiche.
- Innovazione locale: molte aziende emergenti non si limitano a replicare i modelli occidentali, ma stanno creando soluzioni originali. Nubank, ad esempio, ha rivoluzionato il settore bancario brasiliano con un modello completamente digitale.
L’investitore deve quindi bilanciare rischi e opportunità, scegliendo strumenti diversificati e privilegiando società private con solidi standard di governance e forte potenziale di crescita.
Visione di medio-lungo termine
Per chi desidera creare valore attraverso i mercati emergenti, è fondamentale avere una prospettiva di medio-lungo termine. Le oscillazioni quotidiane e le fasi di volatilità non devono scoraggiare, poiché la forza di questi mercati risiede nella loro traiettoria pluriennale.
Nei prossimi 10-20 anni si prevede che oltre 6,5 miliardi di nuovi consumatori entreranno nel circuito economico globale, la maggior parte proprio nei mercati emergenti. Questo fenomeno rappresenta probabilmente la più grande opportunità di investimento del secolo.
L’India, ad esempio, viene considerata la futura “Cina di vent’anni fa”, ma con il vantaggio della tecnologia mobile già disponibile a costi minimi. La Cina, pur con le sue criticità regolatorie, rimane un colosso dell’economia digitale e sta emergendo come leader nell’intelligenza artificiale. L’America Latina, con la crescita esplosiva di fintech ed e-commerce, continua ad attirare capitali globali.
Dal punto di vista operativo, la strategia migliore per chi investe in ottica di lungo periodo è quella di:
- Diversificare per area geografica, evitando di concentrare l’investimento su un solo Paese.
- Puntare sui megatrend (tecnologia, AI, e-commerce, fintech) che trascinano la crescita.
- Gestire l’esposizione valutaria, magari utilizzando ETF che coprono il rischio di cambio.
- Mantenere disciplina: evitare di farsi condizionare dai ribassi momentanei e continuare a investire con costanza.
La storia dimostra che i mercati emergenti attraversano cicli di forte volatilità, ma chi mantiene una visione di lungo periodo spesso beneficia di rendimenti superiori rispetto ai mercati sviluppati.
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