Nuovi movimenti verso il risk off e la caduta dell’oro e petrolio

Finalmente, dopo giorni e giorni di altissima tensione, qualcosa si smuove. La dichiarazione del leader ucraino Zelensky, che sarebbe disposto ad una soluzione diplomatica attraverso la concessione di alcune delle richieste russe, ha provocato un sell off di oro e petrolio ed un rialzo improvviso quanto impulsivo della moneta unica. E’ logico che si tratti di un primo e timido segnale, che deve essere confermato dai fatti e soprattutto dalla risposta di Putin, che non è ancora arrivata.

Intanto sappiamo che il leader Russo ha firmato una legge che permette l’utilizzo del denaro del fondo sovrano russo per acquistare titoli di stato ed azioni, che in questo momento sembrano, date le sanzioni, realmente a buon mercato. Ma non finisce qui, perché Putin ha firmato la sanatoria sul ritorno dei capitali in patria, senza prelievo fiscale, ovvero un condono che incoraggi i Russi che hanno depositi all’estero a tornare per far ripartire l’economia. Insomma questa guerra potrebbe cambiare lo scenario economico, e politico dei prossimi anni, con lo spostamento della Russia verso est e verso la Cina. Si legge inoltre della volontà di voler escludere il dollaro dalle transazioni che la Russia adotterà con paesi non appartenenti al blocco occidentale, come Brasile, India o Cina stessa.

Aspettando quindi buone notizie sul fronte militare, intanto dobbiamo segnalare la caduta dell’oro che, da martedì, giorno in cui aveva fatto registrare un massimo a 2.072 dollari, è letteralmente crollato di 100 dollari arrivando ad un minimo di 1.972 per poi chiudere in area 1.980. E a giudicare dal quadro tecnico, si potrebbe, nel caso di soluzione diplomatica del conflitto, scendere decisamente di più.

Torna qualche venditore anche sul petrolio che dai massimi di 128.3 dollari al barile, ha toccato ieri anche 101.40 per poi chiudere in area 108.00. L’EurUsd dal canto suo ha fatto anch’esso registrare un rialzo impulsivo, con un movimento che in meno di tre sedute è stato di quasi 300 pips, dal minimo di 1.0805 ad un massimo di 1.1095 ieri pomeriggio. Sono movimenti che devono essere confermati, quindi non si può né si devono escludere nuovi movimenti verso il risk off, ma certamente è un primo segnale estremamente importante che non va sottovalutato. Tecnicamente l’EurUsd ha spazio enorme per poter risalire ulteriormente, anche se dobbiamo ora concentrarci sulla decisione della Bce, attesa quest’oggi al nulla di fatto, anche se Miss Lagarde potrebbe rivelarsi più falco del previsto, dati i livelli di inflazione raggiunti anche nel vecchio continente.

Inoltre, sempre questo pomeriggio, sono attesi i dati sull’inflazione Usa, le cui previsioni danno un ulteriore rialzo al di sopra del precedente 7.5% su base annua. Un dato superiore alle attese costringerebbe la Fed, la settimana prossima, ad alzare il costo del denaro di più del fatidico 0.25% atteso. E ciò potrebbe nuovamente deprimere la moneta unica, ancora al palo per quel che riguarda l’aumento dei tassi.

Sulle altre coppie valutarie, segnaliamo la forza del UsdJpy che in ragione del ritorno dei compratori sul mercato azionario e dell’allentamento della tensione, torna ad essere in prospettiva il carry trades più interessante sul mercato, data una inflazione in Giappone che resta intorno allo 0.5% e considerato il via libera che la Boj ha dato al deprezzamento del cambio. 116.30 è l’area chiave, che se violata, apre la strada ad una potenziale salita fino al precedente massimo significativo, che si trova a 118.65 70 area del Dicembre 2016.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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