Sterlina in pesante ribasso dopo la pubblicazione dei dati sul Pil del mese di Aprile

La moneta britannica sembra diventata la valuta di un paese emergente, con oscillazioni percentualmente significative che denotano una caduta importante della liquidità. Le ragioni sono legate ai dati macro usciti ieri, che hanno evidenziato un calo delle stime del Pil sia mensile (Aprile) che trimestrale, usciti il primo a -0.3% rispetto ad un consensus di +0.1%, il secondo a +0.2% ma inferiore delle stime di +0.4%. Su base annua il Pil cresce del 3.4% inferiore alle attese di +3.9%. Si contrae anche la produzione industriale su base annua che registra una crescita dello 0.7% inferiore alle previsioni di +1.7% mentre su base mensile c’è un calo dello 0.6%. Si parla di stagflazione dato che i numeri sull’inflazione sono molto alti (+9.1%) e la valuta britannica ne ha pagato le conseguenze. Nelle ultime 4 sedute la sterlina contro dollaro ha ceduto oltre i 450 pips considerando poi che a fine aprile era oltre 1.3100 ed ha perso quasi 1.000 pips in un mese, pari al 7% circa. Ciò che sorprende è il silenzio assordante della Bank of England che forse dovrebbe cercare di frenarne la caduta, proprio per combattere una inflazione che si aggiunge a quella da prezzi delle materie prime, e che dipende anche dal deprezzamento del cambio, che è ovviamente inflattivo, specie dopo la pubblicazione dei numeri sulla bilancia commerciale che ha fatto registrare un passivo di oltre 20 miliardi di sterline, sempre ad Aprile. E giovedì ci sarà una decisione sui tassi che vedrà molto probabilmente un aumento del costo del denaro che non farà altro che peggiorare probabilmente la congiuntura economica nel medio termine.

Ma ciò vale anche per gli Stati Uniti e l’Europa e chi pensa che la Gran Bretagna sia una eccezione, si renderà ben presto conto che siamo tutti sulla stessa barca e ben presto la crisi si farà sentire. Ma forse, almeno, chi avrà alzato i tassi, avrà modo di agire ancora sulla leva del costo del denaro, abbassandolo nuovamente per ridare fiducia ai mercati. Chi invece non lo avrà alzato ora, che farà dopo? Si rimetterà a stampare ad oltranza?

Tornando alle price action, il Cable potrebbe anche, teoricamente, tornare a 1.1500 nel medio termine, con un EurGbp che se rompesse 0.8650 potrebbe andare al retest nel medio di 0.9000, anche se non è facile specie per la divaricazione dei tassi che sarà a favore della valuta inglese. L’EurUsd, dal canto suo, è così vicino ai minimi di 1.0345 che sembrerebbe un delitto non andarlo a vedere, e nel caso di panico sui mercati, anche romperlo per puntare alla fatidica parità. Il UsdJpy ha toccato finalmente quota 135.20 ritracciando poi anche 140 pips e stabilizzarsi in serata a 134.10 15 area e tornare nella notte a 134.60. Attenzione alle possibili inversioni nel caso si comincino ad intravedere massimi inferiori, primo segnale che qualcosa prima o poi invertirà. Specie se le borse proseguiranno nella loro discesa.

L’anno non è ancora arrivato a metà e tutto può ancora succedere, ma senza una riduzione dei prezzi delle materie prime e la risoluzione della guerra, sarà difficile vedere qualche cambiamento effettivo nelle price action. Soprattutto denotiamo una caduta della liquidità che pare il vero pericolo sul mercato, perché si allargano gli spread e diventa tutto più difficile.

Nella notte le borse asiatiche sono scese, dopo che quelle americane ieri hanno ceduto pesantemente. Oggi, sul fronte price action, potrebbe essere una giornata interlocutoria, dato che domani è giorno della decisione della Fed e giovedì della Bank of England. Ma non dimentichiamo che comunque, in giornata verranno pubblicati i dati sull’inflazione tedesca, sulla disoccupazione inglese, unitamente ai prezzi alla produzione Usa.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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