Momento di equilibrio sui mercati. Ma durerà poco

Le ultime sessioni dei mercati, ricordano quelle che abbiamo vissuto negli anni dal 2013 al 2019, che si muovevano con bassa volatilità all’interno di fasce di oscillazioni senza grandi eccessi, e perennemente in appetito al rischio.

I mercati azionari facevano registrare costantemente nuovi massimi e nessuno poteva ipotizzare poi quel che è accaduto successivamente. Solo negli ultimi tre anni, dalla pandemia in poi, le price action sono salite sulle montagne russe, e per le note ragioni, hanno vissuto periodi di alta tensione e di avversione al rischio che non si vedevano dalla crisi del 2008.

Nelle ultime sedute, come abbiamo ricordato anche ieri, le price action si sono ancorate all’interno di trading range molto stretti, incapaci, nonostante continui scossoni di brevissimo termine, generati dai soliti interventi verbali dei banchieri centrali, di spostarsi da tali aree con limiti ben definiti. E così l’EurUsd è rimasto tra 0.9750 e 0.9820, il Cable tra 1.1180 e 1.1330, il UsdCad da 1.3740 e 1.3820, UsdJpy a ridosso di 150.00, l’unico che persiste nel trend senza soluzione di continuità anche se la salita è lentissima. Le oceaniche invece sono rimaste nel trading range tra 0.6230 e 0.6360 AudUsd e tra 0.5620 e 0.5720 NzdUsd. Pochi movimenti anche sui cross, considerato che il mercato quasi perfettamente dollaro centrico genera pochi e scarsi movimenti sui derivati.

Tutto questo significa, come ribadito anche ieri, che il mercato si trova in un momento di equilibrio, combattuto tra la necessità di vedere correzioni del biglietto verde che parrebbero dovute, e le aspettative invece di rialzo dei tassi Usa di 75 punti base, ai primi di Novembre, che invece favoriscono ancora decisamente la divisa americana.

Tutti aspettano con interesse anche i dati Usa che però non cedono e non mostrano segnali di recessione, il che aiuterebbe il ritorno dell’appetito al rischio e degli acquisti di bonds a prezzi bassi e di un azionario nuovamente in ripresa. I rendimenti invece restano alti, spingendo i prezzi dei titoli obbligazionari al ribasso, e ancora non si intravede la luce in fondo al tunnel. L’indice paura e avidità sembra tornare leggermente versa l’area neutrale a 37 e già questo potrebbe essere un primo segnale di inversione con il ritorno ad una condizione di minore paura e maggiore fiducia.

Il dollar index è tornato a 112.60 non lontano dal massimo di 113.70 che però era ancora un inferiore rispetto al massimo assoluto degli ultimi 21 anni fatto registrare nel settembre scorso a 114.90. Il mercato è entrato però già in modalità attesa delle banche centrali, dal 26 Ottobre, con la Bank of Canada, al 27 Ottobre, giorno della Bce. Il 28 sarà la volta della Boj, mentre il 2 Novembre sarà il giorno della Fed per finire quindi al 3 Novembre con la Boe. Dopo quella data, molto probabilmente saranno più chiare molte cose, sia sul fronte tassi, sia sulle aspettative future sugli stessi.

Venendo ai movimenti della notte segnaliamo un po’ di movimenti sul dollaro australiano, dopo i dati sull’occupazione leggermente inferiori alle attese con i disoccupati aumentati di circa 9 mila unità a 499.400 con il numero di persone in cerca di occupazione a tempo pieno aumentato anch’esso a 336.400. I lavori part time sono aumentati comunque a 163.000. Il totale dei lavoratori ha però raggiunto la quota di 13.6 milioni con un tasso di disoccupazione fermo al 3.5%. AudUsd che dopo aver testato 0.6228 ha recuperato una ventina di pips.

Per quel che riguarda la seduta odierna non ci aspettiamo granchè, sia per l’assenza di dati rilevanti (c’è solo il dato sulla disoccupazione settimanale Usa), ma anche per l’assenza di dichiarazioni previste oggi.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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