Saltano gli equilibri sui mercati. Un preludio ai movimenti che vedremo nel 2022?

Siamo ormai giunti alla fine di questo 2021, caratterizzato, specie nel finale, da un rallentamento dei Qe che per oltre 10 anni hanno contribuito alla ripresa dei mercati e al recupero della congiuntura economica. L’arrivo della pandemia ha letteralmente cambiato il quadro macroeconomico e sociale negli ultimi due anni mentre gli stimoli finanziari e fiscali che sono stati messi in campo dai vari attori (Banche centrali e Governi) hanno contribuito ad un recupero significativo della congiuntura economica caratterizzata, dopo anni e anni di deflazione, da un aumento significativo dei prezzi. Le strozzature dal lato dell’offerta hanno provocato un aumento dell’inflazione in tutti i paesi del primo mondo, con i prezzi nei paesi emergenti che, in alcuni casi, hanno passato la doppia cifra. E le banche centrali, dopo mesi e mesi di sottovalutazione del problema, stanno improvvisamente cambiando atteggiamento e correndo ai ripari.

La banca più importante del mondo, la Fed, ha accelerato il tapering portandolo da 15 a 30 miliardi di dollari mese e promettendo, di fatto, già un rialzo dei tassi probabilmente nel prossimo mese di aprile, con due successivi aumenti previsti per il 2022. La Banca centrale neozelandese ha già alzato i tassi due volte portando gli Ocr allo 0.75%. Banca centrale inglese ha alzato di 0.15% i tassi di riferimento nell’ultima riunione di giovedì scorso (portandoli allo 0.25%), mentre altre banche centrali (Rba e Boc) hanno messo in atto un tapering che dovrebbe esaurirsi a inizio 2022, per poi alzare progressivamente il costo del denaro molto probabilmente già nell’anno che sta per cominciare. Solo Snb, Bce e Boj sono rimaste caute e ampiamente accomodanti, in ragione di un’inflazione decisamente al di sotto dei target fissati che per Snb e Boj sono al 2% mentre per l’Europa, ha prevalso il buon senso di un nulla di fatto che serve ad aiutare i paesi in cui l’inflazione è rimasta bene o male sotto controllo, come Francia e in parte anche Italia, a dispetto delle lamentele tedesche riferite ad una inflazione ben al di sopra il 5% di fronte a tassi negativi.

In un mercato dei cambi rimasto pressoché invariato negli ultimi mesi, ma caratterizzato da persistenti rialzi e di nuovi massimi per i listini azionari, si tratta di capire quale sarà il sentiment degli investitori nell’anno a venire, in relazione proprio alle diverse decisioni delle autorità monetarie. Detto che non è scontato il rialzo dei tassi, perché saranno comunque cruciali i dati macro del quarto trimestre 2021 e del primo trimestre del 2022, sul Forex sembra già di assistere ad un rafforzamento del biglietto verde che, venerdì scorso, giorno delle tre streghe e quindi delle scadenze di opzioni su azionario, su indici e future, ha visto la divisa americana schiacciare le principali valute concorrenti ad eccezion fatta dello yen che, come valuta rifugio, ha guadagnato terreno in relazione alla correlazione con i mercati azionari che hanno chiuso in rosso. E’ un falso allarme oppure questo movimento è il preludio ai movimenti che vedremo nel 2022? Non possiamo dirlo ora, aspettiamo queste ultime due settimane di trading che ci portano a fine anno e forse capiremo se si tratta di un movimento strutturale oppure è solo qualcosa di breve legato alle scadenze di venerdì scorso.

La settimana entrante ci porta alle festività e il calendario economico è poco significativo. Avremo gli aggiornamenti del Pil del terzo trimestre (la terza rilevazione) per Usa e Uk che potrebbero sorprendere. Sul fronte delle price action EurUsd sotto pressione a ridosso dei supporti di medio termine a 1.1200, con il Cable non lontano dal supporto di 1.3190-00. Scendono anche le oceaniche con NzdUsd vicino a 0.6690-00 e AudUsd a 0.7100. UsdJpy sotto 114.00 con il supporto chiave a 112.60. Scendono tutti i cross contro Jpy, in particolar modo AudJpy, NzdJpy, GbpJpy ed EurJpy che ha un target in area 127.25-35.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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ActivTrades Europe SA è autorizzata e regolata dalla Commission de Surveillance du Secteur Financier (CSSF) in Lussemburgo. ActivTrades Europe SA è una società registrata in Lussemburgo, numero di registrazione B232167. ActivTrades Europe SA è una sussidiaria di ActivTrades PLC, autorizzata e regolata dalla Financial Conduct Authority, con numero di registrazione 434413. ActivTrades PLC è una società registrata in Inghilterra e Galles, numero di registrazione 05367727.

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