Qualche giorno fa, in questa pagine, avevamo messo in guardia da quel che sarebbe potuto accadere, in relazione alle decisioni prese dalle Banche Centrali per fronteggiare le conseguenze economiche derivanti dalla diffusione a macchia d’olio dell’epidemia da coronavirus. Dopo la Rba, che ha portato i tassi di riferimento allo 0.50%, ci ha pensato la Fed ad abbassare i tassi portando i Fed Funds, nella forbice 1%-1.25%, ma lasciando aperta la possibilità di ulteriori riduzioni. Oggi sarà il turno della Bank of Canada che, presumibilmente, dovrebbe fare la stessa cosa, abbassando il costo del denaro all’1.50% dall’1.75% almeno.
Il mercato non ha reagito benissimo, ma forse anche perchè aveva scontato la notizia con un recupero, il giorno precedente, il più importante della storia, soprattutto in relazione al Dow Jones che mai aveva fatto 1.200 punti in una seduta. Secondo noi, da adesso in poi, vedremo oscillazioni bilaterali violente, che qualche nostro amico chiama il movimento del “tergicristallo”, dove tendenzialmente si deve avere la capacità di ridurre gli importi e lavorare sugli eccessi contrarian. Il taglio della Fed sembra preoccupare gli investitori, ma non tanto per l’entità del taglio ma perchè si ha la sensazione che le autorità globali, in relazione al Coronavirus, non ce la raccontino tutta e forse la realtà è peggiore di quanto ci si aspetti. In Italia il contagio è ancora decisamente in espansione e non accenna a fermarsi. Bisognerà attendere ancora una settimana circa, forse leggermente meno, per intravedere, così dicono gli esperti, i risultati delle misure prese all’inizio del contagio nel nostro paese, che però qualcuno farebbe risalire addirittura a fine Dicembre. Se consideriamo le prospettive da qui in avanti, dubitiamo fortemente che si possano intravedere miglioramenti significativi nella congiuntura economica globale, almeno nei primi due tre trimestri del 2020, pertanto riteniamo che si debba avere prudenza, soprattutto nel mercato dei cambi, nel quale si riverseranno tutte le tensioni possibili ed immaginabili.
Ma andiamo con ordine per capire quello che potrebbe succedere ai principali rapporti, in caso di aumento significativo del risk off. Partendo da EurUsd, è il cambio più critico, nel senso che un aumento del panico sui mercati potrebbe spingerlo decisamente al rialzo, e anche violentemente, forse quello che secondo noi avrebbe, insieme al UsdJpy e in parte UsdChf (dove la banca centrale sembra attiva nel cercare di contrastare la forza del franco), la volatilità maggiore. Con l’EurUsd, tutti i cross, eccetto EurJpy ed EurChf potrebbero avere una spinta rialzista assai importante, in caso di panic selling, con movimenti di figure ripetute, che non possiamo assolutamente escludere. Se pensiamo che EurNzd durante la crisi del 2009, fece anche 2.5800 ed oggi vale 1.7700 circa, ci possiamo rendere quanto spazio c’è ancora nella direzione della paura. Stessa cosa per EurCad, EurAud, etc etc.
Veniamo ora agli altri rapporti di cambio. Il Cable sarebbe quello che contro dollaro potrebbe guadagnare di meno, proprio perchè la paura farebbe alzare la testa anche al cross EurGbp, nella stessa situazione, anche se forse meno volatile, di EurNzd e soci. AudUsd e NzdUsd, dopo il taglio della Fed, sembrano aver trovato una base e in caso di panico potrebbero salire ma meno dell’Euro, senza dimenticare però che, se la Fed tagliasse ancora, avrebbero possibilità di inversione rialzista pure loro.
Questo il quadro quindi, che significa innanzitutto avere prudenza e abbassare i volumi perchè la volatilità potrebbe salire 10-20-30 volte quella vista nell’ultimo anno. Questa la prima regola che ci sentiamo sommessamente di suggerire. Per il resto, fare previsioni su quel che accadrà a livello macro e sanitario, ci pare estremamente difficile, viviamo esclusivamente alla giornata.
Buona giornata e buon trading.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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