Una brutta notizia colpisce miglia investitori su criptovalute. La più grande truffa crypto Ponzi mai vista in India cancella 12,8 miliardi di dollari dalle vittime.
Man mano che l’ industria delle criptovalute cresce, individui e gruppi malintenzionati cercano (e trovano) più opportunità per farla franca con le risorse digitali di altre persone, con la più grande truffa di criptovalute mai vista in India che costa miliardi di dollari alle sue vittime.
In particolare, nell’elaborato schema piramidale chiamato GainBitcoin, le vittime hanno perso un totale di oltre 1 trilione di rupie indiane, l’equivalente di oltre 12,8 miliardi di dollari, secondo quanto riportato dalla piattaforma di notizie indiana Onmanorama il 16 giugno.
In un tipico schema piramidale, l’orchestratore della truffa Amit Bhardwaj ha operato con l’aiuto delle sue “Seven Stars”. Il gruppo ha promesso alle sue vittime un rendimento mensile del 10% in depositi Bitcoin-on-Bitcoin per 18 mesi attraverso programmi di marketing multilivello.
Prima di rendersi conto che il numero di Bitcoin (BTC) è limitato e che quindi la garanzia non è praticabile, diversi investitori hanno già messo i loro soldi nella truffa. La situazione si è complicata con la sua morte all’inizio per arresto cardiaco.
Si presume che lo stesso Bhardwaj abbia ottenuto profitti tra 385.000 e 600.000 Bitcoin e la polizia di Pune, la capitale dello stato del Maharashtra, avrebbe rintracciato oltre 60.000 ID utente e indirizzi e-mail coinvolti nel caso.
Con Bhardwaj andato, il prossimo principale sospettato è suo fratello Ajay Bhardwaj, che non ha rispettato l’ordine di rivelare il nome utente e la password del portafoglio crittografico del suo defunto fratello Amit all’Enforcement Directorate (un’organizzazione multidisciplinare incaricata di indagare sul reato di riciclaggio di denaro e violazioni di norme straniere)
La legalità delle criptovalute non è oggetto di indagine
All’inizio di marzo, l’Enforcement Directorate ha affermato che la legalità della criptovaluta in India, che è ancora in fase di decisione su come regolarla, non era un problema nel caso, poiché si trattava di uno schema Ponzi, affermando che:
“L’indagine condotta finora ha rivelato che Amit Bhardwaj con la connivenza del firmatario, Vivek Bhardwaj, Mahender Bhadrway e altri, ovvero agenti di marketing multilivello e associati, hanno raccolto 80.000 Bitcoin come proventi di reato”.
Il mercato delle criptovalute non è immune dalle truffe, anzi, truffe cripto o schemi Ponzi sfruttando il trend delle criptovalute, sono all’ordine del giorno. Prima di fare qualsiasi scelta di investimento consigliamo di fare tutte le ricerche del caso. Nessuna azienda o persona può garantire un profitto sicuro, attenzione che afferma il contrario.
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