Prosegue la discesa del biglietto verde. Cosa succede sui mercati valutari?

Prosegue anche in apertura di settimana, la discesa del biglietto verde, dovuta in particolar modo ai dati cinesi di questa notte sulla produzione industriale, uscita a +6.3% nel mese di giugno contro attese di 5.2%, con un dato su base annuale cresciuto al 6% contro forecast al 5.9%, così come le vendite al dettagli, salite addirittura del 9.8% nello stesso mese contro un consensus di +8.5%, mentre su base annua siamo a +8.4% rispetto al + 8.2% atteso. Anche il Pil del secondo trimestre, ormai alla terza rilevazione, ha fatto registrare un +1.6% e + 6.3% su base annuale leggermente sopra le aspettative.

Tutto ciò è bastato per dare ulteriore fiato al dollaro australiano (e neozelandese), le principali vittime di questa prima fase dell’anno, con un recupero che dai minimi di inizio gennaio (flashcrash) ripetuti nel mese di giugno, ormai è di circa il 3% per Aussie. A questo punto tecnicamente, una violazione dell’area di 0.7050, secondo noi potrebbe aprire la strada al retest di 0.7210 e al cambiamento del trend di medio termine, che è ribassista dal gennaio del 2018, praticamente un anno e mezzo. Anche osservando il grafico su base settimanale, si intravede questo cambiamento, che però sarà inversione di trend solo nel caso di rottura di 0.7400, che è ancora ben lontano dall’essere raggiunto. Ma la costruzione di minimi crescenti, anche su base settimanale, pare di buon auspicio per assistere ad un cambiamento del movimento fin qui osservato.

Stessa cosa vale per NzdUsd, che deve rompere 0.6740 per rompere il massimo relativo precedente, mentre su base settimanale, il punto chiave è rappresentato dall’area di 0.6975. Insomma se cambia qualcosa sulle oceaniche già adesso, nonostante l’accordo tra Cina e Usa sui dazi non sia ancora stato raggiunto, significa che il mercato sta anticipando qualcosa, che poi è il comportamento che di solito è conforme al fatto che gli istituzionali si girano con un certo anticipo.

Sul fronte delle relazioni internazionali Trump ha ripetuto che alcuni paesi continuano nello sfruttamento degli Usa, e la Cina ancora deprezza il cambio in modo artificiale. Sul piano interno ha ribadito che le tariffe non stanno avendo grande impatto sui consumatori, mentre i rapporti con la Cina vivono un periodo tranquillo, ovvero senza grandi scossoni. L’unico problema deriva dalla vendita di armi a Taiwan che ha spinto la Cina ad intervenire verbalmente ammonendo gli Usa di non scherzare con il fuoco, ma pare, almeno per il momento, solo una schermaglia senza alcun effetto.

Sul fronte economico la Pboc ha ribadito che potrebbe tagliare le tasse alle piccole imprese, se necessario, mentre lo Yuan appare stabile a 6.8700 contro dollaro. La bilancia commerciale cinese è uscita in deciso miglioramento, quasi a 51 miliardi di dollari di surplus mensile, contro attese di 44 miliardi. Il tutto pare dovuto ad un calo deciso dell’import, forse per una domanda leggermente in calo che però non è evidenziata dai dati sulla produzione industriale, vendite al dettaglio, tantomeno dal Pil.

Passando all’Europa e all’euro, dobbiamo continuare ed evidenziarne una certa incapacità di riprendersi, in ragione del fatto che l’economia tedesca, locomotiva d’Europa, si è fermata, e la Bce è sempre pronta ad alimentare il fuoco delle misure espansionistiche, quindi tassi sottozero e Qe, nel caso ce ne fosse ulteriore bisogno. Sterlina sempre nel limbo, in attesa di qualche buona notizia sulla brexit che non arriva mai, mentre il resto del panorama valutario resta nel range delle ultime settimane, con una certa stabilità legata ad un mercato azionario Usa, che non molla di un centimetro. Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell'analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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