Sterlina sotto pressione. L’incertezza sull’accordo Brexit pesa sul pound

Torna la pressione sulla sterlina, in seguito alle difficoltà che il governo britannico sta incontrando in parlamento, nel tentativo di rimediare alla bocciatura politica che Theresa May ha dovuto subire internamente, sia da membri del suo partito, sia dagli oppositori tradizionali quali il partito Unionista Irlandese e i Laburisti.

Ieri il Parlamento ha respinto l’emendamento sul piano A che avrebbe richiesto un pieno voto significativo entro il 27 febbraio, oppure il governo avrebbe dovuto dichiarare che di fatto non esiste più un accordo. E questa, per coloro che sperano ancora si giunga ad un qualcosa simil-accordo, parrebbe positivo, ma il Parlamento ha respinto anche il piano I di Blackford che avrebbe esteso l’articolo 50 di almeno 3 mesi. Infine ieri sera è stata respinta la mozione Brexit che avrebbe dato il sostegno del parlamento al piano di Theresa May per cercare di modificare il suo precedente accordo.

In questo caos, difficilmente decifrabile per chi non è dentro alle segrete cose, la sterlina ha ceduto circa 200 punti in meno di due sedute da 1,2960 a 1,2775 e ora si è stabilizzata appena sopra 1,2800, ma il mercato è tornato estremamente pessimista sulla soluzione dell’intrigo. E fino a quando si continuerà con questo tira e molla, continueremo a vedere oscillazioni irrazionali, dettate esclusivamente dall’emotività del momento.

EurGbp di nuovo sopra 0,8800 e non lontano dalle resistenze chiave poste a 0,8860. Il superamento di quest’area potrebbe alimentare ulteriore pressione con target nuovamente a 0,9000. A fare da spalla alla sterlina però ci si è messo pure l’Euro, che scivola lentamente al ribasso, senza soluzione di continuità e senza prospettive di recupero strutturale a meno di qualche correzione che però non consolida e pare meramente costituita da movimenti di breve, che rientrano immediatamente. Del resto, pagare circa un pip al giorno di swap, nel medio termine diventa pesante, avendo soprattutto la prospettiva di incassare lo swap mettendosi short su ogni rialzo.
Ma la debolezza di Euro, oltre ad essere legata alla congiuntura europea, in deciso calo dopo la pubblicazione del Pil tedesco, uscito con incremento pari a zero su base mensile e a +0,8% su base annuale, dipende anche dalla estrema forza del biglietto verde alimentata da una inflazione che per ora non scende.

Bisogna però dire che ieri pomeriggio è uscito il prime e vero dato decisamente negativo, e che ha riguardato le vendite al dettaglio del mese di Dicembre, a -1,2%, numero che però non è riuscito a scalfire il biglietto verde più di tanto. La ragione è che probabilmente vi è la necessità di avere conferme per iniziare a vendere divisa Usa in seguito ad un peggioramento della congiuntura.

Ma a tenere il mercato sotto pressione è la questione Cina Usa sui dazi, che nelle ultime ore sembra aver trovato ostacoli di una certa rilevanza. Si dice infatti che i due paesi siano ancora molto distanti rispetto alle richieste iniziali e per ora sembra vi siano state solo discussioni per la rimozione delle tariffe del 10%. Inoltra la Cina è ancora irritata per l’affare Huawei e sembra stia portando avanti negoziati paralleli per risolvere congiuntamente anche questo problema. Dal canto suo la stessa Cina ha promesso di acquistare notevoli quantità di semiconduttori americani per alleviare le tensioni. Ma non siamo ancora ad un accordo e il direttore del National Economic Council Kudlow ha dichiarato che non è stata presa alcuna decisione riguardo ad una eventuale estensione della scadenza dell’inizio di marzo.

Insomma, siamo ancora in alto mare, e il mercato pare in bilico e ormai arriverà ad un precario livello di equilibrio che durerà fino al momento in cui uscirà una notizia definitiva. Nelle ultime ore abbiamo lavorato in trading range e probabilmente, al netto dei rumors che potrebbero venir fuori, dovremmo rimanere anche oggi su queste aree di oscillazione.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

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Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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