Mercato dei cambi e tassi Repo. Perché la Fed inietta liquidità?

Il mercato dei cambi, nelle ultime 24/36 ore, ha vissuto un andamento contrastante, per certi versi indecifrabile, soprattutto alla luce della notizia relativa ai pronti contro termine emessi dalla Fed, nelle operazioni di repo overnight e a 14 giorni. Nelle ultime settimane infatti, abbiamo assistito ad una enorme immissione di liquidità da parte della Banca Centrale Usa, legata secondo alcuni, ad una richiesta significativa di liquidità da parte delle banche per far fronte a loro volta a richieste di aziende. Anche Powell settimana scorsa, in conferenza stampa dopo la decisione di tassi invariati, è intervenuto dichiarando che vi è stata una concomitanza di fattori che ha provocato questo aumento improvviso di richiesta di liquidità tanto è vero che il tasso overnight era addirittura schizzato al 10% rimanendo comunque ben di sopra al tasso ufficiale di sconto che rimane nella forbice 1.75%-2%.
Il repo di ieri ha visto la Fed emettere 100 miliardi di dollari rispetto ai 75 del repo precedente, con un incremento anche del repo a due settimane a 60 miliardi anziché i 30 del precedente. Secondo le spiegazioni fornite da diversi banchieri centrali della Fed, la ragione è legata a difficoltà tecniche non ben definite, e soprattutto alle richieste aumentate da parte delle aziende per far fronte alle scadenze fiscali di ottobre. In ogni caso questa immissione di liquidità e di dollari, sembra aver avuto degli effetti, a noi che osserviamo tutti giorni l’andamento, anche sul mercato valutario, con oscillazioni francamente abbastanza strane e per certi versi anche illogiche, anche se sappiamo bene che spesso gli andamenti non hanno nulla a che fare con quella che noi definiamo logica.

Detto ciò abbiamo assistito ad un movimento sulle oceaniche prima di rialzo impulsivo e poi un ribaltamento che sembrava, ieri sera, riportare il dollaro alle stelle e a rompere le resistenze contro Aud e Nzd. Anche l’Euro, dopo giornate insignificanti ha avuto uno scrollone al ribasso, con il test dei supporti a 1.0930-40 area. Lo stesso cable ha violato 1.2390 e il dollaro ha mostrato nuovamente i muscoli al mondo, nonostante Trump abbia insistito nel dichiarare che l’accordo con la Cina sui dazi è assai vicino.

La questione del repo poi, come semplice constatazione, avrebbe dovuto al limite causare una perdita di valore del dollaro in quanto si è trattato di una immissione di liquidità da parte della Fed richiesta dal mercato, ma pur sempre analoga ad un allentamento di politica monetaria perché il mercato è stato inondato di biglietti verdi. E la Fed, paradossalmente, se proseguisse in questo modo, nel giro di qualche settimana, potrebbe annullare gli sforzi profusi, per circa due anni, nella riduzione del bilancio. E ciò potrebbe essere la conferma di un allentamento sui tassi nelle prossime riunioni, anche se onestamente i dati macro farebbero ancora propendere per un nulla di fatto. Tra l’altro, sono girate voci, non sappiamo quanto vere o infondate, che ci sarebbe un Istituto o un importante Fondo in difficoltà finanziarie, e ciò semmai avrebbe, come dicevamo, dovuto provocare un ribasso del biglietto verde.

Stamani rientriamo e notiamo che Nzd si è ripreso parte della discesa di ieri, mentre il resto è rimasto pressoché invariato da ieri sera. La sessione europea resta quella meno interessante, tra le tre, e ciò rappresenta un ulteriore elemento di incertezza globale in quanto emerge una mancanza di interesse in Europa, che sui cambi, rappresenta realmente una novità quasi epocale.

Anche oggi, non è giornata così interessante relativamente ai dati macro, se non che arriveranno i numeri sulla bilancia commerciale del nostro paese, e nel pomeriggio vi sarà la terza rilevazione del Pil Usa del secondo trimestre, un dato già abbondantemente scontato dai prezzi. Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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