Dati Payrolls Usa in arrivo. Questa la situazione sui mercati valutari

La settimana sul Forex si chiude oggi con il dato sui payrolls Usa, che come sappiamo, è un market mover di tutto rispetto che tende ad animare la sessione di trading, anche se fino a qualche anno fa creava maggiore scompiglio. Certamente, sui mercati viviamo una fase particolarmente complessa, fatta di un azionario che, volente o nolente, resta sempre a ridosso dei massimi storici, e in alcuni casi continua a produrne di nuovi (Dow Jones), mentre sul mercato dei cambi, assistiamo ad una chiara fase di decorrelazione rispetto ad un mercato tipicamente dollaro centrico, nel senso che su alcune coppie di valute è in atto un trend chiaro mentre in altre si naviga a vista all’interno di trading range consolidati. Queste differenze derivano essenzialmente dal diverso approccio che le banche centrali dei diversi paesi cominciano ad avere sul mercato, rispetto ai temi di inflazione, occupazione, crescita, e come conseguenza, tapering o Qe.

Ma intanto partiamo dai dati macro e oggi non possiamo non parlare della Cina, nella quale sono stati pubblicati i dati sui Caixin Pmi, usciti superiori alle attese a 56.3 quello dei servizi, superiore nel mese di aprile alla rilevazione precedente di 54.3 e anche al consensus, che era fissato a 54.5. Anche il dato composite ha fatto registrare un massimo a 54.7 rispetto ad un consensus e dato precedente più bassi. Ma il vero numero interessante lo si è visto sulla bilancia commerciale, il cui surplus, sempre ad aprile, è cresciuto fino ad arrivare a 42.8 miliardi di dollari contro attese di 27.7 miliardi e un dato precedente a 13.8 miliardi. Di questi 42.8 miliardi 28.1 sono imputabili all’export verso gli Stati Uniti, rispetto al precedente dato di 21.3 del mese di marzo. Sia l’export che l’import hanno fatto registrare aumenti percentuali importanti, +32.3% l’export e +43.1 l’import, a dimostrazione che in Cina è ripartita anche la domanda interna.

Sui mercati resta alto quindi l’appetito al rischio con un UsdYuan che è sceso fino a 6.45540 e punta decisamente al doppio minimo posto a 6.40. Venendo alle major e alle valute legate alle materie prime segnaliamo un solo trend forte che sta assumendo i contorni di un vero e proprio free fall ed è il UsdCad che da ieri mattina ha ceduto quasi 140 pips, pari ad oltre l’1.1% in un movimento alimentato da stop loss di posizioni long del mercato retail ad alta leva. Siamo vicini a dei target molto interessanti, posti intorno a 1.2050 ma anche 1.2120-30 rappresenta un’area di non poco conto. La velocità di discesa rappresenta anch’esso un segnale che potrebbe in qualche modo alimentare una fase di climax, ovvero alta volatilità bilaterale che di solito si manifesta a fine trend.

Nel frattempo sulle altre coppie di valute, segnaliamo la ripresa dell’EurUsd, che ha tenuto egregiamente l’area di 1.1985-90 ed è ripartito rompendo 1.2050 e salendo sulle resistenze successive di 1.2075-80 dove per ora si è fermato. Il Cable, dal canto suo, resta nel range delle ultime settimane, ben sotto 1.4000 ma incapace di scendere sotto 1.3850, con EurGbp che si è fermata in area 0.8700 ma ha tenuto i supporti a 0.8620. Anche le oceaniche restano nel trading range dell’ultimo periodo e non accennano a muoversi oltre, e la ragione va ricercata ancora nell’approccio dovish delle rispettive banche centrali che a differenza della banca centrale canadese, mantengono un atteggiamento assai prudente verso il tapering. Addirittura questa notte un rappresentante della Rba ha riaffermato che i tassi verranno rialzati solo con una inflazione decisamente più alta di quella attuale e ciò avverrà non prima del 2024.

La prossima settimana intanto non sarà una settimana chiave per i dati macro, ed è sempre così nel periodo di rilevazione che fa seguito ai payrolls, ma comunque arriveranno i dati sull’inflazione Usa e su quella inglese. Vedremo quel che accadrà, anche se per ora non ci pare ci siano le condizioni per stravolgimenti significativi. Le due forze, Qe contro tapering, continuano infatti ad annullarsi.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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