I mercati stanno metabolizzando in modo non positivo, almeno per i listini europei, le scelte della Fed della riunione di mercoledì scorso. Scelte che hanno portato a una nuova crescita del cambio euro/dollaro e che ovviamente hanno riverberato i loro effetti in modo non omogeneo, ma comunque vistoso, sulle prospettive dei mercati azionari a partire dal Dax.
La debolezza relativa dell’indice di Francoforte non è certamente iniziata ieri, ma sicuramente gli sviluppi della seduta già nella sua prima parte non sono stati di buon auspicio per questo importante benchmark.
Su questo derivato hanno poi pesato le dichiarazioni di Deutsche Bank sui suoi conti, timorosi di una contrazione per minori profitti da volatilità sul trading e persistente basso costo del denaro.
L’uscita della trimestrale di Amazon ha premuto sulla debolezza del Nasdaq, che già aveva dato segni di volatilità nelle scorse settimane, e che ha avviato una brusca discesa dopo la chiusura delle borse europee.
Sotto quest’aspetto non deve assolutamente ingannare il fatto che la performance dell’indice tecnologico sia stata negativa “solo” dello 0,65 percento: il segno meno si è accompagnato ad una volatilità intraday del 2,57%.
Questo la dice lunga sul fatto che ci sono movimenti non corali sulle borse, a macchia di leopardo, e dove si scende la volatilità è comunque elevata nell’intraday, ancorché poco direzionale. Tecnicamente incide anche la scarsità di volumi estivi in determinati orari (tipo quello delle 12 ore americana), fattore questo di amplificazione di movimenti e maggior facilità di far saltare stop, pur se non si può negare che ieri i contratti scambiati sull’indice tecnologico siano stati ben superiori alla media (abbiamo toccato quasi il picco del 29 giugno scorso).
Tecnicamente il DAX potrebbe aver ancora circa 100 punti da perdere prima di toccare dei minimi interessanti: aree di supporto sono a 12.095/12.080 e poi fra 12.055 e 12.025. Ovviamente sarebbe assai negativo chiudere la settimana sotto questo livello, assai vicino al psicologico 12.000 e che potrebbe portare accelerazioni verso la media mobile a 200 giorni che attualmente passa a 11.850 circa.
La dinamica di stanotte sui futures americani riflette l’andamento negativo che abbiamo visto sul Nikkei, nonché la forza residuale dell’euro. Fattore questo che potrebbe a lungo andare essere preoccupante anche per un dollaro Usa eccessivamente svalutato, quantunque su Dollar Index si sia visto ieri un tentativo di reazione.
Siamo vista della chiusura settimanale e del mese, per cui sul Dax potremmo avere anche un rimbalzo; eventualità però nella quale crederei di più se partisse dai minimi sopra indicati.
Il quadro tecnico del mercato tedesco resta però correttivo: il suggerimento che invio ai compratori di debolezza è di essere in ogni caso accorti. Ultimo suggerimento per i nostri lettori è quello di leggere l’analisi odierna unitamente a quella di ieri, perché vi sono elementi di continuità in termini anche proprio di ragionamento.
Buon trading a tutti
Giovanni Lapidari per ActivTrades
I vantaggi di fare trading con ActivTrades
- Fai trading con ActivTrades, no commissioni nè costi nascosti per aprire o chiudere un ordine;
- Stabilisci il tuo rischio, negozia a partire da un micro lotto e massimizza la flessibilità del tuo trading con la leva fino a 1:400;
- Puoi fare trading 24 ore al giorno, ActivTrades ti fornisce assistenza dalle 11 p.m. della domenica fino alle 11 p.m. del venerdì;
- Metti in pratica le tue capacità con le migliori piattaforma di trading;
- Webinar settimanali e formazione personalizzata con formatori specializzati;
- Prova la demo gratuita oggi stesso – REGISTRATI QUI