Avevamo ieri richiamato la correzione di un dollaro che fino al giorno precedente, sembrava moribondo, e la molla che ha portato al parziale recupero è stata la decisione della Boj che è rimasta ferma sia sui tassi sia sulla banda di oscillazione massima consentita per i titoli di stato, invariata tra -0.50% e + 0.50%.
La banca centrale del Giappone (Boj) lascia invariati i tassi
Molti analisti erano dell’idea che Kuroda, il Governatore, alla fine avrebbe ceduto alle pressioni allentando ulteriormente le restrizioni, cioè allargando la banda, oppure cancellandola del tutto, e magari alzato i tassi dato che l’inflazione ha raggiunto quasi il 4%. E invece la Boj ha deciso di non toccare né i tassi, tanto meno la medesima fascia di oscillazione consentita ai rendimenti dei titoli decennali, nonostante venerdì scorso avessero raggiunto lo 0.54% sforando temporaneamente il limite.
Reazione immediata dei mercati alle decisioni della Boj
Immediata la reazione del UsdJpy che è schizzato al rialzo di ben 300 punti, con un primo target raggiunto a 131.20 mentre scriviamo. Anche i cross dello Jpy, ovviamente, sono saliti in pochi minuti, con EurJpy che dai minimi di ieri a 138.18 è ritornato prepotentemente sopra quota 141.00.
La decisione della Boj è un via libera ad una nuova svalutazione della valuta giapponese?
Non lo crediamo, semplicemente pensiamo che la banca centrale abbia deciso di prendersi una pausa e voglia stabilizzare i prezzi degli asset, tra cui lo Jpy, oltre naturalmente ad impedire che qualcuno possa pensare alla fine del Qqe, di cui evidentemente il Giappone ha ancora bisogno nella sua ormai trentennale politica antideflazionistica guidata da tassi a zero. E non è bastata neppure una inflazione salita quasi al 4% per far cambiare idea alle autorità monetarie. Tanto è vero che le previsioni della Boj per il 2023 e 2024 riguardanti l’inflazione, prevedono un indice dei prezzi a +1.8% per il primo e + 1.6+% per il secondo. Per quel che riguarda le previsioni sul Pil, sempre per i prossimi due anni, la Boj vede un +1.7% quest’anno e +1.1% nel 2024, in calo rispetto alle precedenti previsioni.
Le reazioni delle altre valute
Scarse le reazioni delle altre valute alla ripresa del UsdJpy, anche se già ieri avevamo avvisato di un possibile recupero del biglietto verde, che contro Euro ha recuperato circa 100 pips da 1.0870 a 1.0770 attuale. Ha perso meno il Cable che dai massimi di ieri ha lasciato sul campo 30 pips in ragione della discesa di EurGbp che dai massimi di 0.8900 ha perso terreno dopo le dichiarazioni di qualche portavoce della Bce che ieri ha dichiarato che la Banca centrale starebbe pensando a due aumenti dei tassi, uno da 0.50% e il secondo, a marzo da 0.25%. Ciò ha provocato un sell off di breve termine della moneta unica, considerato il fatto che fino a ieri si leggeva di possibili rialzi di entità superiore, da parte di molti rappresentanti del board della banca centrale del vecchio continente. Se si scende sotto 1.0760, si potrebbe vedere anche 1.0705 10 area come successivo livello di supporto mentre EurGbp sembrerebbe orientato al test di 0.8720.
Le banche centrali più accomodanti potrebbero stabilizzare il mercato dei cambi e sostenere la corsa dell’azionario
Sempre sul fronte dati, ieri sono usciti dati canadesi sull’inflazione, uscita in ribasso dello 0.6% su base mensile con il dato su base annua al 6.3%, anch’esso in calo. Il dato core ha visto un ribasso al 5.4% su base annua, il che lascia pensare che la banca centrale canadese potrebbe alzare di soli 25 punti base nella prossima riunione. Cioè in sostanza, cominciamo ad intravedere banche centrali più accomodanti e meno aggressive, il che non vale quindi solo per la Fed. Ciò dovrebbe stabilizzare il mercato dei cambi nelle prossime settimane, così come anche gli azionari potrebbero insistere nella loro corsa verso nord.
Calendario economico di oggi
Stamani alle 8.00 attesa per l’inflazione inglese, a cui seguirà farà seguito quella di Eurozona. Attese di ribassi un po’ ovunque. Oggi pomeriggio, vendite al dettaglio Usa. Teniamo le cinture allacciate, perché la volatilità potrebbe aumentare.
Saverio Berlinzani per ActivTrades.
Profilo dell’analista
Saverio Berlinzani
Nel 1989 inizia il suo percorso lavorativo nel mercato valutario come spot trader per il Banco Lariano. Dal ’91 per la Banque San Paolo di Parigi come trader su lira e franco francese. Dal ‘92 presso il Banco Lariano di Milano spot trader su tutte le valute SME. Dal ’95 per Swiss Bank Corporation capo cambista – Lugano, Ginevra, Londra.
In questi anni, oltre alla specializzazione sul mercato dello spot come market maker, ha sviluppato conoscenze del mercato dei derivati come trader di posizionamento per l’Istituto (Opzioni vanilla ed esotiche), nonché conoscenza diretta delle valute legate ai paesi emergenti (carry trades).
Dal ’98 è rientrato in Italia come Libero professionista in qualità di Consulente Finanziario e Patrimoniale – Presidente e socio fondatore di una società Broker Forex. Dal 2009 ad oggi, trader indipendente nel mercato valutario fondatore del sito www.saveforex.it, community di traders con cui condivide quotidianamente in tempo reale la sua operatività Forex attraverso una chat e un webinar live.
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