La settimana attuale appare sufficientemente significativa da un punto di vista macro, pur essendo “corta” in ragione della festività del Ringraziamento negli Stati Uniti, che ha di fatto dimezzato le sedute operative.
Oggi venerdì, sarà infatti un’altra sessione che, negli Usa, si rivelerà poco volatile con price action contenute, anche se i dati macro sono stai sufficientemente chiari. Ovvero ci raccontano di una Fed non lontana dal pivot sui tassi, nonostante voglia mantenere un approccio rialzista, per necessità. Ma quel che questa ottava ci sta dicendo è che gli Usa cominciano a mostrare più di una crepa nella congiuntura economica, che a breve, in capo a uno o due mesi, porterà il gigante americano in recessione.
Sul fronte delle price action, dobbiamo dire che dall’inizio di Ottobre, stiamo assistendo ad una risalita dei mercati azionari, un ritorno progressivo del risk on, ovvero dell’appetito al rischio e una discesa altrettanto importante, forse ancora di più da un punto di vista dei movimenti a cui eravamo abituati a vedere sui cambi, sul dollaro, che è a ridosso ormai di supporti significativi e cruciali. Dovrà tenerli, pena una caduta che potrebbe andare ipoteticamente, e neppure in così tanto tempo, a rimangiarsi tutti guadagni del 2022, che sarà comunque ricordato come quello della grande salita della divisa americana.
Se pensiamo che l’EurUsd ha perso circa il 20 per cento da Gennaio a Settembre, ovvero in 9 mesi, e ha recuperato quasi il 50% di questo 20%, ovvero la metà, in un mese e mezzo, ci rendiamo conto di quanto sia significativo il movimento attuale, che pare ancora inesplorato. In ogni caso i livelli di oggi sono degli spartiacque che il biglietto verde deve assolutamente tenere, se vuole evitare una discesa violenta. Peraltro sui grafici giornalieri, qualche divergenza comincia ad emergere, configurazione che dovrebbe portare a qualche movimento correttivo di una certa portata. Ci riferiamo al UsdJpy ma anche allo stesso EurUsd, ricordando però che la correzione eventuale potrebbe essere del 3 4 per cento, non crediamo molto di più, in ragione del fatto che il trend di fondo sembra essere invertito, da un paio di settimane a questa parte.
Anche le materie prime, petrolio in testa, sono vicine a supporti chiave, che se violati dimostrerebbero che il calo della domanda globale è una certezza. 76 sul crude oil rappresenta il punto chiave, così come 82 sul Brent.
In Europa intanto la Bce non sembra impassibile all’andamento dei prezzi e le ultime dichiarazioni dei rappresentanti del board della Bce sono tutte orientate ad ulteriori rialzi dei tassi, che presumibilmente potrebbero raggiungere un pivot intorno al 3,25%. Stessa cosa per la Gran Bretagna, i cui tassi potrebbero arrivare al 4,25%. Ricordiamolo, perché è sempre utile, che allo stato attuale, dati indici dei prezzi sopra o quasi il 10% nel vecchio continente, i rendimenti reali sono abbondantemente negativi, nonostante i rialzi del costo del denaro. Ma l’inflazione è esogena, lo sappiamo e rialzi più importanti non solo non risolverebbero la questione, ma manderebbero in tilt una eventuale futura ripresa. Ecco perché “the bad news are good news”, ovvero il calo della domanda per qualcuno oggi, è visto come una benedizione.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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