L’avevamo richiamato ieri il fatto che la leva bassa sarebbe stata l’unico deterrente per chi avesse voluto restare nel mercato, in caso di armageddon. E quella di ieri è stata una giornata che molti ricorderanno, con crolli che hanno ricordato distintamente quanto avvenne nel periodo 2007 2009, quando nel pieno della crisi Lehman, sulle valute si vedevano spread allargarsi a dismisura e movimenti percentuali intono al 10-15% al giorno. Nelle ultime sedute, ovvero questa settimana, quello che ha destato più impressione è stato AudUsd con un movimento unilaterale, senza soluzione di continuità di quasi 500 pips, che rappresentano un movimento percentuale di quasi l’8% e stiamo parlando della valuta di un paese del primo mondo, peraltro intaccata relativamente dall’epidemia, ma considerata dalla collettività finanziaria come una valuta da investimento da colpire in caso di risk off, in una analisi che non tiene conto dei dati macro di ogni paese. Ma lo sappiamo, durante le fasi di panic selling è così, bisogna osservare coppia di valute per coppia di valute, e chiedersi quale sia tra le due quella che viene acquistata in tempi di crollo dei mercati azionari e quella invece che viene sacrificata sull’altare della paura.
Osservando il quadro generale delle coppie valutarie, non può non saltare all’occhio il movimento dell’EurUsd di ieri, che ha di fatto seguito l’evoluzione della performance di Madme Lagarde, alle prese con un ruolo più grande del suo, e capace di demolire in un batter di ciglia, quanto faticosamente costruito da Mario Draghi in tanti anni. La Presidente infatti ha commesso la gaffe dell’anno dicendo che non è lì per difendere i debiti sovrani, e pur sapendo che è una verità e tale compito, non è presente nel mandato della Bce (altra enorme contraddizione di una Europa finta, smettiamo di raccontarci le favole), il solo fatto di averlo richiamato, ha scatenato il mercato e i venditori di moneta unica, con lo spread Bund/Btp salito oltre i 270 punti e la borsa italiana letteralmente presa d’assalto. Ci chiediamo se questa sia l’Europa solidale con un paese che negli ultimi anni è comunque l’unico ad aver fatto registrare un avanzo primario, segno di buona volontà almeno, e che ora è colpito duramente dall’epidemia e che avrebbe solo bisogno di un pacchetto di misure espansive per rilanciare occupazione e infrastrutture. Niente di tutto questo, l’Europa sembra il boia che vuole dare il colpo finale ad un condannato in agonia. Detto ciò, quello che sta accadendo finirà nei libri di storia e chissà che non rappresenti per noi, finalmente, la possibilità di ripensare il nostro ruolo in una Ue che non ci ha mai amato, perchè terzo incomodo tra Germania e Francia, i due galli nel pollaio.
Relativamente al ruolo delle banche centrali, beh sembra ovvio che vada totalmente rimodulato, in quanto ad oggi la politica monetaria non riesce più a gestire l’economia ed è chiaro che non sia in grado di affrontare i problemi con i metodi classici.
Tornando al nostro mercato, l’Euro nella sola giornata di ieri ha fatto circa il 3% di oscillazione, che non si vedeva dai tempi della crisi Lehman, ma tutto il mercato è in fibrillazione e le correlazioni, come dicevamo, sono completamente saltate. Ne è prova il fatto che con il risk off ai massimi sull’azionario, abbiamo visto UsdJpy salire e l’oro crollare di 150 dollari in quattro cinque sedute. UsdJpy non scende perchè la Boj è presente sia sul mercato, sia con dichiarazioni forti atte a sostenere l’economia con iniezione di liquidità, sia con interventi verbali a sostegno del dollaro nel caso di rafforzamento dello Jpy. Per quando riguarda le oceaniche, sono state demolite letteralmente dal dollaro, Aud in misura maggiore di Nzd, mentre il dollaro canadese ha retto meglio nonostante sia sceso. Ergo il dollaro sembra tornato repentinamente valuta rifugio e la cosa potrebbe dipendere dal fatto che la settimana prossima la Fed dovrebbe tagliare ancora il costo del denaro portando i tassi allo 0.75% o allo 0.50% rendendo il dollaro meno appetibile che in precedenza in momenti di risk on ma di più nei momenti di panico come quello attuale. Quindi l’Euro perde contro dollaro ma sale contro le valute oceaniche e sulla sterlina, giocando la sua partita da moneta rifugio quale dovrebbe essere. #EurAud, EurNzd, EurCad, quasi sui livelli del flash crash di qualche giorno orsono.
Cosa aspettarci ora? Sicuramente potremmo vedere un intervento concertato delle banche centrali, nel caso si proseguisse con tali crolli, e poi una riqualificazione oggettiva dei dati macro per andare, durante la prossima fase espansiva e già a partire dai prossimi rimbalzi, a fare una scelta valutaria ponderata, che osservi i tassi di crescita delle varie aree per una asset allocation realistica. Per ora, la paura domina e il trading deve essere il solito, bilaterale sugli estremi, a leva decisamente ridotta. Come sempre andiamo sostenendo.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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