Continua, senza soluzione di continuità, la salita del dollaro. La ragione di questa arrampicata è ovviamente legata alle aspettative sui tassi di interesse, dato che cominciano a circolare voci di un rialzo anticipato dei tassi negli Stati Uniti. La vera questione, però, è legata ai timori che le autorità centrali non siano più in grado di controllare la politica monetaria e non abbiano più a disposizioni moltissimi strumenti per poter affrontare un’eventuale ricaduta della congiuntura. Riproporre il Qe infatti, nel caso di congiuntura debole e asfittica, darebbe un colpo tremendo alla credibilità delle banche centrali, ma anche un rialzo dei tassi anticipato, che peraltro rischierebbe di frenare il recupero della congiuntura, ancora alle prese con le recrudescenze della pandemia, potrebbe non sortire alcun effetto sostanziale sull’andamento dei prezzi, almeno nel breve periodo. Ma del resto, con un’inflazione che galoppa, le autorità monetarie non possono rischiare e debbono per forza alzare i tassi, per poi vedere se l’inflazione, in qualche modo, stornerà dagli eccessi che abbiamo visto. In ogni caso, a noi pare che tali strumenti non possano evitare un aumento dell’avversione al rischio nel caso in cui le autorità monetarie non riuscissero, verbalmente, a mantenere i mercati tranquilli. E se osserviamo il calendario, notiamo che ogni giorno qualche primario banchiere centrale è atteso a rilasciare dichiarazioni proprio per cercare di calmare i prezzi di mercato. Si capisce dai toni che usano che cercano di dare un colpo al cerchio e uno alla botte, come è successo ieri con Macklem, governatore della Bank of Canada, il quale ha dichiarato che l’economia non è ancora uscita dalla pandemia e ha ancora bisogno di essere sostenuta da ampia liquidità. Ma poi ha anche detto che il Qe non serve più e che la Boc è vicina al rialzo dei tassi. Tutto e il contrario di tutto e la ragione, a nostro avviso è una sola: le banche centrali sanno di avere le armi spuntate ma non si possono permettere un collasso dei mercati. Arriverà? Non è da escludere ma probabilmente non nel 2021 che, a nostro avviso, terminerà con un bel rally di Natale. Nel 2022 vedremo, ma certamente qualcosa cambierà.
Continuiamo ad osservare i prezzi e l’andamento delle principali coppie di valute, ma soprattutto lo yen che, prima o poi, riprenderà quel ruolo di valuta rifugio che abbiamo conosciuto in passato. Intanto il Dollar index è vicino ai punti chiave compresi tra 95.70 e 96.10, area cruciale di medio e lungo termine. EurUsd ha ceduto anche 1.1400 e scende senza alcun rimbalzo, con l’obiettivo di 1.1360 nelle vicinanze. Il Cable ha tenuto meglio perché l’EurGbp è sceso seguendo l’EurUsd, e rimane sopra 1.3400, area di supporto. Scendono in appetito al rischio i cross EurNzd, EurAud, EurCad evidenziando ancora la lontananza del risk off con un indice “fear and greed” ancora vicino ai massimi a 82 punti. Borse ancora forti e nessun accenno a correzioni.
Aspettiamo comunque un ritorno dell’avversione al rischio che, date le circostanze a livello macro, secondo noi non è così lontano. E forse anche dovuto. Qualche piccolo segnale si intravede, come la discesa del titolo Tesla che ha bruciato 157 miliardi di capitalizzazione in una seduta.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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