I mercati aspettano la Fed e la Bce

Le price action dei principali mercati restano sostanzialmente, nelle ultime sedute, all’interno di trading range ben definiti, incapaci di violare supporti e resistenze chiave, con una volatilità decisamente in calo, segno che gli investitori stanno tirando già i remi in barca, considerate le prossime festività. E come abbiamo già ribadito, aspettano Fed e Bce alla prova dei fatti, ovvero attendono le decisioni sui tassi per sparare gli ultimi colpi di fine anno.

Se osserviamo i rendimenti dei titoli di stato Usa decennali, dal 7 novembre sono in calo persistente, con il livello sceso dal 4.24% al 3.46%, segno che gli investitori non credono più ad una Fed aggressiva nelle prossime sedute, ma piuttosto ad una banca centrale Usa che sia vicina a mettere un pivot al rialzo del costo del denaro. E c’è fiducia rispetto ad un calo dei prezzi che comunque, mese su mese, si intravede anche se non così chiaramente sui dati annuali, in cui l’indice dei prezzi resta alto un po’ ovunque.

Sui mercati azionari e se osserviamo in particolar modo quelli statunitensi, osserviamo una fase oggettiva di consolidamento dopo la ripresa iniziata a fine settembre, e per ora i primi supporti, dopo l’ultima correzione, hanno tenuto egregiamente. Sul Dow si intravede chiaramente quel 33.130 che rappresenta il supporto cruciale di breve termine.

Sui cambi è la medesima cosa, nel senso che l’EurUsd per esempio, dopo la grande ripresa degli ultimi due mesi (+10%) consolida da qualche giorno tra 1.0430 e 1.0580. Per il Cable la ripartenza, (molto più vigorosa dato il rialzo di quasi il 16% nello stesso periodo), si è per ora fermata in area 1.2300 ma i prezzi per ora non riescono a correggere sotto quota 1.2100. Rimane stabile anche il UsdJpy che non ha la forza di riprendersi quota 140.00 che sarebbe il minimo sindacale considerato un delta tasso che è sopra al 4% annuo, pari a oltre 500 pips all’anno di swap che si pagano o si incassano (con le differenze logiche tra bid e ask ovviamente), e rimane addirittura sotto quota 136.00 dopo un tentativo fallito di rottura della resistenza di 138.00. Pertanto la sensazione prevalente è che nonostante tutte le contraddizioni sugli ultimi dati usciti, che evidenziano una tenuta egregia della congiuntura statunitense, i mercati credono ad una Fed più remissiva e meno aggressiva sul costo del denaro per cui l’appetito al rischio prevale rispetto ad eventuali ulteriori rialzi dei tassi. Altrimenti, se così non fosse, avremmo già intravisto movimenti di discesa dell’azionario ben più impulsivi di quelli osservati, così come il recupero del dollaro sarebbe stato decisamente più sostanziale in mezzo adun risk off prevalente, che invece fatica ad emergere. Dobbiamo attendere mercoledì (Fed) e giovedì prossimo (Bce) per avere conferme in tal senso.

Attenzione anche al petrolio, vicino ad aree sensibili la cui rottura spingerebbe i prezzi intorno ai 60 dollari al barile. A conferma di quanto abbiamo detto sulla fiducia nei mercati, questa notte sono usciti i dati cinesi sull’inflazione, scesa, udite udite all’1.6% su base annua a novembre dal 2.1%, sempre su base annua, che era uscita ad ottobre. Anche in occidente, anche se più lentamente, la tendenza sembra questa. Intanto chiudiamo questa settimana con la consapevolezza che il più, per l’anno in corso, è stato fatto.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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