Mercati finanziari in grande difficoltà. Arriverà un aiuto?

Il 2020 è chiaramente divenuto l’annus horribilis da almeno 10 anni a questa parte. I mercati azionari sono sotto pressione, le materie prime sono in declino e in decisa sofferenza, sui cambi si assiste ad una debolezza persistente, paragonabile ad una svalutazione, delle oceaniche, con l’EurUsd schizzato al rialzo in area 1.1050 come valuta rifugio da mettere accanto a Jpy e Chf. Tutto combacia, più o meno ora, e la paura che gli effetti del coronavirus avranno sulle economie, sta prendendo il sopravvento. In Italia si prevede una contrazione del Pil del 3%, circa che poi sono circa 50 55 miliardi di euro, una enormità per un paese che sta facendo di tutto per evitare la Troika. E abbiamo la sensazione che non ci faranno troppi sconti a Bruxelles. Si parla ora di un aumento del deficit di circa 3.6 miliardi, pari a circa lo 0.2% del Pil, troppo poco per affrontare una emergenza come quella attuale.

L’Europa, che ha dapprima accusato l’Italia di essere l’untore, sta facendo i conti con una realtà diversa, ovvero contagi che sono stati snobbati e catalogati come influenza, molto probabilmente. E pure gli Usa non sono indenni. Il mercato dei future sui tassi sconta ora almeno due ribassi della Fed nell’anno in corso e questo mese, sarà per molte banche centrali, la prova della verità. Sabato è uscito il dato Cinese relativo al Pmi manifatturiero, che era atteso a 45 e che è invece uscito a 35.7. A sorpresa il UsdCnh è rimasto a 6.9700, molto tranquillo e ieri sera i mercati, dopo tale dato, sono partiti in gap ribassista, per poi immediatamente recuperare qualcosa, che si era già intravisto in serata venerdì scorso, quando erano usciti commenti che sembravano lasciar intendere che la Fed avrebbe anche potuto tagliare i tassi a sorpresa.

Poi questa notte segnaliamo i dati australiani e neozelandesi, relativi rispettivamente al Pmi manifatturiera, uscito a 50.2 contro 49.8 di consensus e il Nzd terms of trade, uscito a 2.6% contro un consensus di +1%. Numeri che a noi confermano un fatto, ovvero che quando si capirà che in fondo, la Cina uscirà dal problema legato al virus prima degli altri, e che i dati in questi due paesi sono decisamente migliori di quanto si creda, molto probabilmente Aud e Nzd potrebbero invertire la rotta come fecero nel 2010 quando si capì che la crisi finanziaria non avrebbe poi colpito queste aree analogamente alle altre e AudUsd da 0.6000 salì in pochi anni a 1.10 contro dollaro. Vedremo poi anche i dati sull’inflazione che ci diranno se la Rba alla fine abbasserà il costo del denaro e soprattutto ci racconteranno di più sul livello del tasso di cambio. Su altri fronti segnaliamo un Cable che sembra riprendersi dai minimi di venerdì, quando aveva toccato 1.2725.

Il tema è sempre il solito. Se le borse mollano, sale EurUsd, scende il Cable con EurGbp che sale in risk off, mentre Aud e Nzd scendono con il UsdJpy che si muove in correlazione molto vicina a -1 con EurUsd proprio perchè Euro e Jpy sono valute rifugio per eccellenza. Intanto l’Oro si è ripreso quota 1600 così come il petrolio quota 46.20 dai minimi di 43.50. La tensione resta alta, sia per il diffondersi del virus, ma soprattutto per le conseguenze sui risultati economici. Urge un sostegno, se le borse scenderanno ancora. E probabilmente arriverà e il mercato diventa veramente intrigante.

Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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