Negli ultimi tempi, più o meno a partire dal 2016, sono numerosi gli italiani che si sono avvicinati al mondo delle criptovalute. Del resto è ormai noto a tutti cosa siano queste particolari valute ed effettivamente oggi è diventato particolarmente semplice acquistarle, rivenderle, addirittura utilizzarle per i propri acquisti. In tanti però, seppur attirati dalle notizie che riguardano le criptovalute, in effetti ancora non sanno come si possa comprare una qualsiasi criptovaluta e se sia possibile investire in questo settore.
Cos’è un exchange
Exchange significa cambio in italiano, sono chiamate in gergo semplicemente exchange quelle piattaforme che permettono di acquistare criptovalute. Perché in sostanza si tratta di un cambio: si depositano euro, dollari o altre criptovalute e li si cambia in altre criptovalute. Per scegliere quale sia la piattaforma di cambio più interessante e valida fortunatamente esistono decine di articoli online. Attraverso le recensioni su StormGain, ad esempio, si evince che questa piattaforma non solo consente di acquistare criptovalute, utilizzando altre criptovalute come moneta di scambio, ma anche di fare trading con strumenti derivati e minare monete virtuali.
Minare una criptovaluta
Le criptovalute funzionano attraverso un sistema di crittografia complesso, che in molti casi è condiviso tra diversi utenti, o anche tra proprietari di criptovalute. Proprio come avveniva un tempo con alcune piattaforme di condivisioni di contenuti multimediali, in sostanza la gestione delle criptovalute avviene tramite un sistema simile al peer-to-peer. Chiunque può offrire parte del proprio hardware per consentire di avere sufficiente potenza di calcolo per la gestione di una qualsiasi criptovaluta. Il sistema di gestione, per come è costruito, periodicamente produce nuove criptovalute. Nel senso che se oggi sono disponibili X bitcoin, il prossimo mese questi bitcoin potrebbero diventare X+n, dove n sta per il numero di nuovi bitcoin creati. Questi “nuovi” bitcoin sono suddivisi, in modo del tutto randomico, tra coloro che offrono dell’hardware per il sistema di gestione della moneta. Questa attività è chiamata mining, in sostanza come un minatore che cerca del carbone in una miniera, il miner di bitcoin offre dell’hardware (spesso un numero elevato di processori in parallelo) ricevendo in cambio la possibilità di “trovare” dei bitcoin.
Speculare con il trading online
Chi utilizza le piattaforme di exchange lo fa per comprare criptovalute. Oggi al mondo ne esistono più di 1.500, tutte diverse tra di loro seppur accomunate da alcune caratteristiche di base, ossia l’essere del tutto scollegate da qualsiasi sistema bancario. Alcune piattaforme di cambio e alcuni broker permettono ai propri clienti anche di speculare sulle criptovalute senza acquistarle o rivenderle, ma utilizzando degli strumenti finanziari derivati, come ad esempio i CFD. In questo caso non si compra un bitcoin, o un ethereum o una qualsiasi altra criptovaluta; invece si specula sull’andamento delle quotazioni: in salita o in discesa. Se la speculazione è svolta in modo corretto si possono ottenere delle remunerazioni anche in caso di crollo del mercato. È bene però ricordare che questo tipo di investimento è particolarmente rischioso e può portare a perdere quanto investito nell’arco di pochi minuti o ore.
Usare le criptovalute
La possibilità di utilizzare, nel quotidiano, le criptovalute per fare spese, pagare le tasse o comprare un’automobile è abbastanza controversa. Nel senso che ad oggi esistono governi che permettono ai propri cittadini di pagare tasse e tributi in criptovalute, così come aziende che offrono beni e servizi il cui conto è saldabile con una qualsiasi moneta virtuale. Allo stesso modo in cui vi sono governi, società e aziende che vietano l’uso di tali monete. È poi possibile reperire, anche in rete, piattaforme di cambio e banche che offrono carte di credito prepagate su cui è possibile caricare fondi in criptovalute. All’atto pratico quando si fa un acquisto avviene un cambio, tra la criptovaluta caricata sulla carta e la moneta del Paese in cui si effettua l’acquisto.