La reazione dell’Euro verso il Dollaro può durare?

Non abbiamo fatto in tempo, nel commento di ieri, a parlare di dollaro superstar, ed ecco che abbiamo immediatamente assistito ad una seduta caratterizzata da una correzione significativa della divisa americana, contro le principali valute concorrenti. Si è trattato di una seduta correttiva, per il momento, questo va detto, ma certamente ha contribuito a tale movimento l’eccesso di ipercomprato che avevamo notato sui grafici del dollaro. Non è da escludere, adesso, che questa correzione possa approfondire nelle prossime sedute anche se il trend di fondo rimane uno solo, ovvero a favore della divisa americana.

Non vi sono altre ragioni nel movimento visto ieri, anche se sul mercato cominciano ad emergere rumors legati a possibili aumenti del costo del denaro in Europa, specie dopo i dati tedeschi sull’inflazione che hanno evidenziato un +5.1% su base annua nel dato armonizzato e un +0.9% su base mensile. Il mercato sembra scontare anche un rialzo dei tassi in Uk nel breve e addirittura due o tre nell’anno in corso, e per questo diventa cruciale l’appuntamento di giovedì prossimo che vedrà Boe e Bce decidere della politica monetaria. Alcuni analisti si sono sbilanciati parlando di due rialzi in Europa per fine anno e addirittura 5 rialzi in Gran Bretagna,

Paradossalmente la sterlina, ha ceduto terreno sulla moneta unica tornando a 0.8350 dopo aver visto dei minimi a 0.8305 in mattinata. In serata ha poi parlato Daly della Fed che ha ricordato come non vede assolutamente un rischio stagflazione negli Usa nel 2022. Ma il solo fatto di fare un accenno ad un eventualità del genere, se confrontato ai rumors che vedrebbero la Fed alzare i tassi in almeno 5 occasioni, lascia quantomeno perplessi. Anche perché lo stesso Daly ha ribadito che fare proclami sul numero dei rialzi sarebbe cattiva informazione, così come ha ricordato che gli Stati Uniti hanno una popolazione che invecchia, oltre ad una crescita della produttività inferiore, che spingerà l’inflazione al ribasso nel medio termine. Insomma, dichiarazioni che sono tutto meno che prodromiche ad un futuro aumento progressivo dei Fed Funds. Dovremo, per capirne di più, aspettare i prossimi dati macro e per questa ragione i payrolls di venerdì cadono a fagiuolo.

Il quadro tecnico ci mostra però, sul daily, un EurUsd che sembra avere una configurazione rialzista, in particolare una morning star che pare realmente interessante, ma deve essere confermata dalla violazione della ema 21 periodi, posta a 1.1295 00. Di EurGbp abbiamo detto anche se va ricordato che solo la violazione di 0.8370 sembrerebbe portare ad una accelerazione verso 0.8420, visto recentemente, tra le altre cose. Le oceaniche hanno corretto anche se meno dell’EurUsd tanto che i cross EurAud ed EurNzd si sono impennati nuovamente, nonostante il risk off sia stato assente nella giornata di ieri, con le borse Usa che hanno chiuso in positivo. Interessante anche la prospettiva per AudCad e NzdCad che ieri sembravano violare tutte le resistenze al rialzo per effetto di una ripresa delle oceaniche, e invece sono tornate nuovamente sui minimi in seguito alla discesa del UsdCad che, pur restando nel medio in trend rialzista, ha corretto tornando appena sotto quota 1.2700.

Sul fronte macro, la notizia di questa notte è il mantenimento dei tassi invariati da parte della Rba, che ha lasciato quindi per il quattordicesimo mese consecutivo i tassi ai minimi storici, ovvero lo 0.10%. La banca centrale australiana ha però deciso di interrompere gli acquisti di obbligazioni annunciando di fatto il tapering, che erano pari a 275 miliardi di dollari. Il board della Rba ha però ribadito che terminare il Qe non significa automaticamente alzare i tassi. AudUsd ha provato a scendere dopo la dichiarazione ma ha tenuto i supporti a 0.7030 ed è tornato a 0.7060 in una sessione tutto sommato invariata.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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