La Bce pronta a sciogliere il dilemma sui Tassi di Interesse

Siamo finalmente giunti al giorno in cui la Bce deciderà sui tassi di interesse, dopo settimane e settimane di dichiarazioni dei vari rappresentanti del board, che si sono alternati, tra falchi e colombe, a ricordare le proprie posizioni.
Il mercato non si aspetta alcuna variazione sostanziale, anche se potremmo assistere a qualche sorpresa e la ragione è che c’è molta incertezza in quanto secondo noi all’interno del comitato vi sono tre posizioni differenti. La prima vede un primo rialzo del costo del denaro solo a settembre, la seconda lo vede nel mese di luglio e l’ultima che vorrebbe già oggi un cambiamento di politica monetaria, specialmente dopo gli ultimi dati sul Pil, pubblicati ieri e migliori delle attese, relativamente al Pil del primo trimestre.
Teniamo presente che il mercato monetario sconta comunque 150 basis points di rialzi quest’anno, il che significa almeno tre interventi da 0.50% ciascuno, ma sappiamo quanto la Bce sia stata, fino ad oggi, sempre in ritardo rispetto alla curva dei tassi, per cui riteniamo assai difficile pensare di vedere i tassi di riferimento all’1.5% a fine anno. Forse potremmo attenderci lo 0.75% e sarebbe già grassa, come si dice in gergo.

Detto ciò, è una giornata certamente importante per l’andamento dell’Euro, che dobbiamo ricordarlo, ha tenuto ieri quota 1.0700 quando sembrava potesse sfondare decisamente, e forse qualche settimana fa lo avrebbe anche fatto. Ora, sarà che i big players sono long moneta unica (dai dati del Cot), sarà che le condizioni di eccesso del dollaro avevano raggiunto livelli assai significativi, ma è un fatto che emergano sempre dei bid che sostengono la price action della moneta unica, e i movimenti di ribasso sembrano delle “bear trap”, ovvero trappole per venditori. Poi ci sono i cross dell’Euro, come EurGbp, ma soprattutto EurJpy, che salgono, con il primo che dai minimi di fine maggio a 0.8400, ha fatto circa il 2% tornando prepotentemente sopra 0.8550 e avvicinandosi alle resistenze chiave poste a 0.8620 30, non ancora vicinissime ma comunque a tiro. Ma a salire in modo impulsivo è stato l’EurJpy, un vero moltiplicatore di volatilità, dato il crollo voluto dalla Boj, dello Jpy, che in 4 mesi è salito di quasi 20 figure, che rappresenta un movimento del 14% che è qualcosa di assai rilevante per un tasso di cambio. Siamo arrivati a ridosso di 144 Jpy per Euro e potremmo anche testare il doppio massimo visto nel 2014 a dicembre, quando i prezzi arrivarono quasi a toccare 150.00. A provocare il movimento chiaramente è stato soprattutto il UsdJpy, ormai nelle vicinanze di quel 135.15 raggiunto nel Gennaio 2002, ovvero 20 anni orsono. UsdJpy ha toccato 134.58 questa notte per poi recedere una cinquantina di pips, ma sembra obiettivamente orientato a quei doppi massimi. Si fermerà oppure no ? Dipenderà tutto dalle dichiarazioni della Boj quando arriveremo su quei livelli. Se il mercato persisterà con un petrolio a 120 dollari, con le strozzature dell’offerta e con una inflazione altrove, così più elevata che in Giappone (ove i prezzi al consumo sono intorno al 2.5%), beh potremmo anche rompere tali livelli e andare su aree superiori. Ma una pausa secondo noi è quasi dovuta. Seguiremo con attenzione l’evolversi della situazione. In ogni caso dal Gennaio 2021, il UsdJpy è salito del 30% circa.

Sul fronte delle altre coppie valutarie, crediamo non vi sia molto da aggiungere. A parte il UsdCad che va per i fatti suoi seguendo più il petrolio che le correlazioni intervalutarie, le altre seguono l’andamento dell’EurUsd che in questi giorni sembrava il market mover più interessante. Certamente dobbiamo dire che la volatilità sul mercato è molto interessante, con oscillazioni repentine e attraenti, anche se poi il mercato non ci sembra in trend ma in fase di congestione dopo tanto correre del biglietto verde. Si aspettano i dati e si cerca di swingare i livelli.

Restiamo in attesa della decisione della Bce, e poi ci concentriamo su quella della Fed, la settimana prossima, nella quale è probabile un rialzo di 50 basis points.

Saverio Berlinzani per ActivTrades.

Profilo dell’analista

Saverio Berlinzani

Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.

In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).

Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.

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