Fino a quando il dollaro scivolerà al ribasso?

Nessuna pausa di riflessione sul mercato valutario, che ormai subisce la prepotenza di quello azionario che peraltro continua a macinare rialzi e guadagni. La correlazione intermarket poi fa il resto, con un biglietto verde che cede senza soluzione di continuità. Tecnicamente ci starebbero anche delle correzioni, data la presenza di divergenze interessanti sugli eccessi che stiamo osservando sul dollaro, ma non si concretizzano e le correzioni che si intravedono, resistono per poche decine di minuti non consolidando gli eventuali recuperi.

Anche l’EurUsd, che pure non pare brillante, specie in relazione ai dati Europei, che paiono decisamente inferiori a quelli di altre aree, è tornato a ridosso delle resistenze chiave a 1.2180-90 che potrebbe essere attaccato oggi in giornata. Eppure i numeri sull’inflazione europea continuano a segnare il passo, con un dato inferiore all’1% su base annua, così come la paura che in Germania, una terza ondata Covid possa frenarne il recupero. Eppure, come spesso accade, è il dollaro a fare la differenza, nel senso che questo movimento è maggiormente dollaro che scende rispetto alle altre valute, che di conseguenza non aumentano di valore per forza propria ma per debolezza altrui.

UsdCad sotto quota 1.2500 con obiettivi che a questo punto possono essere ritrovati in area 1.2450 60. Anche le oceaniche si avvicinano ai target di medio termine che sono posti a 0.8000 prima e 0.8150 poi per AudUsd, mentre NzdUsd, dopo il possibile test della soglia psicologica di 0.7500, potrebbe puntare a 0.7740-50 come area successiva. UsdJpy che invece tiene, ma per effetto di un risk on che non sembra trovare alcuna resistenza, specie quando poi si legge che vi sono banche di investimento che parlerebbero di circa 200 miliardi di dollari facenti parte degli stimoli fiscali, in mano a investitori privati, che sarebbero pronti ad entrare sull’azionario, alimentandone ulteriori guadagni. Il Cable ha leggermente rallentato la sua corsa, ma non dobbiamo dimenticare che negli ultimi 5 mesi è salito di circa il 14% e nel solo mese di febbraio di quasi il 5.5%, un numero significativo, specialmente considerato il breve periodo trascorso.

Fino a quando il dollaro scivolerà al ribasso? La concomitanza di fattori, determinata dagli stimoli fiscali Usa e le parole di Powell, per ora non lasciano presagire alcuna inversione, anche se sappiamo che il mercato anticiperà e in qualche modo è ciò che si osserva sul mercato obbligazionario con l’aumento dei rendimenti che anticiperebbero in qualche modo un futuro tapering. Dipenderà tutto dalla velocità di trasmissione degli stimoli, presso l’economia reale, che sarà poi probabilmente una delle ragioni primarie dell’aumento dei prezzi, che prima o poi vedremo negli Usa. Ma per ora, con il mercato azionario così euforico, non sembrano esserci grandi opportunità in tal senso. Anche il posizionamento long di dollari dei retail nei circuiti di trading determina un’ulteriore pressione al ribasso per la presenza di tanti stop loss sotto i supporti. Anche sui cross vi sono eccessi che potrebbero innescare, una volta presi questi stop, un momento di possibile inversione o di correzione dagli eccessi stessi. Come nel caso di EurGbp di ieri, che da quello spike down a 0.8538 si è ripreso quasi 70 pip dopo aver buttato fuori in stop loss tanti operatori.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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