Che i mercati siano fatti per stupire è prassi da quando esistono. Che i mercati siano irrazionali, a volte, è altrettanto palese. Che però i mercati siano stupidi e immaturi come bambini viziati…. questo è tutto da vedere.
Siamo arrivati al referendum italiano con una bella compressione di volatilità per cui è normale che dopo l’esito, qualunque esso fosse, avremmo visto movimenti importanti.
I risultati della consultazione, dal punto di vista numerico, sono quelli che i mercati e gli operatori istituzionali non desideravano. Poiché però la notte porta consiglio le persone sagge e i grandi money manager hanno fatto alcune riflessioni, quali ad esempio:
Dopo un mese di volatilità compressa, un meno 3% in apertura si potrebbe comprare.
Sell the rumours, buy the news si è rivelata ancora una volta una valida legge, soprattutto quando si va a lavorare su listini molto sacrificati come quello italiano, nel quale l’analisi politica – quella poiché va a riflettersi sull’andamento del listino – dice che in ogni caso la coalizione che ha vinto potrebbe in realtà aver perso, poiché è una vittoria frammentata tra troppi padroni e di conseguenza lo schieramento del no non è un’alternativa di governo.
Quindi il cambiamento in realtà non esiste, e questa sensazione di “stabilità” piace.
Nel momento in cui si è capito che il presidente Mattarella – sicuramente di concerto con l’Unione Europea, alla quale il nostro governo sta chiedendo importanti aiuti per il salvataggio delle banche – avrebbe preso tempo sulle dimissioni di Renzi e prima avrebbe eseguito il compito che richiede la Ue, la debolezza è stata comprata pesantemente.
Ovviamente molti investitori privati si erano posizionati a ribasso, e non hanno capito che una candela della prima ora con volumi oltre il doppio della media e che chiudeva a rialzo era un segnale secco e netto di uscire dal ribasso e chiudere tutte queste posizioni. Le ricoperture obbligate, la volontà di arrivare vicino a Natale con performance decorose, e la sostanziale assenza di alternative sia nel reddito fisso che nei beni rifugio, hanno ben completato le motivazioni a rialzo.
Che ci piaccia o meno, quindi, siamo dentro un mercato psicologico nel quale è determinante mettersi sempre nei panni di chi gestisce elevati capitali.
Le principali borse oggi continuano a fare vittime fra i ribassisti e a metà mattina conseguono una performance di oltre l’1%, almeno per quanto riguarda il Ger 30. La volatilità sugli indici europei era già calata del 5% nella giornata di venerdì 2, e in tre sedute ha perso oltre il 20%. Al momento questo non è un quadro ribassista, anche perché la mano primaria é ben posizionata parecchio al di sotto dei prezzi attuali e quindi prima di invertire questo rimbalzo ce ne vorrebbe.
Tra 10.936 10.950 ci sono due buone resistenze, mentre un primo supporto da monitorare è 10.892 e successivamente 10.880.
Giovanni Lapidari per ActivTrades