
Per anni, oro e Bitcoin sono stati considerati rivali: il primo, simbolo di stabilità e ricchezza tangibile; il secondo, espressione della rivoluzione digitale e dell’indipendenza dalle banche centrali. Oggi, secondo l’analista Tom Lee, questa contrapposizione sta svanendo. Le due forme di valore, così diverse per natura, sembrano muoversi in una direzione comune, come se la storia economica stesse cercando un nuovo equilibrio.
Il prezzo dell’oro sta raggiungendo livelli tecnici cruciali, mentre il Bitcoin mostra segnali di forza in un contesto macroeconomico incerto, segnato da tassi in calo e liquidità crescente. Ma la parte più sorprendente dell’analisi di Lee non riguarda solo i numeri: riguarda la relazione diretta tra il rally dell’oro e la prossima fase esplosiva di Bitcoin.
Il suo ragionamento sfida le logiche tradizionali della finanza e apre la porta a una prospettiva radicale: se l’oro sale a 5.000 dollari, Bitcoin potrebbe spingersi fino a 2 milioni per unità, trainato dalla stessa rete di valore che per secoli ha sostenuto il metallo giallo.
Un’ipotesi audace, ma non priva di fondamento. Per comprenderne la portata, serve guardare oltre le apparenze, analizzando come stablecoin, analisi tecnica e dinamiche di liquidità globale stiano costruendo il terreno per un nuovo paradigma monetario.
Ed è proprio da qui che comincia il viaggio nel pensiero di Tom Lee — un’analisi che potrebbe cambiare il modo in cui intendiamo la ricchezza, il rischio e il futuro stesso del denaro.
L’oro come punto di partenza del super ciclo di Bitcoin
Secondo Lee, la correlazione tra oro e Bitcoin non è solo un fenomeno temporaneo, ma un meccanismo di trasmissione del valore monetario. Se il prezzo dell’oro dovesse stabilizzarsi intorno ai 5.000 dollari l’oncia, la sua capitalizzazione complessiva raggiungerebbe livelli mai visti, spostando l’asticella della valutazione globale degli asset rifugio.
In questo scenario, Bitcoin seguirebbe il metallo prezioso attraverso un effetto domino di rivalutazione della scarsità monetaria. Il ragionamento di Lee è chiaro: il valore di rete dell’oro costituisce la base di riferimento per la nuova generazione di “beni rifugio digitali”. Se quel valore si espande, anche Bitcoin ne beneficia, non come sostituto, ma come erede tecnologico.
“L’oro sale per primo, Bitcoin lo segue. Se l’oro si assesta a 5.000 dollari, il valore di Bitcoin, calcolato sul suo network cap, potrebbe spingersi fino a 2 milioni,” spiega Lee.
Questa logica si fonda su una tesi di lungo periodo: il mercato delle criptovalute sta maturando e, nel tempo, tende a riflettere gli stessi comportamenti osservati nel comparto dei metalli monetari.
Stablecoin: il nuovo motore nascosto del mercato dell’oro
Un aspetto cruciale, spesso ignorato dagli analisti tradizionali, è il ruolo delle stablecoin nella recente impennata dell’oro. Secondo Lee, gli emittenti di stablecoin stanno diventando acquirenti significativi di metalli preziosi, utilizzandoli come collaterale per garantire la stabilità dei loro token.
Negli ultimi mesi, diverse piattaforme hanno introdotto stablecoin ancorate all’oro, tra cui Tether Gold (XAUT) e PAX Gold (PAXG). Queste valute digitali, garantite da lingotti fisici, rappresentano un ponte diretto tra finanza tradizionale e crypto. Quando la domanda di stablecoin aumenta, cresce anche quella per l’oro fisico, generando una spinta strutturale ai prezzi.
“Le stablecoin stanno diventando la nuova ‘balena’ silenziosa del mercato dell’oro. Stanno acquistando oro per garantire la solidità delle loro riserve,” osserva Lee.
Questo flusso di capitali dimostra che il settore crypto non è isolato, ma integrato nel sistema finanziario globale. L’aumento delle riserve in oro per sostenere le stablecoin crea un legame sinergico: la forza dell’oro rafforza le criptovalute, che a loro volta alimentano nuova domanda per il metallo.
Analisi tecnica: la conferma dal grafico dell’oro

L’analisi di Tom Lee non si limita alla teoria macroeconomica, ma trova solide basi anche nell’analisi tecnica, in particolare sull’andamento dell’oro. A luglio, il metallo prezioso ha completato un pattern di “cup and handle” – una figura grafica nota per anticipare movimenti rialzisti estesi e sostenuti. Questa configurazione, ampiamente riconosciuta tra gli analisti, si forma quando il prezzo disegna una curva a “tazza” seguita da una breve fase laterale (il “manico”), preludio di una rottura verso nuovi massimi.
Secondo i calcoli di Lee e del suo team tecnico, la rottura del manico avvenuta in estate ha attivato un obiettivo teorico di prezzo che coincide con i valori attuali dell’oro e suggerisce ulteriore potenziale di crescita. L’importanza di questo segnale risiede nella convergenza tra fattori tecnici e fondamentali: al momento del breakout, il mercato ha registrato anche un aumento del volume di stablecoin in circolazione, evidenziando un flusso di liquidità che si muoveva in parallelo al rialzo del metallo prezioso.
