
La nuova settimana di contrattazioni di borsa si apre in un contesto caratterizzato da volatilità elevata, sentiment di paura estrema e una serie di trimestrali decisive in arrivo.
I principali indici americani si trovano in una fase delicata, con il Fear & Greed Index posizionato in area di forte timore e il VIX che segnala movimenti attesi più ampi del consueto. In questo scenario, i colossi tecnologici come Apple, Google, Meta, Amazon, Tesla, Microsoft, AMD, Nvidia e Netflix hanno il potere di orientare l’umore del mercato nel giro di poche sessioni.
Per chi investe o fa trading online, la capacità di individuare i livelli tecnici chiave, riconoscere le aree di supporto e resistenza, e comprendere dove si annidano i principali rischi diventa un vantaggio competitivo concreto. L’attenzione si concentra in particolare su Nvidia, che si prepara a pubblicare una delle trimestrali più seguite dell’anno, con possibili ripercussioni su tutto il comparto AI e sull’intero Nasdaq 100.
In questa analisi vengono esaminati i singoli titoli, con un focus sui prezzi attuali, i range operativi, i gap aperti e i possibili scenari sia per chi opera nel breve periodo sia per chi costruisce posizioni in ottica di medio-lungo termine.
- 1. Google (Alphabet): equilibrio fragile e gap pronti a essere colmati
- 2. Apple: perdita di momentum e possibilità di nuovi affondi
- 3. AMD: dipendenza dal sentiment Nvidia e rischio ritorno in area 226
- 4. Microsoft: tra doppio massimo e tentativo di ripartenza
- 5. Meta Platforms: debolezza latente, ma potenziale di rimbalzo elevato
- 6. Amazon: gap da chiudere e rischio accelerazione ribassista
- 7. Tesla: volatilità estrema e livelli decisivi per il breve periodo
- 8. Nvidia: protagonista assoluta della settimana
- 9. Netflix: focus sullo stock split e grafico da ricostruire
- 10. Quadro tecnico complessivo: cosa aspettarsi ora
Google (Alphabet): equilibrio fragile e gap pronti a essere colmati
Google (Alphabet) ha chiuso la seduta in leggero calo, ma la notizia degli acquisti di azioni da parte di Warren Buffett ha innescato un rapido rimbalzo di circa il 4% after hours. Il movimento è significativo sul piano del sentiment, ma non modifica in modo strutturale il quadro tecnico del titolo, che resta inserito in una fase di consolidamento.
Range operativo e livelli chiave su Google
Il prezzo di Google si muove all’interno di un corridoio ben definito, con supporti e resistenze che guidano la price action:
Il range principale oscilla tra 277 e 292 dollari. Una chiusura solida sopra quota 292 potrebbe aprire la strada verso l’area 295–300 dollari, dove è probabile incontrare nuova pressione in vendita.
Sul fronte ribassista, il primo livello da monitorare è 285 dollari. Una violazione di questo
supporto aumenterebbe le probabilità di un movimento verso 280 e successivamente 277 dollari, ossia la parte bassa del range. Più in basso, la media mobile a 20 giorni transita in area 275 dollari: la perdita di questo livello aprirebbe spazio a un ritorno verso i gap non ancora chiusi in area 262,51 e 255,86 dollari.
Per chi opera sul titolo, la zona compresa tra 275 e 292 rappresenta il cuore della battaglia tra compratori e venditori. Un breakdown dei supporti ha il potenziale di innescare una fase correttiva più profonda, particolarmente interessante per chi cerca ingressi a sconto su un gigante della tecnologia e della pubblicità online.
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Apple: perdita di momentum e possibilità di nuovi affondi
Apple continua a mostrare segnali di debolezza relativa rispetto ad altri colossi tech.
Nella recente seduta il titolo è stato oggetto di nuove posizioni short, con un movimento ribassista che ha premiato i trader più aggressivi. Il prezzo si è allontanato dai massimi di periodo e si trova ora in una fase di distribuzione, dove ogni tentativo di rimbalzo tende a essere assorbito dalle vendite.
Supporti e resistenze su Apple
L’area di resistenza più rilevante si colloca intorno a 274 dollari. Solo un recupero deciso e
una permanenza sopra questa zona potrebbero favorire una riattivazione del trend verso 277 e successivamente 280 dollari.
Verso il basso, il primo livello da sorvegliare è la media mobile a 20 giorni, in area
268,31 dollari. In caso di rottura, il prezzo avrebbe spazio per scivolare verso il
gap aperto in area 264 dollari, con un estensione potenziale fino a 259 dollari.
