Recessione Usa alle porte, cambiano le correlazioni intermarket

Si comincia ad intravedere, nel mercato valutario, un cambio di quella correlazione intermarket che fino ad oggi aveva caratterizzato l’andamento dei mercati. Si percepisce infatti, e dovremmo forse dire giustamente, un cambio del paradigma “bad news are good news”, in quanto con gli ultimi dati americani, usciti inferiori al consensus, i mercati azionari non hanno più trovato la benzina necessaria per guadagnare posizioni, in presenza di un sentiment ancora rialzista da parte della Fed, ed emerge la preoccupazione che ulteriori rialzi dei tassi, trascineranno l’economia in recessione e porteranno a importanti revisioni al ribasso degli utili aziendali. Il che da un punto di vista logico, non fa una piega.

Il Presidente della Fed di St Louis ha parlato di pivot sui tassi da aggiustare al rialzo, in ragione di una inflazione che non molla, e i rendimenti dei titoli di Stato sono saliti oltre il 3.7%. Detto ciò comunque, a fronte di un ribasso dell’azionario, il dollaro non è salito ma è rimasto stabile, segno che la correlazione sembra modificarsi e a fronte di un rischio recessione, il biglietto verde potrebbe scendere insieme all’azionario, modificando la correlazione precedente. Prova ne è il fatto che un dato migliore delle attese e relativo al Pil, pubblicato ieri dal dipartimento del commercio canadese, forse costringerà la Boc ad alzare ulteriormente il costo del denaro, con ulteriori conseguenze sulla crescita, e il UsdCad è salito con prepotenza fino a 1.3640, anziché scendere come sarebbe stato normale in precedenza.

Per cui, nel medio termine, sembra che gli investitori tendano a concentrarsi sugli utili aziendali come prossimo benchmark di cui tener conto per valutare gli acquisti sui mercati azionari e non più sui rialzi del costo del denaro che rendevano appetibile il dollaro più di altri, alimentando anche una spirale rialzista dei mercati azionari che salivano perché speravano nel calo dell’inflazione.

In relazione agli altri dati pubblicati ieri, segnaliamo l’indice dei prezzi al consumo tedeschi, sceso a Novembre al 10% nel dato anno su anno e a zero su quello mensile.

Sul fronte materie prime, petrolio che torna sul Wti intorno a 78.30 dollari mentre il Brent naviga intorno agli 84 dollari. L’arrivo di una recessione, con conseguente calo della domanda, sarebbe prodromico ad una discesa ulteriore dei prezzi, questo parrebbe scontato.

Sul fronte analisi tecnica, il momento sembrerebbe favorire qualche correzione del biglietto verde, circa un 2% 2.5% dai livelli attuali, per poi incontrare dei supporti chiave che se tenuti, confermerebbero l’inversione del trend di medio e lungo termine. Questi punti sono posizionati a 1.0120 50 per EurUsd, 1.1750 per il Cable, 142.00 per il UsdJpy, 0.6530 per AudUsd e 0.6500 e 0.6000 per NzdUsd. Nella notte sono usciti intanto i dati sul Pmi cinese, sceso a 48 a Novembre dal 49.2 di Ottobre e meno anche del consensus che era per una discesa a 49 punti. Le ragioni sono sempre le solite, ovvero le restrizioni per la nuova ondata di Covid che ha ridotto l’attività manifatturiera. Produzione, nuovi ordinativi e vendite all’estero sono tutte diminuite.

Ma oggi è il giorno di Jerome Powell che potrebbe fornire ulteriori indicazioni sui futuri aumenti del costo del denaro. Un atteggiamento da falco inasprirebbe la preoccupazione degli investitori relativamente alle implicazioni sulla crescita economica e potrebbe causare un sell off dei listini.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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