Il differenziale di rendimento tra il Btp e il Bund vola a 200 punti base, toccando questa soglia per la prima volta da febbraio 2014. Una giornata “storica” per lo Spread, che porta il rendimento del decennale italiano dal 2,36% dal 2,25%. Il tutto nel contesto di un governo italiano sotto pressione da parte dell’Unione europea, che minaccia la richiesta di un’ulteriore manovra finanziaria correttiva.
Al momento i mercati finanziari europei stanno attraversando una fase non facile a causa dei timori di un’uscita della Francia dall’euro e dalla Unione Europea nel caso di vittoria alle presidenziali di Marine Le Pen, a questo si aggiunge il clima di nervosismo/incertezza causato dell’imminente voto per le presidenziali in molte capitali europee.
La giornata di ieri si ha registrato un crollo di Piazza Affari del 2,2%, maglia nera in Europa, con Unicredit, nel giorno dell’aumento di capitale da 13 miliardi di euro, che ha perso il 6,86% a 12,21 euro per azione.
Clima non semplice anche per la giornata di oggi, gli analisti prevedono una partenza negativa per le principali piazze europee a causa della elevata incertezza politica in Europa che potrebbe pesare ulteriormente sull’azionario dopo i cali di ieri.
Ieri a Wall Street il Dow Jones ha ceduto lo 0,09%. Gli investitori sembrano restare alla finestra in attesa di ulteriori mosse da Washington dopo i rialzi post elezioni presidenziali sulle attese di tagli alle tasse e deregulation.