Apple rimane un titolo di riferimento per gli investitori istituzionali, ma il quadro attuale suggerisce prudenza per chi valuta ingressi aggressivi sui massimi. In ottica strategica, aree di prezzo più vicine ai gap ribassisti potrebbero rivelarsi più interessanti in logica di accumulo graduale.
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AMD: dipendenza dal sentiment Nvidia e rischio ritorno in area 226
AMD ha vissuto una fase di forte volatilità, con un rimbalzo dai 235 dollari fino a quota 253, seguito da un ritorno verso i minimi del movimento. Il titolo risente in modo marcato delle aspettative su Nvidia, vero barometro del comparto AI e semiconduttori.
Struttura tecnica di AMD
Il grafico mostra un rientro in un canale discendente. Il tentativo di rottura è stato respinto, segno che i venditori restano attivi sui livelli più alti. La combinazione tra tecnicismi e fattore psicologico legato alla trimestrale Nvidia rende AMD particolarmente sensibile a qualsiasi sorpresa nei dati.
Sotto 242 dollari, il titolo potrebbe tornare verso il supporto in area 235 dollari. Una rottura di questo livello renderebbe probabile un test dei 226 dollari. Più in basso, la presenza di gap non chiusi lascia spazio a ulteriori discese, in caso di deterioramento del sentiment sul comparto chip.
Sul fronte rialzista, la prima resistenza significativa si trova a 248 dollari, con una fascia
successiva tra 255–257 dollari. Soltanto un ritorno stabile in quest’area riporterebbe AMD nella parte alta del canale, con un possibile cambio di passo sul medio periodo.
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Microsoft: tra doppio massimo e tentativo di ripartenza
Microsoft ha recentemente disegnato una struttura tecnica assimilabile a un doppio massimo, configurazione che molti trader associano a potenziali inversioni ribassiste.
Il mercato però ha sorpriso diverse posizioni short: invece di rompere verso il basso, il titolo ha messo a segno una barra verde decisa, accompagnata da un incremento dei volumi.
Livelli operativi su Microsoft
In questa fase la media mobile a 5 giorni, in area 508 dollari, rappresenta un riferimento importante. Finché il prezzo resta sopra questo livello, lo scenario rimane costruttivo.
Le resistenze più vicine si collocano in area 514 e 517 dollari. Un superamento convincente di questa fascia aprirebbe la strada verso la chiusura del gap a 536,73 dollari.
Sul lato ribassista, la perdita dei 508 dollari riporterebbe l’attenzione sul supporto in zona
500 dollari e, in estensione, verso 492 dollari. Fino a quando il prezzo rimane sopra
quota 500, la tendenza di fondo resta ancora positiva, seppur con segnali di fatica sui massimi.
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Meta Platforms: debolezza latente, ma potenziale di rimbalzo elevato
Meta Platforms sta attraversando una fase di bassa direzionalità, con oscillazioni comprese tra 600 e circa 614 dollari. Il dato più rilevante non è tanto il movimento dei prezzi, quanto la mancanza di volumi significativi, che suggerisce un temporaneo disinteresse da parte della mano istituzionale.
Zone critiche su Meta
Il primo livello che gli investitori devono monitorare è il supporto in area 600 dollari. Una rottura decisa di questa soglia aprirebbe spazi verso la parte bassa del canale ribassista, con target tecnici in area 558–551 dollari.
Per riattivare una fase rialzista servirebbe un break solido sopra 614–615 dollari. In quel caso, il titolo avrebbe margine per puntare verso i massimi relativi dell’area 628 e successivamente 639 dollari.
Meta rimane un candidato plausibile per un rimbalzo violento nel momento in cui dovessero tornare volumi in acquisto. Per chi costruisce posizioni nel tempo, monitorare la zona 600–558 può offrire spunti operativi interessanti, soprattutto se accompagnata da segnali di esaurimento della pressione ribassista.
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Amazon: gap da chiudere e rischio accelerazione ribassista
Amazon sta attraversando una fase di fragilità tecnica. Dopo aver toccato area 258 dollari, il titolo ha iniziato una discesa progressiva che l’ha avvicinato a livelli strategici collegati alla reazione positiva seguita alle recenti trimestrali.
Scenario tecnico su Amazon
L’area 232 dollari rappresenta un supporto cruciale. Qui il titolo ha trovato un primo punto di appoggio, complice una precedente zona di resistenza trasformata in supporto e un gap lasciato aperto dal movimento bullish precedente.
