Ieri sono state pubblicate le minute della Bce, dalle quali si evince che i responsabili di politica monetaria della Banca centrale europea hanno espresso un diffusa preoccupazione per il rialzo dell’inflazione e hanno avanzato la necessità di una continua normalizzazione della politica monetaria. Con l’inflazione che è salita al livello record del 7,4%, la BCE ha confermato l’intenzione di porre fine al piano di acquisto di obbligazioni nel terzo trimestre. Si legge infatti che : “I membri hanno ampiamente espresso preoccupazione per l’elevata inflazione“.
Il sentiment tra i responsabili del board è cambiato sostanzialmente nelle ultime settimane. Quasi tutti coloro che hanno parlato pubblicamente stanno ora sostenendo un aumento dei tassi di interesse a luglio, il primo aumento della BCE in oltre un decennio, e molti stanno spingendo per aumentare il tasso sui depositi in territorio positivo già quest’anno. La loro preoccupazione è che l’inflazione non sia solo elevata, ma stia diventando di ampia portata, aumentando il rischio che la rapida crescita dei prezzi si stabilizzi ben al di sopra dell’obiettivo di inflazione del 2%, ovvero il target fissato dalle autorità monetarie. In effetti, l’inflazione generale, esclusi alimentari ed energia, è quasi il doppio dell’obiettivo della BCE e la stragrande maggioranza delle previsioni pubbliche e private pone la crescita complessiva dei prezzi ben al di sopra dell’obiettivo anche nel 2023.
Nella prossima mossa, la Bce deciderà nella riunione del 9 giugno di porre fine agli acquisti di obbligazioni verso la metà dell’anno e probabilmente fornirà indizi inequivocabili che un rialzo dei tassi seguirà alla riunione di luglio. Alcuni politici preferirebbero aumentare i tassi a giugno, ma la banca ha promesso che gli acquisti di obbligazioni non finiranno prima del terzo trimestre e che i tassi di interesse aumenteranno solo successivamente. Questo programma ha sostanzialmente legato le mani della BCE, rendendo il 21 luglio la prima data possibile per un rialzo dei tassi. I mercati attualmente valutano 107 punti base di rialzi dei tassi per il resto dell’anno, o un aumento di poco più di un quarto per cento a ogni riunione politica da luglio in poi.
Intanto, sul mercato, abbiamo assistito al recupero della moneta unica che ieri, è salita fin oltre a 1.0600 con un massimo a 1.0607, per poi ritracciare qualcosa e consolidare a 1.0560 70. Tecnicamente, su base giornaliera, il movimento pare di accumulazione con possibile rottura della EMA 21 periodi e accelerazione possibile anche fino a 1.0640 50 ed eventualmente anche 1.0680 90 dove si trova un’area di resistenza chiave. Non possiamo certo ancora parlare di inversione di trend, anche se qualcosa, con riferimento all’indebolimento del dollaro, si muove. Anche la sterlina si è mossa al rialzo andando anche a superare 1.2500 con massimi visti intorno a 1.2530, per poi consolidare più basso, in area 1.2450. Anche nel caso della valuta britannica, siamo sotto le resistenze chiave poste a 1.2530, in concomitanza con aree statiche di swing e dinamiche (media 21 periodi sul giornaliero) e fino a che non supereremo queste aree, potremmo ancora correggere e scendere. Ma intanto sono dei primi segnali che qualcosa sembra modificarsi, nello scenario dominante, ovvero quello del dollaro che non dà tregua, e le ragioni possono essere ricercate nel fatto che anche negli Usa si cominciano ad intravedere segnali di rallentamento della congiuntura, nonostante i responsabili di politica monetaria continuino a reiterare la necessità di molteplici rialzi dei tassi, anche a costo di provocare la recessione.
Per quel che riguarda le altre valute e le notizie uscite nella notte, segnaliamo l’inflazione giapponese, che dall’1.2% è raddoppiata ad aprile al 2.5%, il massimo da ottobre 2014, l’ottavo rialzo consecutivo, segno che anche l’indebolimento della valuta giapponese, è servito ad importare inflazione e anche in fretta. Le componenti che hanno contribuito a tale rialzo sono ovviamente quelle alimentari ed energetiche, luce acqua, ma anche abbigliamento, e arredamento. Questo dato potrebbe far cambiare l’approccio della Boj verso lo Jpy per cui attenzione alle dichiarazioni dei responsabili di politica fiscale e monetaria del paese del sol levante, perché potrebbero cominciare a parlare di rialzi del costo del denaro.
Dalla Cina invece giungono notizie diverse, con la Pboc che ha mantenuto stabili i tassi chiave per i prestiti a famiglie e imprese, ma ha tagliato comunque il tasso di riferimento sui mutui di 15 punti base, al 4.45%. UsdYuan comunque stabile a 6.72 dopo aver visto minimi di valuta cinese il 13 maggio a 6.8370.
Non c’è molto da dire sul resto se non che il petrolio rimane sempre nel trading range compreso tra 92 e 112 e non accenna a riprendere una direzione ben precisa, così come il UsdCad resta tra 1.2780 e 1.2850. Solo se dovessimo vedere cambiamenti sostanziali sul petrolio, allora UsdCad potrebbe rompere uno dei due lati.
Sul fronte dati, attenzione alle vendite al dettaglio inglesi, stamani alle 8, che potrebbero muovere nuovamente i mercati e la sterlina.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società broker in forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività forex attraverso una chat e un webinar live.
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