Come da previsioni la Federal Reserve lascia i tassi di interesse invariati mantenendo il costo del denaro fermo in una forchetta fra l’1,25% e l’1,50%. La decisione arriva al termine della due giorni di riunione della Fed, l’ultima dell’era Yellen.
La presidente Janet Yellen già nel corso di questo mese lascerà il posto a Jerome Powell. Al nuovo presidente il compito di dirigere la banca centrale americana che oggi prevede che l’inflazione in un orizzonte di 12 mesi salirà quest’anno. Se questo sarà confermato, viene meno il riferimento all’attesa di un’inflazione inferiore al 2% nel breve periodo.
L’aumento dei tassi di interesse americani arriveranno insieme alla crescita dell’economia ad un ritmo “solido”e il rafforzamento del mercato del lavoro.
La scelta di lasciare i tassi di interesse invariati era ampiamente prevista dagli operatorie la conferma è venuta dai mercati con il Dollar Index sceso nuovamente sotto quota 89 punti base ma comunque contenendo le perdite.
Gli operatori sono certi che la Fed si stia preparando per il primo rialzo dei tassi di interesse del 2018 nel mese marzo. La Yellen avrebbe infatti spianato la strada al suo successore Jerome Powell che dal 3 febbraio prenderà la guida delle Federal reserve.
Conseguenze delle scelte della Fed sui mercati finanziari
La notizia ha favorito il rialzo delle dirette contro-valute come ad esempio il cambio euro/dollaro a 1,2475 per poi ritracciare leggermente in serata.
Buone le performance delle materie prime quotate in Dollari, con il prezzo dell’oro che ha registrato subito un’impennata che lo ha portato a 1.345 dollari l’oncia.
Domani mattina pubblicheremo un report sui mercati finanziari con i livelli operativi importanti nei principali asset.
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