Una rottura decisa sotto 232 dollari aumenterebbe le probabilità di un ritorno verso il
gap di earnings in area 228,44 dollari, zona che coincide con il passaggio della media mobile a 50 giorni (circa 228,70 dollari). Questo incrocio tra livello statico e supporto dinamico rende la fascia particolarmente rilevante.
Per recuperare slancio, Amazon deve riportarsi sopra quota 236 dollari. Un movimento stabile su questi livelli spalancherebbe la strada verso 238 e 242 dollari. Solo una volta
recuperata quella fascia avrebbe senso tornare a discutere di un nuovo test dei massimi storici.
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Tesla: volatilità estrema e livelli decisivi per il breve periodo
Tesla resta uno dei titoli più amati e odiati dai trader. La recente seduta ha visto il titolo
passare da un -5% in pre-market a un forte rally intraday, con movimenti ideali per chi opera con opzioni a breve scadenza. La struttura del grafico continua a riflettere una volatilità superiore alla media del settore.
Aree da seguire su Tesla
I primi supporti si trovano nella fascia 397–400 dollari. In questa zona è stato chiuso un
gap tecnico in area 396 dollari. Sotto questi livelli, i successivi punti di appoggio tecnici si collocano intorno a 375 e 369 dollari, dove si trova un gap fill significativo.
Per ritornare nel range superiore, Tesla deve recuperare l’area 414 dollari. Soltanto una chiusura sopra questo livello renderebbe plausibili nuovi target in zona 426–432 dollari.
Tesla resta un titolo per investitori con alta tolleranza al rischio. Le oscillazioni ampie
rendono il titolo adatto a strategie attive, ma richiedono disciplina nella gestione dello stop loss e del position sizing.
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Nvidia: protagonista assoluta della settimana
Nvidia ha messo a segno un movimento notevole, passando da un calo intraday a un recupero deciso verso area 191 dollari, con chiusura sopra 190 dollari. Questo livello rappresenta un punto di equilibrio cruciale alla vigilia della pubblicazione degli utili, attesa dal mercato come uno degli eventi più importanti dell’intero trimestre.
Livelli chiave su Nvidia
Se il supporto in area 190 dollari dovesse tenere, i target rialzisti più immediati si collocano in area 193–195, con un’estensione potenziale verso 200–203 dollari, dove il mercato potrebbe iniziare a prezzare scenari particolarmente ottimistici sulla crescita dei ricavi legati all’intelligenza artificiale.
In caso di rottura al ribasso di 190 dollari, i principali supporti scendono verso 185,61 e poi 184 dollari. Quest’ultima zona è rilevante perché in passato ha funzionato come massimo storico e successiva area di breakout. La perdita di questa fascia aumenterebbe le probabilità di un ritorno verso livelli ben più bassi, come 160–150 dollari.
Un movimento di questo tipo su Nvidia avrebbe un impatto diretto sul Nasdaq 100 e, per effetto a catena, sull’intero mercato growth. Per questo motivo molti trader preferiscono ridurre l’esposizione in prossimità delle trimestrali, evitando di trasformare una strategia di trading in una scommessa binaria sull’esito degli utili.
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Netflix: focus sullo stock split e grafico da ricostruire
Netflix ha chiuso la seduta con una perdita vicina al 4%, in attesa dello stock split annunciato dalla società. Questo evento cambierà in modo significativo la scala dei prezzi sul grafico, rendendo necessario un aggiornamento completo dei livelli tecnici di supporto e resistenza.
La prossima apertura sarà determinante per definire una nuova mappa del titolo, sia per chi opera su base giornaliera sia per chi gestisce posizioni di più lungo respiro. In questi casi, molti trader preferiscono attendere qualche sessione post-split per avere dati più stabili, volumi normalizzati e una price action meno caotica.
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Quadro tecnico complessivo: cosa aspettarsi ora
La combinazione di trimestrali di peso, indice di paura elevato, VIX sopra quota 18–20 e movimenti attesi più ampi sui principali indici configura un ambiente complesso, ma ricco di opportunità per chi possiede un metodo chiaro.
Per l’investitore di medio periodo, questa fase può rappresentare un’occasione per selezionare con cura i titoli di qualità da accumulare sulle debolezze, mantenendo sempre una diversificazione adeguata e una gestione del rischio coerente con i propri obiettivi.
Per il trader attivo, la chiave sarà restare disciplinato sui livelli, evitare la tentazione di
sovraesporsi durante gli annunci degli utili e concentrarsi sui setup con rapporto rischio/rendimento favorevole. Le prossime sedute potrebbero definire la direzione del mercato per l’intero mese, o quantomeno stabilire quale dei due fronti – tori o orsi – avrà la meglio nel breve periodo.
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