Apertura di settimana sui principali futures europei all’insegna dell’incertezza. Bruttina la chiusura asiatica almeno osservando l’andamento del Nikkei, dove sicuramente hanno pesato i recenti incrementi di volatilità su molti indici azionari mondiali, senza contare le vicissitudini notturne della sterlina. Il fortissimo gap ribassista della valuta inglese sembra contagiare anche divise più forti, quali ad esempio Aud e Nzd, protagoniste finora anche del forte rally del rame (20 figure all’inizio dell’anno).
Indipendentemente dall’andamento dei titoli di Stato, il ritorno di acquisti sul Gold – che stamattina ha passato quota 1200 – è un campanello di allarme che stiamo segnalando anche nelle nostre analisi su Google Plus; potrebbe essere un segnale di alleggerimento di posizioni rialziste sui mercati azionari.
Posizioni che oggi fissano come livello di equilibrio area 11.580 per il Ger30, 3.300 per Eurostoxx, 5.054 per Nasdaq, 19.825 per Dow Jones, e 2.270 per Sp500. Non siamo lontani da questi livelli, per cui al momento riteniamo sia più doveroso parlare di alleggerimenti, restando del parere già espresso più volte in questa sede: lo scrivente non intravede ancora elementi tecnici per un correzione dei mercati molto auspicata ma per il momento non pervenuta, quantunque la parte più interessante della salita mi pare sia ormai alle nostre spalle.
Per il Ger30, ritengo che un ritorno di positività non possa prescindere da superare 11.614 e andare nuovamente, nel caso, a confrontarsi con la resistenza di 11.630 e successivamente di 11.650. A ribasso, sono del parere di porre estrema attenzione a tutta la zona 11.540/11.530 – più volte interessata questi giorni da istanze ribassiste finora respinte – perché vi transita anche la media mobile a 200 periodi già oggetto di test nella seduta di giovedì.
In termini di correlazioni, e di fattori causali, oggi sarà il caso di osservare anche il grafico del derivato italiano Ita40, alla luce dell’ultimo declassamento pervenuto nel weekend.
Giovanni Lapidari per ActivTrades