Caos sui mercati finanziari. È un anno strano e difficile da interpretare

E’ un anno molto strano e assai difficile e la ragione è il caos, così almeno sembrerebbe ad un osservatore disattento, che si è innescato ad ogni livello. Le correlazioni intermarket sembrano completamente saltate, con il Gold che evidenzia un aumento deciso e imprevedibile del risk off, a cui però fa da contraltare il crollo dello Jpy sul dollaro, in un contesto di tassi a zero o quasi nei paesi del primo mondo eccezion fatta per Stati Uniti e Canada. In tale scenario di rendimenti obbligazionari a zero, le borse sono alle stelle, un’altra anomalia se si osserva il Gold, ma che poi anomalia non è se si osservano i flussi.

A questo punto crediamo che l’unica spiegazione di questo apparente caos tra correlazioni e scenari macro, “contagiati” da fattori esogeni di non poco conto come il Coronavirus, è il fatto che l’enorme liquidità disponibile stia cercando non un porto sicuro, come sarebbe chiaro ed evidente in un vero contesto di risk off e avversione al rischio, ma un rendimento sicuro o quasi, ovvero, Gold (non si sa mai quel che può accadere, in portafoglio conviene averlo), azionario Usa (tutti provano a venderlo ma la liquidità enorme dei mercati lo sostiene ancora ma fino a quando?) e dollaro, in mezzo ad un panorama di altre valute assai deboli. Non sembrano esserci altre alternative per gli investitori, in questo momento.

Quindi, questo scenario di apparenti contraddizioni, non sembra così illogico a questo punto e anzi parrebbe estremamente razionale. Ci sono però evidentemente delle incognite, che sono rappresentate da alcune variabili che non devono essere date per scontate. La prima è se e quando il contagio del rallentamento globale colpirà gli Stati Uniti, la cui amministrazione politica ed economica, insieme a quella finanziaria e monetaria, ha lavorato bene attraverso politiche fiscali accomodanti e politiche monetarie decisamente meno conservative che hanno permesso stabilità di inflazione e aggregati macro in crescita. A questa prima domanda bisognerebbe rispondere affermativamente: quindi il contagio ci sarà ma quando? E se ci sarà, torneremo ad avere mercati correlati, uno Jpy valuta rifugio, magari insieme all’euro, e un dollaro in ridimensionamento? Ma è un bene che questo accada oppure sarebbe meglio assistere ad una svalutazione competitiva del resto del mondo nei confronti degli Usa, che permetterebbe agli altri paesi di recuperare il terreno perduto, nei confronti dell’unico vero motore della crescita globale? Difficile dare risposte chiare e completamente esaustive, ma a noi pare questo lo scenario e ognuno tragga le proprie conclusioni.

Sul fronte cambi, dollaro superstar che schiaccia Euro, sterlina, Aud e Nzd, oltre al già citato Jpy in un trend che sembra infinito. Il dollar index si avvicina a quota 100 e non sembra trovare ostacoli. Stanotte i dati Aud hanno evidenziato un leggero peggioramento della disoccupazione al 5.3% contro un consensus di 5.2% ma i dati relativi all’employment sono risultati decisamente migliori. Nonostante ciò AudUsd che ha rotto 0.6660 e, seguito da Nzd, ha ceduto un altro 0.25% UsdYuan è tornato a 7.0300, evidenziando un aumento della tensione, che però non si percepisce su UsdJpy salito a 111.40 con possibilità di salire a 112.20 30. Euro e Cable sono fragilissimi e non sembrano avere chance di recupero, almeno per ora. Il dollaro sta provocando il deprezzamento sistematico di tutte le valute del primo mondo. Arriveremo ad un punto di rottura prima o poi? Trump si lamenterà del dollaro eccessivamente forte? Siamo vicini o lontani a nuovi accordi del Plaza? Lo vedremo cari amici, certo il tutto si fa estremamente interessante. Buona giornata e buon trading.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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