Si intravede, sui mercati, un nervosismo latente, con una alternanza di rialzi e ribassi del dollaro legati alle solite notizie che provengono dal fronte politico, in relazione alla guerra commerciale che è e rimane il vero tema di questo 2018.
Ieri, ancora botta e risposta tra Cina e Usa, sulle possibili ritorsioni cinesi ai 200 miliardi di nuovi dazi Usa promessi da Trump, e le contro-ritorsioni Usa che minacciano di ampliare le tariffe nel caso in cui i Cinesi reagiscano. Un caos che genera momenti brevi di alta volatilità, alternati a pause infinite in cui il mercato si muove di 10 15 pips per ore e ore. Ciò impedisce di entrare a mercato con regolarità in quanto le accelerazioni dei prezzi avvengono in modo irrazionale e improvviso a seconda della voce che viene fuori o della notizia che viene pubblicata. Pertanto è un mercato che va anticipato nella direzione giusta e non è sempre facile farlo.
L’Euro resta nel suo range attuale 1.1620 1.1720 così come la Sterlina che però pare leggermente più impulsiva al rialzo grazie alle positive notizie che giungono sul fronte dell’accordo tra Uk e Ue sulla Brexit. Theresa May hai ribadito ieri che sono vicini ad un accordo e questo non fa che tenere la sterlina sopra i supporti chiave anche se per ora, non si è vista la salita che in molti si attendono. Ci vorrà tempo anche perché i dati macro inglesi hanno evidenziato, in questo 2018, una debolezza marcata, sul fronte soprattutto della crescita mentre l’inflazione resta al di sopra dei parametri fissati dalla Bank of England, almeno per ora.
Nella notte intanto, il Premier Cinese Li ha ribadito la volontà del paese di ridurre i dazi alle importazioni su determinati beni e ha promesso di mettere in atto tutte quelle politiche in grado di far crescere i redditi per supportare il mercato immobiliare. Ha poi espresso la volontà di non entrare in una svalutazione competitiva del tasso di cambio per incrementare l’export.
Il mercato ha reagito, facendo risalire gli oceanici, in particolar modo il dollaro australiano che è la prima tra le valute dell’area a reagire positivamente nei confronti del biglietto verde.
Tecnicamente Aud si trova in fase di accumulazione anche se non ha ancora violato le resistenze chiave, poste in area 0.7300 10 e 0.7350, le cui violazioni confermerebbero un cambiamento del trend di medio termine.
Nzd invece resta ancora al di sotto delle prime resistenze poste a 0.6620, per effetto del dato sul saldo trimestrale di conto corrente, peggiorato a causa di una stagione turistica meno positiva del solito. Su base trimestrale pero’ il deficit si è ridotto a 0.5 miliardi di Nzd rispetto ai 2.7 attesi. Non sembrano esserci però implicazioni sul Pil, in via di pubblicazione questa notte, e atteso a +0.8% su base trimestrale e + 2.8% anno su anno. Per questa ragione, AudNzd è salito e non pare lontano dalle resistenze chiave poste a 1.1000 e 1.1050 nel breve termine.
Venendo ad altre coppie, segnaliamo la discesa e rottura dei primi supporti chiave di EurNzd che ha violato 1.7700 10 e sembrerebbe impostato per una prima importante correzione con target 1.7590. Anche EurAud segue lo stesso percorso correttivo con obiettivi che potremmo individuare in area 1.5900. Nella notte infine, la Boj ha lasciato invariati i tassi a – 0.1% con lo Jpy sostanzialmente stabile sul dollaro e contro le altre valute. Per ora la divisa giapponese, resta nel range in attesa che i mercati azionari decidano la direzione da prendere, soprattutto contro dollaro, alla luce di un delta tasso di interesse che pesa e che favorisce usdjpy.
Sul fronte dati, attenzione a quelli sui prezzi al consumo inglesi stamani, che sono la chiave per comprendere la volontà eventuale della Boe di alzare nuovamente il costo del denaro. Attese annuali a +2.4 sul dato generale e + 1.8 sul dato core. Nel pomeriggio attenzione ai numeri del mercato immobiliare Usa, che potrebbe risentire delle aspettative sul rialzo dei tassi. Ricordiamo infatti che con i tassi in salita, i mutui a tasso variabile per gli americani, diverranno più onerosi.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
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