Se la settimana precedente era stata forse la più interessante da qualche settimana a questa parte, quella appena conclusa, potremmo definirla forse la più intrigante e allo stesso tempo preoccupante, da parecchi mesi, con eventi che si sono susseguiti senza soluzione di continuità e price action up and down ad alta volatilità, che sembravano il preludio a movimenti persistenti, che poi invece non sono sfociati, per la verità, e fino ad ora, in nulla di particolare. Ma il mercato è sembrato comunque offrire molte opportunità.
Da una parte un dollaro che sembrava rompere tutte le resistenze in seguito a dati macro Usa, in linea o migliori delle aspettative, e che facevano seguito alle parole della Fed della settimana precedente, nella quale la Banca Centrale aveva insistito sulla necessità di rialzare il costo del denaro nel mese di marzo. Dall’altro, dichiarazioni sparse di altri banchieri centrali, comprese le parole di Miss Lagarde che aveva parlato già la settimana prima di una inflazione che cominciava a preoccupare le autorità europee, fatto che aveva provocato la reazione improvvisa della moneta unica.
Questa settimana, per contro, abbiamo notato queste due forze contrapporsi, in mezzo a nuove dichiarazioni e dati che non hanno fatto altro che alimentare tale contrasto. Le conseguenze sono stati movimenti erratici, volatili e caratterizzati da inversioni repentine, specie dopo i dati sull’inflazione di giovedì negli Usa, superiori alle attese, e le parole di Bullard che hanno di fatto confermato che la Fed alzerà i tassi di 50 basis points, a meno di improbabili stravolgimenti nei dati. Non solo, ma le previsioni ormai danno per scontato un rialzo di 100 basis points nei prossimi 4 5 mesi. Come se non bastasse, venerdì in chiusura della sessione americana, sono giunte notizie allarmanti dal fronte orientale, dove Russia e Ucraina, secondo fonti del Dipartimento di Stato americano, starebbero per entrate in conflitto con la prima pronta ad invadere la seconda. Escalation della tensione quindi, che ha provocato un piccolo terremoto sui mercato e una improvvisa caduta del UsdJpy sui cambi, con la contemporanea salita di tutti gli altri dollari, in perfetta correlazione atipica, risk off.
La storia ci racconta, se osserviamo il passato e l’interventismo militare americano o russo in medio oriente, che in tali circostanze il dollaro tende a rafforzarsi. Sarà così anche stavolta? Vedremo, certo è che la questione Ucraina arriva da lontano ed è legata a questioni economiche, le miniere di carbone del Donbass che fanno gola a molti, e non solo ai Russi. Il tentativo di far entrare l’Ucraina nella Nato, è visto dalla Russia di Putin come un atto ostile, e non è la prima volta che il gigante sovietico si sente minacciato a Ovest da una coalizione occidentale che avanza, specie dopo che i paesi dell’ex blocco sovietico, vi hanno (non tutti per la verità) aderito. La questione energetica, specie in periodi come quello attuale, in cui i costi dell’energia sono schizzati letteralmente alle stelle, è diventata cruciale e pone il vecchio continente in mezzo a due fuochi e in posizione estremamente debole, perché da un lato l’occidente è legato agli Usa da sempre, ma dall’altro dipende in parte dal gas russo e deve quindi mantenere buoni rapporti anche ad est.
Tornando al mercato, l’Euro ha ceduto terreno e sembra in balìa delle notizie che arrivano dal fronte geopolitico. Vedremo se il week end avrà portato consiglio e se i leader mondiali capiranno che l’escalation militare sarebbe una sconfitta per tutti. I mercati stavolta, e a differenza di altre, potrebbero risentirne in termini di price action e volatilità più che nel recente passato. La sensazione che questo non sia un anno normale, e ci ricordi anni come il 2008, è forte e per tale ragione, mai come quest’anno, la prudenza è d’obbligo.
Wall Street venerdì ha chiuso in rosso, in ragione delle preoccupazioni verso una Fed più aggressiva sui tassi e le tensioni ad est. La settimana si preannuncia estremamente tesa e probabilmente molto volatile, con i verbali del Fomc che saranno pubblicati mercoledì e che potranno confermare le aspettative di rialzo del costo del denaro. Ma è anche densa di appuntamenti con dati macro un po ovunque. Tra questi, il Pil del Giappone, disoccupazione, inflazione e vendite al dettaglio in Gran Bretagna e seconda rilevazione del Pil Europeo del quarto trimestre dello scorso anno. Tra le oceaniche, non dimentichiamo le minute della Rba, dati sulla disoccupazione in Australia, ma anche inflazione e disoccupazione in Canada, e per quanto riguarda gli Usa, vendite la dettaglio, dati sul mercato immobiliare, e gli aggregati redatti dalla Fed di Philadelphia.
Cosa ci aspettiamo sul fronte delle price action? La logica direbbe settimana favorevole al dollaro, in ragione delle maggiori aspettative di rialzo tassi, ma è altrettanto vero che molto del movimento potrebbe già essere scontato nei prezzi attuali. In ogni caso ci sono cross interessanti, specie quelli contro jpy, i cui movimenti dipenderanno dalle notizie che giungeranno dal fronte Ucraino. Per ora il risk off sembra spingere al rialzo la valuta giapponese, intesa come valuta rifugio.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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