Scende come da attese e per il sesto mese consecutivo l’inflazione americana, sia su base mensile che su base annuale. Si tratta del dato più basso dall’ottobre del 2021. Il Cpi generale riferito al mese di dicembre ma su base annua, è sceso al 6.5% mentre il dato mensile si riduce dello 0.1%. Il dato core invece scende al 5.7% come da attese con un numero mensile che cresce dello 0.3%. Tra gli aggregati segnaliamo l’aumento dei prezzi dell’energia del 7.3% inferiore alla lettura del mese precedente (+13.1%), in ragione del calo del prezzo della benzina, scesa dell’1.5% mentre a novembre era salito del 13.1%. Anche i generi alimentari salgono del 10.4% mentre l’elettricità sale del 14.3%.
Da questi numeri si evince che il trend di discesa dei prezzi sembra consolidare al ribasso anche se le banche centrali non paiono voler ancora abbassare la guardia. Si tratta di un primo segnale, ma probabilmente non sufficiente a garantire una discesa duratura dell’inflazione.
La reazione dei listini azionari è stata positiva, sebbene alternata a ribassi così come sui cambi, il dollaro ha ceduto uno 0.50%, con l’EurUsd salito sopra 1.0850 e il UsdJpy che ha raggiunto quota 129.00. Anche il Cable ha riguadagnato area 1.2200, recuperando però della moneta unica, in percentuale, in quanto EurGbp ha raggiunto quasi quota 0.8900. Movimenti erratici che però lasciano una sensazione di provvisorietà del trend di fondo, che in ogni istante sembra ribaltarsi per poi invece continuare. O è una trappola per orsi oppure qualcosa bolle ancora in pentola.
In questo contesto ieri si sono mossi i cross dello Jpy, tutti a favore della valuta nipponica, come EurJpy che nelle ultime due sessioni ha ceduto quasi 300 pips, arrivando non lontano da quel minimo del 20 dicembre a 138.75, che rappresenta peraltro una figura tecnica data da un possibile testa e spalla rialzista che si vede sul grafico a 4 ore. Detto che queste figure, bene o male lasciano un po’ il tempo che trovano (la peculiarità dell’analisi tecnica è che va interpretata), pare comunque interessante il movimento a favore di valuta giapponese, che potrebbe anche accelerare per via delle possibili decisioni del Governo e della Banca centrale nipponica (in Giappone non c’è indipendenza della Banca centrale dal governo), in relazione all’aumento dei prezzi che ha raggiunto quasi il 4%, il livello più alto da anni a questa parte (2015), e prima di allora bisogna tornare indietro agli anni 90.
Tecnicamente, in questo momento, sempre sul fronte valutario, oltre allo Jpy, sorprende la forza dell’Euro rispetto a tutte le valute concorrenti, con una price action che sembra non trovare ostacoli di sorta. I primi livelli chiari da osservare come resistenze, a questo punto, sono rappresentati da 1.0940 50, massimo del 21 aprile scorso seguito poi da quell’1.1120, minimo del 28 gennaio scorso. Più debole la valuta britannica, sulla quale, sembrano addensarsi nubi relative al Pil, che verrà pubblicato stamani alle 8.00, atteso in calo dello 0.2% su base mensile e in rialzo dello 0.5% su base annuale, ben inferiore al dato precedente.
Ma attenzione anche al dato sul Pil tedesco, stamani alle 11.00, che ci racconterà molto sullo stato di salute della economia più grande del vecchio continente. Attesa per un rialzo su base annua dell’1.8%. Nel pomeriggio, occhio agli aggregati pubblicati negli Stati Uniti dall’Università del Michigan e ai soliti interventi dei banchieri centrali, che sono diventati uno dei principali market mover di mercato anche nel breve termine.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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