Continua, senza soluzione di continuità, la fase laterale sui mercati, dominati da incertezza legata alla narrazione delle banche centrali, come detto ripetutamente nei nostri ultimi interventi. Ma ora ci avviciniamo al redde rationem, ovvero alla resa dei conti, se così possiamo definirla.
E’ infatti previsto, per oggi, il rilascio dei dati sull’inflazione americana, attesa al sesto mese consecutivo di rallentamento, sia nel dato generale che in quello core. L’attenzione però sarà incentrata anche sul dato annuale perché è quello che, in questo momento, desta maggiore preoccupazione. I dati mensili infatti evidenziano un rallentamento che però non porta i numeri annuali sotto i livelli sperati dalle banche centrali e restano tutti abbondantemente sopra al 5% nel primo mondo. Questo perdurare di numeri sopra le aspettative, non fa altro che alimentare la narrazione dominante da parte dei funzionari di politica monetaria della Fed, ma anche di Bce, Boe e le altre banche centrali del primo mondo.
I tassi verranno ancora rialzati e dopo le parole di Holzmann della Bce, rilasciate ieri, per esempio, le aspettative nel vecchio continente vedono ancora almeno due rialzi da 50 punti base, in ragione di una inflazione che non avrebbe ancora raggiunto il suo picco. Ma il mercato continua a scommettere contro le banche centrali e l’avversione al rischio ha lasciato spazio ad un ritorno del risk on nuovamente.
Nella notte i dati cinesi sul Cpi hanno evidenziato un aumento, come previsto, all’1.8% a Dicembre 2022 mentre a Novembre il dato aveva evidenziato un calo all’1.6%. I numeri di Dicembre erano sicuramente stati influenzati dalle restrizioni, in seguito al nuovo dilagare dei casi di pandemia. In ogni caso a generare l’aumento sono stati soprattutto i prezzi dei generi alimentari, ma sono saliti anche i prezzi per trasporti e comunicazioni, frutto evidentemente di un allentamento delle restrizioni. Il dato, di per sé, comunque, non preoccupa le autorità cinesi, in ragione del fatto che l’obiettivo del Governo è una inflazione al 3%.
Sempre nella notte, è aumentato il surplus commerciale australiano, salito a 13.2 miliardi a novembre 2022, dai 12.7 di ottobre, superando il consensus di mercato che era per un incremento di 10.5 miliardi di dollari australiani. A generare il risultato è stata la diminuzione dell’import, in ragione della stretta monetaria, mentre l’export è sceso ma meno, solo lo 0.4% su base mensile. L’import invece ha visto una flessione dell’1.5%.
La reazione di Aud è stata quasi insignificante, in un contesto di mercati asiatici che comunque sono rimasti decisamente positivi, in attesa dei dati di oggi relativi all’inflazione Usa. Le previsioni danno un 6.5% nel dato annuale generale e un 5.7% in quello core. I dati mensili sono attesi a -0.1% quello generale e a +0.2% quello core.
Ma usciranno anche i dati sulla disoccupazione settimanale con i jobless che sono stimati intorno alle 215 mila unità e i continuing claims, ovvero i sussidi continuativi che vedono un consensus a 1 milione e 691 mila.
Sul fronte price action poco da segnalare con la sterlina tra 1.2100 e 1.2200, EurUsd tra 1.0720 e 1.0780 mentre il UsdJpy è stabile in area 131.50. Segnaliamo l’EurChf nuovamente sopra la parità dal mese di giugno scorso, con la Snb che è sempre presente nel tentativo di indebolire la propria valuta.
Fino ad oggi pomeriggio è prevedibile una price action contenuta, ma successivamente ai dati, potremmo vedere la volatilità aumentare rapidamente.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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