È la settimana della Fed. Occhi puntati sul mercato valutario

Eccoci qui, cari amici, per un’altra settimana insieme sul mercato valutario. Un mercato che sta vivendo una fase ancora interlocutoria, caratterizzata dalla solita price actions e dai soliti legami intermarket. Borse sui massimi, con scarsi e insignificanti accenni di correzione, condite da un dollaro che perde quota contro le principali valute concorrenti, e dall’oro che cerca di rompere le resistenze chiave, nel tentativo di una ripartenza di medio e lungo periodo. È altresì vero che i supporti chiave di medio e lungo termine, rappresentati poi dai minimi precedenti visti nel mese di febbraio, non solo non sono ancora stati rivisti ma non sono neppure così vicini. Per cui la fase di trading range richiamata ormai un mese e mezzo orsono, dopo l’ormai famoso rialzo dei rendimenti dei treasuries, resta salda e non sembra essere scossa più di tanto dai nuovi massimi di equity che sono stati recentemente visti. Dobbiamo poi ricordare che le correlazioni sono tornate quelle del 2020 in relazione alla forza con la quale le banche centrali hanno spinto per il mantenimento del Qe insieme agli approcci decisamente dovish, atti a smontare i primi accenni di tapering verbali che sembravano prendere piede.

Ma la settimana scorsa, comunque qualcosa è cambiato, e la prima banca centrale che ha rotto gli indugi in tal senso, è stata la Bank of Canada che ha chiaramente fatto capire che anticiperà il rialzo dei tassi al 2022. La Bce giovedì scorso, non ha seguito le orme della Boc ed è rimasta ampiamente dovish e questa settimana sarà la volta della Fed, attesa finalmente ad una presa di posizione netta, che lasci intendere la propria volontà.

Cosa farà la Fed mercoledì sera? Seguirà le orme della Bank of Canada o si allineerà alla Bce nell’atteggiamento ampiamente accomodante? Cosa dirà Jerome Powell nella conferenza stampa? Come al solito saranno i dettagli a fare la differenza, per cui dobbiamo concentrarci ad osservare quelli per provare a comprendere quel che accadrà.

La settimana, comunque, è densa di appuntamenti rilevanti, per cui occorre guardarsi bene il calendario economico e fissare quelli che potranno essere dei market mover. Sul fronte prettamente tecnico, segnaliamo un EurUsd che è arrivato perfettamente al test della trendline discendente che sul daily congiunge i massimi decrescenti precedenti, che partono a inizio 2021 con il massimo intermedio più basso di fine febbraio. Un breakout di questo livello potrebbe segnalare il test di 1.2240-50 come prossima resistenza chiave. È chiaro altresì che un EurUsd che sale trascina in qualche modo al rialzo anche la maggior parte delle coppie valutarie, in primis, UsdCad che ha rotto l’area di 1.2460 e sembra pronta al test dei supporti in area 1.2360-70, nel caso accelerasse. Cable sopra 1.3900 ma ancora lontano dai massimi significativi precedenti che passano in area 1.4000, già ripetutamente testati tra marzo e aprile. Le oceaniche restano forti anche se faticano, a violare le resistenze poste a 0.7820-40 per AudUsd e 0.7270-75 area per NzdUsd. In questa fase poi, scivola anche il UsdJpy che è tornato non lontano dall’area di supporto chiave posta a 107.00.

Insomma, la settimana parte all’insegna della debolezza del biglietto verde. Vedremo se la Fed confermerà questa tendenza. Alla fine tutti aspettiamo la decisione della Banca Centrale più importante al mondo, che è quella che dà la direzione al mercato.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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