Frena la fase impulsività dei mercati. Fino a quanto può durare?

Up and down delle principali coppie di valute, ancorate nei trading range delle ultime due, tre sedute. Anche i mercati azionari paiono in correzione dopo le pesanti discese delle scorse settimane, e fino a quando non ci sarà nuova impulsività, è probabile assistere a giornate di consolidamento, che coincidono peraltro con poche e irrilevanti notizie sul fronte macro.

Come al solito i banchieri centrali hanno parlato, e sono intervenuti per ripetere le stesse cose che vanno dicendo da molto tempo, ovvero lotta senza quartiere all’inflazione, e rischi ridotti di entrare comunque in una fase recessiva. Ma tutti sappiamo che su questo fronte, le parole dei rappresentanti delle diverse politiche monetarie sono di facciata, per non alimentare una paura che è già di per sé su livelli di guardia, pertanto è ragionevole non alimentarla ulteriormente con dichiarazioni oltremodo pessimistiche sull’evoluzione prossima della congiuntura.

Gli unici a lasciarsi un po’ andare, al riguardo, forse sono gli inglesi, che non mancano di evidenziare preoccupazione per il futuro. In più, ora Boris Johnson deve anche affrontare una grana politica che potrebbe avere delle conseguenze sul suo governo conservatore, che avrebbe violato le regole durante il periodo di lockdown con l’organizzazione di feste a Downing Street che sembra andassero oltre le rigide regole contro la diffusione della pandemia. Le conseguenze ancora non le conosciamo, ma se tanto mi dà tanto, e conoscendo la consuetudine inglese di fronte a questo tipo di scandali, non ci meraviglieremmo di veder saltare qualche testa.

La sterlina resta tranquilla, abbondantemente al di sopra di 1.2500 ma incapace per ora di violare la resistenza chiave, che osservando il grafico giornaliero, si trova in area 1.2600 15 area. Una volta superati questi livelli, il cambio potrebbe accelerare verso 1.2750 senza escludere neanche i livelli di partenza del ribasso strutturale di fine aprile, quando la rottura di 1.2980 90 portò all’accelerazione ribassista in seguito ai pessimi dati sulle vendite al dettaglio del mese in oggetto. Vedremo, certo è che la reazione c’è stata e ora la divisa inglese pare comunque in accumulazione di medio termine.

Sull’EurUsd invece si respira aria di correzione al ribasso che per ora si è fermata a 1.0645 da cui ha rimbalzato fino a 1.0690, ma non riesce a fare molto di più al rialzo. Si deve aspettare e osservare i livelli tecnici e anche se ci aspettiamo ancora correzioni verso l’alto, non dimentichiamo che già il delta tasso andrà ad acuirsi generando uno squilibrio della price action naturalmente verso il basso.

Interessanti anche i movimenti delle oceaniche che hanno ribaltato i guadagni della notte, dopo il rialzo dei tassi della Rbnz e, specie il dollaro neozelandese è tornato anche a 0.6440 dai massimi della notte visti sopra 0.6515. Ora si è stabilizzato in area 0.6470 in attesa di nuove notizie che possano spostarne nuovamente gli equilibri.

Sullo Jpy poco da dire, nel senso che, falliti i tentativi delle borse di scendere ancora, ha rimbalzato dai minimi tornando sopra 127.00 e andando all’attacco delle prime resistenze chiave. Interessanti i cross con GbpCad che parrebbe aver violato l’area di 1.6125 35, anche se necessita conferme per attaccare quota 1.6200. Accumulano anche GbpAud e GbpNzd che provano a violare le resistenze chiave per modificare un trend che di fondo non è ancora rialzista anche se l’accumulazione lascia ben sperare.

Sulle materie prime, segnaliamo ancora un Wti che fatica a scendere e rimane a ridosso delle resistenze in area 110.00 e che è una delle chiavi per comprendere le prossime price action. Il UsdCad tiene in compenso quota 1.2780 e rimbalza sempre, il che fa pensare che prima o poi anche il greggio comincerà a scendere, data la correlazione tra Cad e Wti. Ricordiamo che l’area chiave è posizionata tra 92 e 93 dollari al barile. Se la domanda globale calerà come previsto ormai da tutti gli analisti, anche quella di greggio dovrebbe segnare il passo.

Oggi, sul fronte dati macro, segnaliamo le vendite al dettaglio canadesi alle 14.30 e, sempre alla stessa ora, seconda rilevazione del primo trimestre del Pil Usa, atteso a -1.3% su base trimestrale, contestualmente ai dati sulla disoccupazione settimanale. Un pomeriggio che potrebbe riservare qualche sorpresa sulla price action.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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