L’Inflazione Tedesca raggiunge livelli record. Come si muoverà ora la Bce?

L’unica novità riguardante la seduta di ieri, peraltro caratterizzata dalla festività Usa legata al Memorial day, è stata la pubblicazione dei dati tedeschi relativi all’inflazione, salita al 7.9% a maggio. Si tratta del livello più alto dal 1973 e anche superiore al consensus che era per un incremento del 7.7%, nelle stime preliminari. I prezzi dell’energia sono risultati essere la principale ragione di questo rialzo, ma anche il settore alimentare ha fatto registrare un incremento a due cifre. I prodotti energetici sono saliti infatti del 38.3% mentre il settore alimentare è salito dell’11,1%. Su base mensile i prezzi sono aumentati dello 0.9%.

Nessuna particolare reazione, tantomeno commenti, ad eccezione di Lane della Bce che ha affermato che l’autorità monetaria procederà gradualmente a rialzare i tassi nel prossimo futuro. Onestamente, se pensiamo alla retorica del rialzo espressa dai rappresentanti del board della Fed, che con una inflazione all’8% parlano ancora di molteplici rialzi consecutivi, mentre la Bce di fronte ad una inflazione analoga parla di gradualità, ci rendiamo conto della differenza di approccio delle due banche centrali, con la Fed che persiste nel tentativo di recuperare il terreno perduto sui tassi, e una Bce che invece continua ad essere decisamente in ritardo di fronte al medesimo fenomeno, anche delle stesse proporzioni ormai. La differenza di approccio stride rispetto ai numeri, va detto.

L’Euro, nonostante tutto, è salito verso 1.0980, a ridosso delle resistenze chiave di medio termine poste appena sopra 1.0800. Salgono tutte le valute contro dollaro, eccezion fatta per il UsdJpy che è tornato in area 128.00, in una seduta caratterizzata da una tendenza risk on un po’ su tutti i mercati. Oggi, alla ripresa anche degli Usa, vedremo quel che accadrà sul fronte delle altre price action, specie sulle materie prime e mercati azionari.

Sui cambi, per ora, sembra tutto abbastanza tranquillo. Tecnicamente, dopo il tast dell’area di 1.0790, per l’EurUsd una correzione sembra dovuta, come avevamo scritto anche ieri e i supporti sono posizionati a 1.0650, intesi come gli ultimi baluardi prima del ritorno del trend orso. Se poi saranno rose fioriranno, nel senso di rottura al rialzo e ritorno verso 1.1000 di questo mini trend rialzista che però ha prodotto un rialzo impulsivo dopo tanto scendere. Sul Cable la situazione è analoga, cioè parte una correzione che potrebbe portare i prezzi sui supporti chiave, il primo dei quali è qui vicino a 1.2580, ma quello decisivo per non parlare più di trend ribassista è posto a 1.2490. Ciò che invece va segnalata stamani è la price action del petrolio, con il Wti stamani che quota 117.30 e non ha più livelli di resistenza importanti fino a 128.00, massimo precedente del mese di marzo. La tensione su questo fronte aumenta e spinge UsdCad al ribasso con i supporti a 1.2600 10 a rischio, Ovvio che tutti i cross del Cad vedono la divisa nordamericana rinforzarsi contro tutto, specie contro Sterlina e Jpy. Oceaniche che si muovono invece in controtendenza con Aud e Nzd che mantengono i guadagni realizzati, con la conseguenza che scendono i cross contro queste due valute, come EurAud EurNzd ma anche GbpAud e GbpNzd.

Sembra ritornare quindi il periodo nel quale, all’inizio della guerra, si esacerbavano in negativo i movimenti delle valute di quei paesi vicino al conflitto, mentre si rafforzavano le altre, in un contesto in cui l’azionario teneva i livelli mentre le materie prime continuavano a salire. Come si esce da questo loop? Solo se si riuscirà a far scendere i prezzi delle commodities, che sono la chiave di lettura per tutto il mercato in questo periodo. E onestamente, non sembra affatto facile. Specie perché alla fine dell’estate, il fabbisogno energetico aumenterà per tutti i paesi occidentali. Cosa ci aspetta? Probabilmente la recessione, sperando solo quella.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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