È la settimana delle banche centrali. Che cosa aspettarci dai mercati finanziari?

La scorsa settimana è stata, sotto certi versi, rilevante, perché ci ha fatto capire come il mercato cominci ad avere reale timore del tapering delle banche centrali e per questa ragione, ha comprato dollari, venduto borse mentre sulle materie prime sembra essersi mosso in relazione alle posizioni in essere. In ogni caso abbiamo assistito a movimenti dettati dalle aspettative che gli investitori hanno in relazione alle decisioni di questa settimana delle banche centrali americana, inglese e giapponese (ossia le più importanti al mondo insieme alla Bce).

Le borse Usa venerdì hanno chiuso in ribasso, ai livelli che non si vedevano da almeno due mesi per il Dow Jones, da un mese per l’S&P e da tre settimane almeno per il Nasdaq. Probabilmente sono solo prese di beneficio, in quanto l’intensità della discesa resta ridotta, ma il timore che la Fed fornisca maggiori dettagli sul tapering e cominci la riduzione degli acquisti di titoli obbligazionari e azionari, è concreto.

Sul fronte macro però il sentiment dei consumatori diffuso dall’Università del Michigan ha deluso le aspettative, mentre sempre in settimana erano uscite le vendite al dettaglio, aumentate in modo inaspettato e l’inflazione che era uscita invece decisamente inferiore alle attese. Ma sappiamo, e l’abbiamo scritto ripetutamente anche in queste pagine, che la Fed non si farà influenzare dai dati di breve termine e quindi prima o poi, pur mantenendo un approccio cautelativo e prudente, non potrà negare la necessità di iniziare a ridurre gli stimoli monetari portati avanti sino ad ora.

Sul fronte materie prime l’oro ha chiuso intorno ai 1.750 dollari l’oncia, livelli che non si vedevano da circa un mese e ha fatto registrare un calo di quasi il 2% nella settimana in oggetto.

Sul fronte valutario, che poi è quel che ci interessa da vicino, abbiamo registrato la ripresa del Dollar index, salito a 93.30, livello dei massimi precedenti fatto registrare a fine agosto e che costituisce pertanto un’importante resistenza. Sopra abbiamo un altro livello a 93.70, decisamente più forte e significativo, che peraltro corrisponde a quel 1.1660 di EurUsd che abbiamo visto a fine agosto di quest’anno. Cable in discesa a 1.3730 con possibilità di rottura del supporto attuale e test dell’area chiave di 1.3655-60 inizialmente e poi, a seguire, 1.3600-10 e 1.3570-80 area. A tal proposito sarà interessante confrontare il tono della Fed con quello della Boe per capire il futuro andamento della valuta britannica. La sensazione è che il Cable sia in ritardo rispetto ad EurUsd con conseguente chance di ripresa di EurGbp che potrebbe anche attaccare quota 0.8600 e 0.8650. Oceaniche deboli, ma con AudUsd sceso in anticipo rispetto a NzdUsd che ora dovrebbe accelerare, lasciando spazio ad un recupero di AudNzd che ha per ora tenuto l’area di 1.0260-80 rimbalzando 60 pips circa. Interessanti saranno i cross che potrebbero risultare dei demoltiplicatori di volatilità. Nel medio termine però, noi crediamo che il mercato resterà nel trading range che abbiamo richiamato mesi fa, in quanto abbiamo la percezione che, anche nel caso di tapering, la Fed manterrà il controllo dei rendimenti dei titoli di Stato, per cui potremmo assistere al classico “buy on rumors and sell on news” di dollari fino a mercoledì e poi potremmo assistere a correzioni per la divisa Usa e mercati azionari nuovamente in spolvero.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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