Sui mercati valutari continua ad alternarsi il risk on e risk off

La giornata di ieri è stata caratterizzata dal recupero delle borse Usa, con il Dow Jones che si è avvicinato a nuovi massimi e, a giudicare dalle pre-aperture, oggi potrebbe sfondare quota 29.395. Nuovi massimi che invece ha già fatto registrare il Nasdaq, in una giornata caratterizzata da una notizia uscita in mattinata, secondo la quale un gruppo di ricerca di una Università Cinese avrebbe trovato un farmaco efficace per curare il Coronavirus. Tuttavia, in serata, un portavoce dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ha affermato che ad oggi, non ci sarebbero terapie efficaci conosciute. Ciò però non è bastato a far tornare i mercati in risk off, segnale ben preciso che il mercato si era messo short sulla notizia di due settimane orsono di comparsa di questo virus, e poi, non appena qualche notizia positiva si è affacciata sul mercato, come quella del numero dei guariti giornalieri, che supera abbondantemente (per fortuna) quello dei decessi, il mercato è ripartito al rialzo. Detto questo, e volendo evitare qualsiasi polemica sterile sulla questione, continuiamo a credere, date anche le notizie che giungono da altri paesi, che alla questione si troverà una soluzione e la cooperazione internazionale sembra funzionare.

Analizzando i mercati, continuiamo a vedere una alternanza di risk on risk off, con possibilità, specie sul Forex, di vedere un aumento della volatilità senza però alcun trend forte in atto. I movimenti naturali dei tassi di cambio, legati ai delta tassi di interesse, continueranno a prevalere e quindi il dollaro continuerà a rimanere la valuta più forte. Del resto l’economia Usa continua a performare al di sopra di ogni ragionevole ottimismo, con l’adp uscito ieri a 290 mila unità rispetto ad un consensus di 200 mila, e i dati seguenti sull’Ism e sui Pmi dei servizi e composite ancora migliori del consensus, rispettivamente a 60.9 il primo e a 53.4 e 53.3 i secondi. Anche le componenti sono risultate migliore delle aspettative, ad eccezione della componente dell’occupazione che a gennaio ha fatto registrare un calo. Insomma, è assai difficile pensare che, almeno per questo primo trimestre, la Fed possa pensare di ridurre il costo del denaro. In assenza di grandi novità su questo fronte è difficile pensare ad un crollo del dollaro, a meno che non accada qualcosa che ora facciamo fatica anche ad immaginare.

Se dovesse espandersi il coronavirus e divenisse un contagio, paradossalmente, scenderebbe solo il UsdJpy mentre contro le altre valute il dollaro Usa potrebbe tenere a parte qualche estemporanea correzione. Le uniche valute che forse potrebbero cominciare a dare segnali di inversione sono le oceaniche ossia le valute che negli ultimi due anni hanno pagato di più la forza della divisa Usa. Ora però si assiste ad un recupero della congiuntura nei due paesi, e tutto questo nonostante le notizie che arrivano dalla Cina, relative ad un rallentamento probabile degli aggregati macro in questo 2020. Tecnicamente l’inversione di medio per queste due coppie è possibile, e a determinarne le sorti, saranno i dati macro, che come ha ribadito anche Lowe, Governatore della Rba, sembrano essere giunti ad un “gentle turning point”. Sull’Euro pesa ancora il delta tasso, mentre sulla sterlina c’è un po’ di alternanza di up and down. UsdCad non lontanissimo dalle resistenze chiave a 1.3340-50.

È un 2020 nel quale quindi assistiamo ad un interessante aumento della volatilità dopo mesi di scarso interesse. E questo, di per sé, è una buona notizia.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell'analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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