I mercati sembrano aver trovato una certa stabilità in attesa dei dati sull’inflazione negli Usa

Il mercato valutario, nelle ultime ore, consolida e oscilla in trading range, in ragione della mancanza di notizie macro o dichiarazioni che possano modificarne l’assetto attuale. In generale però succede a tutti i mercati che in queste ore sembrano aver trovato una certa stabilità.

I mercati azionari consolidano e tendono ad accumulare, perché regna un certo ottimismo sulla capacità degli Stati Uniti di uscire indenni dal persistente rialzo del costo del denaro, ovvero senza che l’economia a stelle e strisce entri in recessione, pur essendo, analisti e investitori, consapevoli del fatto che in autunno l’outlook economico generale dovrà certamente pagare le conseguenze dei molteplici rialzi dei tassi che, qualche effetto lo provocheranno, senza ombra di dubbio. Ma filtra un certo ottimismo sulla tenuta dei principali aggregati macro, specie dopo l’ultimo rapporto riguardante il mercato del lavoro.

C’è maggiore pessimismo in Europa e una certa rassegnazione anche in Uk, relativamente al rallentamento economico, definito inevitabile anche dalla Bank of England, mentre la Bce resta molto sulle sue. Ma sorprendentemente, in questa fase, in cui ci saremmo già attesi il nuovo test della parità sulla moneta unica, e una sterlina più vicina ai supporti chiave di medio periodo piuttosto che alle resistenze cruciali, le due valute più a rischio hanno tenuto, come se ci fosse qualche “big name”, a ridosso dei supporti, a comprare e a tenere livelli che altrimenti, date le notizie uscite, secondo noi sarebbero già state bucate.

Il dollaro quindi corregge, anche il dollar index che potrebbe scendere al test di 103.20 30 e anche 102.50, prime aree chiave di supporto. Il che vorrebbe dire, in buona sostanza, un EurUsd che andrebbe al test del vecchio supporto violato a 1.0350 60, un ritracciamento che tecnicamente sarebbe perfetto per poi provare a ricaricare per ritornare verso la parità. Intanto tra i dollari anche il UsdJpy rispetto a venerdì ha corretto 100 pips, segno forse che la divisa americana sta trovando anche venditori che scommettono sull’impossibilità che gli aggregati macro possano, nel prossimo futuro, essere molto migliori di quelli attuali, e nel medio termine dovranno per forza peggiorare. E ci pare questa l’unica spiegazione a questa correzione del biglietto verde.

Sul fronte dati segnaliamo l’uscita delle aspettative di inflazione negli Usa, pubblicato ieri pomeriggio inoltrato, con un +6.2%, il dato più basso degli ultimi 5 mesi, da un massimo del 6.8% del mese di giugno. La maggiori diminuzioni sono state registrate nelle aspettative per i prezzi di alimentari e benzina. E questa settimana, che è appena cominciata, deve dire ancora molto, specie mercoledì, con la pubblicazione dei dati sull’inflazione in Cina, Germania, Italia, e Stati Uniti. Le attese sono per un incremento in Cina del 2.9% su base annua, mentre in Germania il consensus è intorno al 7.5%, 8.4% nel nostro paese, quindi l’8.7% negli Stati Uniti. Questi numeri potranno rappresentare la conferma del fatto che la narrazione attuale sui tassi di interesse, rimarrà quella attuale, ovvero persistenza di rialzo del costo del denaro, senza se e senza ma, proprio perché i prezzi al consumo non accennano a scendere.

C’è da ricordare altresì che il Petrolio Wti cash è sceso sotto 90 ma per ora non ha accelerato al ribasso anche se distribuisce, ovvero crea massimi inferiori e minimi inferiori, e appare logico che un calo del prezzo potrebbe finalmente ridurre il carico dell’inflazione sugli aggregati macro. Insomma il quadro macro e tecnico, sembrano ancora favorire il dollaro, anche se nel breve si intravedono correzioni. Tatticamente, sembrerebbe ancora un mercato favorevole a chi acquista biglietti verdi su ogni ribasso, per sfruttare un delta tasso che chiaramente favorisce la divisa americana. In un periodo di trading range, il carry trades rappresenta una operatività interessante e spesso vincente.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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