La Bce sorprende negativamente i mercati

La Bce, nella riunione di ieri relativa alla politica monetaria, ha lasciato i tassi invariati come da attese, ma ciò che ha sorpreso negativamente i mercati, sono state le dichiarazioni del Governatore Lagarde, la quale di fatto, ha lasciato intendere come l’Europa non sia poi così lontana da una fase recessiva, ammettendo peraltro che i rischi, per l’economia, sono rivolti al ribasso. Per contro, ha anche ricordato che i rischi inflattivi sono persistenti e rivolti, invece, al rialzo. Cioè sostanzialmente ha parlato di possibile stagflazione, senza esplicitamente richiamarla. Ha anche specificato poi che è prematuro parlare di rialzo dei tassi, nonostante i costi dell’energia, probabilmente resteranno ancora alti nei prossimi mesi, ma ha ammesso di non sapere quanto dureranno ancora questi eccessi sui prezzi.

Al di là degli altri argomenti toccati, ciò che la Bce sta evidenziando, a livello di approccio di politica monetaria, è il fatto che non si è mossa quando forse avrebbe dovuto, ovvero 5/6 mesi orsono, mentre ora non può certamente alzare il costo del denaro, perché rischierebbe di accelerare una recessione alle porte. Ma il nodo inflazione resta, c’è ben poco da dire e gli strumenti per combatterla significano, in buona sostanza, drenare quella liquidità di cui però il sistema sembra avere ancora bisogno. Praticamente un vicolo cieco. Ed ora?

Intanto cominciamo a segnalare che l’Euro sulla notizia, è affondato, perdendo in due ore di contrattazione 160 pips e raggiungendo nuovi minimi a 1.0758, rompendo il fatidico minimo precedente contro dollaro a 1.0805, anche se poi il mercato ha chiuso sopra 1.0800, perché sono uscite dichiarazioni, sempre da parte di qualche portavoce della Bce, che lasciavano intendere un possibile rialzo nel mese di giugno, cercando forse di aggiustare il tiro delle dichiarazioni rilasciate da Lagarde in conferenza stampa. Non dimentichiamo poi che un Euro che perde quota, causa un aumento dell’inflazione importata, specie contro dollaro, valuta in cui sono quotate le materie prime, e ciò ovviamente causerebbe costi ancora maggiori. Ed è per questa ragione che quest’anno, nessun paese vuole deprezzare il cambio come avveniva solo un paio di anni orsono, quando la svalutazione serviva a guadagnare quote di mercato e ad importare una inflazione che non esisteva e di cui c’era invece bisogno. Ora c’è ma è evidente che sia troppo alta e sia una inflazione da costi derivata dai prezzi delle materie prime, quindi non così facilmente controllabile. Ergo la Bce dovrà, prima o poi, e nel caso di ulteriore perdita di valore dell’Euro, cominciare anche a difenderlo per almeno stabilizzarlo. Nella notte intanto la Pboc, ovvero la banca centrale cinese ha lasciato i tassi sui prestiti al 2.85% nonostante le richieste di Pechino di fornire ulteriori stimoli per sostenere il rallentamento dell’economia. In tutta l’Asia l’inflazione non sembra destare le medesime preoccupazioni che viviamo in occidente, anche se molto probabilmente, il rischio rallentamento economico assume connotati ancora più rilevanti dal momento in cui l’occidente stesso ha adottato le sanzioni contro la Russia.

Sul fronte militare intanto, nessuna novità sostanziale, con i Russi sempre concentrati a sud est, e gli Ucraini che cercano di resistere, in un contesto in cui nessuno sembra volere veramente la pace.

Le festività di Pasqua si avvicinano e nelle prossime ore, la liquidità andrà probabilmente diminuendo così come gli spread tenderanno leggermente ad allargarsi. Sul fronte news, oggi pomeriggio ancora dati Usa su produzione industriale e manifatturiera, per avere ulteriori conferme che il 27/28 aprile, la Fed alzerà i tassi quasi certamente di 50 basis points. Buone feste e arrivederci a Martedì prossimo

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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