L’intelligenza artificiale non ha ancora mostrato il suo vero potenziale. Secondo il CEO di Goldman Sachs, David Solomon, la rivoluzione AI è solo all’inizio e le prossime fasi di crescita potrebbero ridefinire completamente l’economia globale. David definisce l’intelligenza artificiale “un’opportunità che il mondo non rivedrà facilmente”. Nelle sue parole si cela una visione precisa: i prossimi 24-36 mesi potrebbero liberare una produttività senza precedenti, capace di ridefinire i confini tra industria, tecnologia e capitale umano.
In questo scenario si distinguono tre protagonisti, tre società che non inseguono la moda dell’AI, ma la stanno plasmando con infrastrutture, piattaforme e algoritmi che già oggi muovono miliardi di dati e decisioni. Sono Palantir, ServiceNow e UiPath, le architravi della rivoluzione che unisce software, automazione e intelligenza cognitiva.
Chi comprende in tempo la portata di questo cambiamento non assiste a una semplice transizione tecnologica, ma a una trasformazione strutturale del valore. E chi sa dove guardare, potrebbe trovarsi davanti all’occasione d’investimento più importante della propria vita.
L’economia americana è più solida del previsto
David Solomon ha dichiarato che l’economia statunitense si trova in una condizione “piuttosto robusta”, sostenuta da politiche fiscali espansive e da un massiccio boom di investimenti nell’infrastruttura AI. Secondo le sue stime, sei o sette colossi tecnologici investiranno oltre 350 miliardi di dollari nel solo 2025 per potenziare le infrastrutture di intelligenza artificiale, con effetti diretti sulla crescita e sulla produttività del sistema economico.
La sua analisi evidenzia come l’intelligenza artificiale non rappresenti una bolla speculativa, bensì una trasformazione profonda e strutturale che cambierà il modo in cui le imprese prendono decisioni, gestiscono i flussi di lavoro e ottimizzano i processi.
La nuova rivoluzione: l’intelligenza artificiale operativa
Solomon sottolinea che la vera rivoluzione non è quella dei chatbot o delle startup speculative, ma quella che avviene dietro le quinte delle grandi aziende globali.
Le nuove piattaforme AI permettono di automatizzare decisioni complesse, coordinare processi industriali in tempo reale e fornire visibilità istantanea sull’intera catena operativa. È un cambiamento paragonabile all’arrivo di Internet negli anni ’90, ma con impatti produttivi ancora più profondi.
Anche le piccole imprese beneficeranno di questa rivoluzione, potendo operare con strumenti e capacità prima riservati alle multinazionali. L’AI non sta sostituendo l’uomo: lo amplifica, liberandolo dalle attività ripetitive e offrendo una visione strategica supportata dai dati.
Palantir Technologies (PLTR): il cervello dell’intelligenza artificiale
Palantir Technologies è ormai riconosciuta come la spina dorsale dell’AI operativa. Nata come azienda specializzata in contratti per la difesa, oggi rappresenta il “cervello” delle grandi infrastrutture di dati aziendali.
La sua missione è chiara: trasformare dati grezzi in insight immediati, traducendo complessità in decisioni concrete. Il vero punto di svolta è arrivato con la partnership con Nvidia, che ha dato vita a uno stack operativo AI di nuova generazione.
Questa piattaforma combina la potenza dei GPU Blackwell di Nvidia con il software analitico di Palantir, creando un sistema capace di simulare in tempo reale supply chain, fabbriche e reti logistiche.
Un esempio concreto arriva dal colosso retail Lowe’s, che utilizza già questa tecnologia per ottimizzare gli inventari e prevedere interruzioni logistiche.
Secondo il CEO Alex Karp, il valore dell’AI non sta nel generare testo, ma nel migliorare la qualità e la velocità delle decisioni aziendali.
Palantir, grazie al suo modello SaaS ad alta marginalità, cresce con l’espansione dei suoi clienti, diventando il sistema operativo dei dati per governi e aziende globali. È una delle società più posizionate per guidare la fase matura della rivoluzione AI.
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ServiceNow (NOW): il motore dell’automazione aziendale
Se Palantir è il cervello, ServiceNow rappresenta il corpo operativo dell’AI moderna.
Sotto la guida del CEO Bill McDermott, l’azienda è passata da fornitore di software per IT service management a piattaforma di automazione integrata per imprese globali.
Nel suo ultimo trimestre, ServiceNow ha registrato oltre 3,4 miliardi di dollari di ricavi, con una crescita annua del 22% e margini operativi record.
Il suo prodotto di punta, Now Assist, coordina flussi di lavoro in settori chiave come IT, HR, customer service e cybersecurity, diventando il centro di comando digitale per molte multinazionali.
Una delle innovazioni più rilevanti è l’AI Control Tower, una dashboard unificata che consente di gestire, monitorare e ottimizzare tutti i processi basati su intelligenza artificiale. Aziende come AstraZeneca, Lenovo e FedEx la utilizzano per migliorare produttività, logistica e sicurezza in tempo reale.
ServiceNow integra perfettamente Microsoft Azure, AWS e Nvidia, garantendo interoperabilità tra cloud e sistemi legacy. È tra le poche aziende che riesce a convertire rapidamente i progetti AI in risultati misurabili, riducendo i tempi di implementazione da anni a poche ore.
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UiPath (PATH): democratizzare l’automazione intelligente
UiPath ha compiuto una delle metamorfosi più affascinanti del settore tech: da leader della robotic process automation (RPA) a piattaforma completa di AI agentica.
L’azienda non si limita più a eseguire compiti ripetitivi, ma crea sistemi intelligenti in grado di ragionare e agire autonomamente.
Il suo nuovo motore, Maestro, coordina agenti AI su ogni area aziendale — finanza, risorse umane, supply chain — permettendo di identificare problemi e risolverli senza intervento umano.
Grazie a partnership strategiche con Nvidia, Snowflake, Google e OpenAI, UiPath ha costruito un ecosistema capace di fondere dati, linguaggio e potenza di calcolo.
Dal punto di vista finanziario, l’azienda ha registrato una crescita dei ricavi del 14,4%, superando le aspettative di Wall Street e raggiungendo 1,7 miliardi di dollari di entrate ricorrenti annuali. Con un net retention rate del 108%, dimostra un’elevata fidelizzazione e un incremento continuo della spesa dei clienti.
Il vero vantaggio competitivo di UiPath è la democratizzazione dell’intelligenza artificiale: mette strumenti avanzati nelle mani di PMI e grandi aziende, aprendo un mercato potenziale da migliaia di miliardi di dollari.
È il simbolo della nuova produttività distribuita, in cui ogni impresa può diventare “intelligente”.
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Un nuovo paradigma economico basato sulla produttività AI
Le dichiarazioni di David Solomon riflettono una convinzione condivisa da molti leader finanziari: la crescita del futuro sarà alimentata dalla sinergia tra infrastruttura tecnologica e intelligenza operativa.
Palantir, ServiceNow e UiPath non sono scommesse speculative, ma pilastri concreti dell’economia digitale. Mentre le imprese di tutto il mondo cercano di integrare l’AI nei propri processi, queste tre aziende rappresentano una rara combinazione di innovazione, utilità reale e scalabilità.
Chi investe oggi in questo settore non sta inseguendo una moda, ma partecipando alla costruzione della prossima rivoluzione industriale.
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