Il raduno annuale degli azionisti di Berkshire Hathaway, noto come la “Woodstock per capitalisti”, è molto più di un semplice meeting aziendale. È un momento unico in cui Warren Buffett — uno dei più grandi investitori di sempre — offre spunti chiave sul futuro del conglomerato, sulla strategia di allocazione del capitale e sull’economia globale.
L’edizione 2025 non fa eccezione e si preannuncia come una delle più significative degli ultimi anni, soprattutto per quanto riguarda il tema della successione, il ruolo di Greg Abel e la gestione della gigantesca liquidità accumulata.
- 1. Una governance che guarda al futuro: il nodo della successione
- 2. Liquidità in eccesso: occasione o zavorra per la performance futura?
- 3. Il portafoglio azionario: Apple, Bank of America e il mito del buy-and-hold
- 4. Tariffe e tensioni geopolitiche: il punto di vista di Buffett
- 5. Valutazione attuale: Berkshire è ancora un’opportunità?
Una governance che guarda al futuro: il nodo della successione
Gran parte della solidità di Berkshire si deve al settore assicurativo, che genera circa il 50% degli utili ante imposte del gruppo. Da anni sotto la guida di Ajit Jain, questa divisione rappresenta una colonna portante del modello Berkshire. Tuttavia, la mancanza di comunicazioni chiare sul suo successore preoccupa molti analisti.
Tra i nomi più accreditati emergono Peter Eastwood, dirigente di Berkshire Hathaway Specialty Insurance, e i vertici di Gen Re, tra cui Raga Ragul, molto stimata da Jain per il contributo alla divisione riassicurativa. Anche Todd Combs, attuale CEO di Geico, viene menzionato, sebbene sembri destinato a rimanere concentrato sull’assicurazione auto.
Greg Abel al timone: tra investimenti e strategia operativa
Già designato come futuro CEO e Chief Investment Officer, Greg Abel è destinato a guidare Berkshire nell’era post-Buffett. La sua esperienza nelle utility e nella gestione di operazioni complesse, come gli investimenti nelle società commerciali giapponesi, lo rendono una figura chiave per l’evoluzione del gruppo.
Tuttavia, c’è incertezza sul suo reale coinvolgimento nella gestione del portafoglio azionario. Finora, investimenti sotto il miliardo di dollari sono stati gestiti da Todd Combs e Ted Weschler, mentre le decisioni più importanti hanno richiesto l’approvazione diretta di Buffett.
Liquidità in eccesso: occasione o zavorra per la performance futura?
Uno dei temi più dibattuti riguarda la colossale quantità di liquidità non investita. Con un livello che ha raggiunto quasi 150 miliardi di dollari, Berkshire si trova oggi in una posizione ambigua: da un lato è sinonimo di solidità, dall’altro limita il potenziale di crescita.
Secondo gli analisti, le priorità per Abel dovrebbero includere:
- Buyback aggressivi per aumentare il valore per azione.
- Eventuale introduzione di un dividendo, anche solo straordinario, per attrarre investitori orientati alla rendita.
- Valutazione di spin-off per valorizzare asset come la ferrovia BNSF o partecipazioni storiche.
Buffett ha sempre rifiutato l’idea di smembrare Berkshire, ma in una fase successiva alla sua guida, non è escluso che Abel possa considerare operazioni strutturali volte a sbloccare valore latente.

Il portafoglio azionario: Apple, Bank of America e il mito del buy-and-hold
Nonostante la fama di investitore “buy and hold”, Buffett ha dimostrato una notevole flessibilità nel tempo. Le recenti dismissioni parziali di Apple e Bank of America testimoniano un approccio più pragmatico: alleggerire posizioni sovradimensionate e anticipare possibili pressioni fiscali derivanti da nuove normative, come la minimum tax del 15% imposta dal CHIPS Act.
Anche in passato Buffett ha venduto partecipazioni storiche come Procter & Gamble, dimostrando che la logica della diversificazione e della gestione attiva del rischio è ben presente nella filosofia di Berkshire, sebbene mascherata da un’immagine di passività.
Tariffe e tensioni geopolitiche: il punto di vista di Buffett
Warren Buffett ha recentemente definito i dazi “un atto di guerra economica”, sottolineando il loro effetto negativo su consumi, crescita e stabilità globale. Sebbene Berkshire abbia mantenuto un profilo fortemente USA-centrico, l’apertura verso investimenti esteri — come le società di trading giapponesi — potrebbe aumentare in un futuro meno stabile politicamente.
Le tensioni tra Stati Uniti e Cina, i possibili cambiamenti nella leadership della Fed e le dichiarazioni destabilizzanti dell’amministrazione USA potrebbero spingere Abel a rivedere parte della strategia, puntando a un portafoglio più geograficamente diversificato.
Valutazione attuale: Berkshire è ancora un’opportunità?
Attualmente le azioni di Berkshire Hathaway scambiano con un premio del 10% rispetto al fair value stimato dagli analisti di Morningstar (730.5 dollari per la classe A, 487 dollari per la classe B). Sebbene il titolo sia considerato a bassa incertezza, la valutazione non appare particolarmente attraente nel breve termine.
Tuttavia, in fasi di volatilità dei mercati e in contesti recessivi, Berkshire si è dimostrata una delle poche large cap difensive capaci di sovraperformare l’S&P 500, rendendola un porto sicuro in periodi turbolenti
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