Le previsioni sul futuro dell’economia americana sembravano essere tutte d’accordo: una recessione era alle porte. Tuttavia, i dati più recenti hanno dimostrato che questa prospettiva non è così certa come si pensava. L’economia a stelle e strisce ha dimostrato una forza sorprendente e una capacità di resistere alle difficoltà che ha colto di sorpresa investitori e operatori dei mercati.
Questo cambiamento nelle aspettative si deve principalmente ai dati sugli ordini di beni durevoli, ovvero quei beni che hanno una vita utile superiore ai tre anni, come mezzi di trasporto, macchinari e tecnologia. A marzo, gli ordini di beni durevoli sono cresciuti del 3,2%, un valore molto più alto rispetto al consensus di +0,7% e al dato precedente, che era addirittura negativo a -1%. Il dato core, che esclude i beni più volatili come i mezzi di trasporto, ha mostrato un incremento dello 0,3%, superiore alle aspettative di -0,2% e al dato precedente di -0,1%.
Settori trainanti dell’economia
Tra i settori che hanno contribuito maggiormente a questa crescita, troviamo i mezzi di trasporto, sia nell’ambito dell’aviazione civile sia in quello della difesa, e l’industria dei computer e dei prodotti elettronici. Questi dati positivi mettono pressione sulla Federal Reserve (Fed) affinché aumenti i tassi di interesse e prosegua con la sua politica di stretta monetaria.
La resilienza dell’economia americana ha avuto un impatto significativo anche sui mercati azionari e valutari, con il dollaro che si è rafforzato contro alcune valute e ha perso terreno contro altre. Inoltre, gli investitori sono ora costretti a riconsiderare le loro strategie e le loro aspettative riguardo al futuro dell’economia americana e globale.
In questo contesto, è fondamentale per gli investitori e gli operatori dei mercati comprendere in modo dettagliato le dinamiche che stanno influenzando l’economia americana e il mercato dei cambi, in modo da poter prendere decisioni informate e adattare le proprie strategie di investimento.
Reazioni nel mercato azionario e valutario
L’azionario ha reagito scendendo e, per correlazione, il dollaro ha recuperato parte del terreno perduto contro euro e sterlina, mentre ha guadagnato sulle valute oceaniche e contro JPY e CAD. Gli investitori sembrano convinti che l’economia rallenti, ma per il momento tiene e, con essa, anche probabilmente l’inflazione. Questo spiega perché i banchieri centrali mantengono un approccio conservativo e restrittivo, poiché sono a conoscenza del fatto che la recessione sia ancora lontana.
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Euro in rialzo e previsioni future
Sul fronte dei cambi, un euro ancora re incontrastato ha spinto il dollaro quasi a ridosso di 1,1100 per poi correggere 60 pips dai massimi, dopo che l’azionario ha cominciato a scendere. Le valute oceaniche sono rimaste a ridosso dei minimi per l’intera seduta, con un effetto dirompente sui cross EURAUD e EURNZD, saliti su nuovi massimi a 1,6785 e 1,8080 rispettivamente.
Possibili scenari futuri
Fino a giovedì prossimo, giorno del rialzo della Banca Centrale Europea (BCE), l’euro potrebbe rimanere il protagonista assoluto del mercato dei cambi. Tuttavia, le incognite legate alla crescita e al ritorno del patto di stabilità potrebbero riproporre le divergenze strutturali all’interno del vecchio continente.
Dati macro in arrivo
La giornata sarà caratterizzata da una mattinata senza grandi market movers, mentre nel pomeriggio avremo i dati sulla disoccupazione settimanale USA e soprattutto il PIL USA del primo trimestre, atteso a +1,9% dal 2,6% del dato precedente. Si tratta della prima rilevazione, ma è sicuramente un segnale importante, in attesa di una settimana in cui saranno protagoniste le banche centrali.
Prossimi eventi e decisioni delle banche centrali
Oltre ai dati macroeconomici, gli occhi degli investitori saranno puntati sulle decisioni delle banche centrali in merito alla politica monetaria. Le scelte effettuate potrebbero influenzare significativamente l’andamento dei mercati e delle valute nei prossimi mesi.
In particolare, sarà interessante osservare come la BCE e la Fed reagiranno ai recenti dati e alle prospettive di crescita dell’economia. Un eventuale aumento dei tassi d’interesse potrebbe avere ripercussioni sul mercato dei cambi e sull’attrattività delle valute.
Conclusioni
L’economia americana continua a mostrare segnali di resilienza, sorprendendo gli investitori e gli operatori dei mercati. I dati relativi agli ordini di beni durevoli e al PIL USA del primo trimestre rappresentano un importante indicatore dell’andamento dell’economia e potrebbero influenzare le decisioni delle banche centrali nei prossimi mesi.
Sul fronte dei cambi, l’euro si conferma protagonista assoluto, ma le incognite legate alla crescita e al ritorno del patto di stabilità potrebbero riproporre le divergenze strutturali all’interno del vecchio continente. Gli investitori e gli operatori dei mercati dovranno seguire con attenzione i prossimi eventi e le decisioni delle banche centrali per adattare le loro strategie di investimento e posizionarsi al meglio nel mercato dei cambi.
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Punti chiave dell’articolo
- Resilienza dell’economia americana: nonostante le aspettative di una prossima recessione, i dati pubblicati recentemente mostrano un’economia americana che continua a sorprendere, con una crescita degli ordini di beni durevoli e un incremento del dato core.
- Reazioni nel mercato azionario e valutario: l’azionario ha reagito scendendo e il dollaro ha recuperato parte del terreno perduto contro euro e sterlina, mentre ha guadagnato sulle valute oceaniche e contro JPY e CAD. Gli investitori sembrano convinti che l’economia rallenti, ma per il momento tiene e, con essa, anche probabilmente l’inflazione.
- Euro in rialzo e previsioni future: l’euro si conferma protagonista assoluto nel mercato dei cambi, ma le incognite legate alla crescita e al ritorno del patto di stabilità potrebbero riproporre le divergenze strutturali all’interno del vecchio continente. Gli investitori e gli operatori dei mercati dovranno seguire con attenzione i prossimi eventi e le decisioni delle banche centrali per adattare le loro strategie di investimento e posizionarsi al meglio nel mercato dei cambi.
Commento di Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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