In un momento di stanca, sui mercati, come quello che stiamo vivendo, dobbiamo andare a cercare tutto ciò che ci possa aiutare ad introdurre qualche spunto di riflessione e a dare un significato al nostro trading quotidiano. Oggi osserviamo le posizioni sul Cme relative al mercato valutario, posizioni che possono aiutarci nel comprendere il posizionamento dei large traders e dei retails o dei commercials, in questo momento aperte sui vari rapporti di cambio.
Sull’Euro, i big players sono tendenzialmente long, di circa 72.500 contratti alla settimana scorsa, nella rilevazione di venerdì (relativa al martedì precedente) il che significa che a una settimana fa gli istituzionali, quelli che molti chiamano le mani forti (sul forex mi trova poco d’accordo questa definizione), erano long di circa 8 miliardi di euro nelle sue varie componenti, mentre gli small specialist erano long di 30.000 contratti, ovvero circa 3.6 miliardi di euro a fronte di posizioni dei commercials short di circa 11 miliardi di euro. Ciò significa che in questa fase si registra una concomitanza di interessi e vedute long sulla moneta unica, che peraltro sembra confermata dalla fase di compressione rialzista dei grafici, che nel caso di violazione delle resistenze intorno a 1.0990 1.1020, potrebbe spingere i prezzi al rialzo anche verso 1.1200 e 1.1400 a tendere. Solo al di sotto di 1.0840 e poi al di sotto di 1.0775 si potrebbe ripensare ad un nuovo trend ribassista.
Sulla sterlina gli istitutionals sono ancora short di 19.000 contratti circa, pari a circa 2 miliardi di sterline, così come i retails sembrano short di 1.5 miliardi contro i commercials ancora long della somma, pari a 3.5 miliardi di pound. Considerando che i volumi del Cme rappresentano circa un campione pari al 5/6% dei volumi totali sul cash ci possiamo rendere conto dell’ammontare di denaro che gira sul vero mercato dei cambi, quello spot. Sulla sterlina comunque, possiamo definire neutri questi posizionamenti data l’esiguità dei contratti aperti sul future.
Sulle oceaniche segnaliamo ancora posizioni short dei big players, su Aud per circa 4 miliardi di Aud mentre i commercials sono long di circa 5 miliardi e la differenza sono posizioni short dei retails per circa 1.2 miliardi. Su Nzd le posizioni sono dalla stessa parte ma con dimensioni di circa la metà rispetto ad Aud. Sul Cad i big sono ancora short di circa 3.6 miliardi a differenza dei commercials che sono long del controvalore, a dimostrazione che non sempre, sul Forex, i big hanno ragione. Osservando poi le posizioni che si osservano su altri circuiti, quali per esempio quello di myfxbook, tipicamente un circuito retails esperto, con qualche piccolo istituzionale al suo interno, ieri abbiamo osservato un aumento importante delle percentuali di posizioni a favore di #dollaro contro Eur, Aud, Nzd, Gbp, proprio vicino ai supporti chiave del biglietto verde, e a osservare l’andamento della notte e il relativo storno rialzista della divisa Usa, possiamo dire che hanno avuto ampiamente ragione a forzare gli acquisti di dollari sui supporti, tanto è vero che stamani, queste percentuali, si sono già notevolmente ridotte.
Di conseguenza, questa analisi ci sta dicendo che viviamo un momento di fase laterale dove neanche i big si sbilanciano troppo, con posizioni ridotte, in attesa di qualche breakout o evento esogeno che possa spostare i prezzi dall’equilibrio attuale. In gergo diciamo che è una fase di “choppy trading”, intorno ai livelli delle ultime 3-4- 5 settimane. Ma attenzione, il risk off non è terminato e alcune analisi che si leggono in giro, ci danno Aud e Nzd per esempio, ancora in calo per i prossimi tre mesi con obiettivi a 0.62-0.63 per Aud e 0.5900-0.5700 per NzdUsd. Niente è da escludere, soprattutto in un anno come questo. Meglio vivere alla giornata e osservare l’andamento dei prezzi giorno per giorno e non fare previsioni che possano essere disattese dalla prima dichiarazione o dalla prima notizia che esce dalle agenzie di stampa.
Buona giornata e buon trading
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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