I mercati provano una reazione, ma le incertezze rimangono

Sono giorni convulsi, quelli che stiamo vivendo, caratterizzati da persistenti notizie che escono ogni due per tre, e dichiarazioni rilasciate dai vari protagonisti di questa guerra, che ancora, purtroppo, non sembra far pensare ad alcuna tregua, se non qualche stop ai bombardamenti per permettere la creazione di corridoi umanitari. Molti paesi, in questo momento, attraverso i Primi Ministri o portavoce, oppure responsabili di politica estera od economica, hanno deciso l’applicazione delle sanzioni contro la Russia, colpevole di aver invaso l’Ucraina con le armi, ma anche di causare un potenziale sconquasso all’economia globale, che oggi vive con la spada di Damocle di una inflazione che sale senza soluzione di continuità, trainata dai prezzi delle materie prime, che ogni giorno fanno registrare nuovi massimi storici.

Difficile individuare con certezza le notizie vere da quelle false, perché si sono messe in moto le propagande di entrambe le parti, fatte di accuse e contro accuse che rendono il tutto ancora più incerto e nebuloso. Per tale ragione, l’operatività di queste ultime ore, sui vari asset, risulta ancora più complicata perché le price action sono decisamente variabili e si muovono in entrambe le direzioni con impulsività e alta volatilità, mentre la liquidità comincia a diminuire. Tipico degli anni di grande paura e tensione.

Ieri ad osservare i movimenti dei prezzi del petrolio e dell’oro si notava proprio tale mancanza di liquidità con il primo capace di muoversi in poco tempo da 114 a 127 in poche ore, mentre il secondo addirittura, dal minimo di giornata a 1.980 circa è salito oltre i 2.070 dollari che ha rappresentato il nuovo massimo storico, per poi chiudere in area 2.050. Il prezzo della benzina ogni giorno fa registrare, nel nostro paese, nuovi rincari, con prezzi ben superiori ormai ai 2 euro al litro sia per benzina sia per il diesel.

Sui cambi, l’emorragia dell’Euro, per ora si è fermata, anche in ragione di una notizia che, nella tarda mattinata di ieri, ha spinto la moneta unica leggermente al rialzo. La notizia in questione è quella per cui la UE avrebbe deciso di emettere delle obbligazioni per finanziare il comparto energetico e quello militare. Una decisione che evidenzia, per la prima volta, un cambiamento nel senso di maggiore unità, che poi era quello che negli anni intorno al 2010, rappresentava un mantra per il nostro paese, ovvero qualcosa di simile agli Eurobond, che significava in sostanza mutualizzare i debiti di ogni paese del vecchio continente. Un primo passo che ha ridato un minimo di vigore alla moneta unica, risalita al di sopra di 1.0900 contro dollaro e 0.8300 contro sterlina. Ma nel tardo pomeriggio, è uscita poi anche una notizia, ripresa da un intervista al leader Ucraino Zelensky, che si diceva disposto ad accettare qualche compromesso in sede negoziale, relativo al Donbass e alla Crimea, così come all’eventualità di non chiedere l’adesione alla Nato. Una news che ha spinto l’EurUsd fino a 1.0959 anche se poi i prezzi hanno corretto tornando a 1.0900. La ragione è legata al fatto che prima di avere qualche speranza di cessate il fuoco definitivo, bisognerà attendere la risposta di Putin, che, siamo certi, arriverà presto.

Nel tardo pomeriggio di ieri poi il Presidente americano Biden ha vietato le importazioni di petrolio russo, alimentando ancora di più la salita del prezzo del greggio. Stamani troviamo i prezzi ancora sopra 122 dollari mentre il gold rimane sopra 2.056 dollari. L’Euro ha reagito ed è tornato sopra 1.0910 mentre i cross dell’Euro hanno invertito la rotta correggendo anch’essi. UsdJpy vicino a 116 nuovamente, mentre le oceaniche restano ancora in fase correttiva al ribasso con i supporti chiave non lontani, per la precisione 0.7240 Audusd e 0.6760 NzdUsd. I leading indicators del mercato restano le materie prime e l’Euro, mentre i mercati azionari, nonostante nuovi tentativi di discesa, sembrano tenere decisamente meglio di altri asset.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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