Lee osserva come il coordinamento tra grafico e flussi sia raro e particolarmente rilevante. Quando i segnali tecnici e i dati on-chain convergono, il movimento che ne deriva tende a essere più duraturo. È questo, spiega, che distingue un semplice rimbalzo da una vera tendenza di fondo.
Il collegamento con Bitcoin emerge proprio qui: se la crescita dell’oro è alimentata da liquidità reale proveniente dal sistema crypto (attraverso stablecoin collateralizzate in oro), lo stesso capitale può, in un secondo momento, spostarsi verso Bitcoin, replicando la traiettoria rialzista. L’oro, in sostanza, si comporta come l’asset guida di un movimento più ampio che vede nel Bitcoin la fase successiva di espansione del valore.
“Quando la liquidità e l’analisi tecnica raccontano la stessa storia, il mercato va ascoltato. L’oro sta indicando la direzione e Bitcoin è pronto a seguirlo,” afferma Lee.
Sul piano tecnico, anche il grafico di Bitcoin mostra segnali incoraggianti: il prezzo si sta muovendo all’interno di un canale ascendente di medio periodo, con volumi in crescita e supporti chiave ben difesi sopra la soglia dei 100.000 dollari. Un eventuale breakout sopra i 106.000–110.000 dollari aprirebbe la strada a un rally di proporzioni storiche, coerente con la visione di Lee di un Bitcoin che, nel lungo termine, può superare 1,5 milioni di dollari.
Bitcoin: un asset più maturo e cicli più lunghi
Secondo Lee, il Bitcoin non segue più i classici cicli quadriennali legati all’halving. Il mercato è cambiato: l’ingresso di investitori istituzionali, fondi spot ETF e piattaforme regolamentate ha allungato la durata dei cicli e reso i movimenti meno prevedibili ma più consistenti.
L’analista ritiene che un nuovo super ciclo possa estendersi per diversi anni, sostenuto da un flusso costante di domanda strutturale. Tuttavia, avverte che la volatilità rimarrà elevata: le fasi correttive del 50% o più continueranno a verificarsi, ma in un contesto di crescita a lungo termine.
“Gli investitori crypto sono abituati alla volatilità estrema. Questa esperienza li rende più preparati dei trader azionari a gestire mercati in rapido movimento,” dichiara Lee.
La maturità psicologica degli investitori in Bitcoin è oggi uno dei pilastri del mercato. Chi ha resistito a più di un crollo dell’80% conosce il valore della disciplina e della gestione emotiva, due qualità che distinguono i veri detentori di lungo periodo.
Fattori macro: Fed, liquidità e stagionalità dei mercati
Lee vede condizioni macroeconomiche favorevoli per una nuova fase rialzista di Bitcoin e crypto. La prospettiva di ulteriori tagli ai tassi d’interesse da parte della Federal Reserve, la riduzione delle tensioni geopolitiche e una stagionalità positiva dei mercati azionari nel quarto trimestre creano un contesto ideale per un’accelerazione dei prezzi.
Bitcoin tende a realizzare la maggior parte dei suoi guadagni annuali in poche sessioni, spesso concentrate nella parte finale dell’anno. Con la liquidità in aumento e un atteggiamento meno restrittivo da parte delle banche centrali, un rally sopra i 200.000 dollari entro fine anno appare possibile, secondo l’analista.
✅ Acquista Bitcoin con un Broker regolamentato
La correlazione crescente tra azioni e Bitcoin evidenzia come la criptovaluta sia ormai parte integrante del ciclo economico globale, reagendo alle stesse dinamiche di fiducia e rischio che influenzano Wall Street.
Il rally più odiato: quando lo scetticismo alimenta la forza
Un’altra osservazione interessante di Lee riguarda il sentiment del mercato. L’indicatore AAII (American Association of Individual Investors) mostra un livello medio di –11,7 tra ottimisti e pessimisti, segnalando che la maggioranza degli investitori non crede nella sostenibilità del rialzo.
Questo pessimismo diffuso, però, rappresenta un segnale rialzista contrarian. Quando i prezzi salgono tra l’incredulità generale, significa che la domanda reale è solida. Il mercato tende a proseguire finché c’è scetticismo, perché la mancanza di euforia limita il rischio di correzioni improvvise.
“Il rally attuale è il più odiato degli ultimi decenni, ma proprio questo lo rende più stabile,” sostiene Lee.
Bitcoin come mercato libero: una lezione per gli investitori
Una delle riflessioni più profonde di Tom Lee riguarda la natura stessa del mercato delle criptovalute. A differenza delle borse tradizionali, il mercato crypto non ha orari di apertura o chiusura, non esistono interventi delle autorità per sospendere le contrattazioni e non sono previsti circuit breaker per contenere la volatilità. È un mercato aperto 24 ore su 24, in cui la domanda e l’offerta si incontrano in tempo reale senza filtri né mediazioni.
Questa dinamica, secondo Lee, rende Bitcoin il miglior esempio di libero mercato moderno: un ambiente dove le forze economiche si manifestano in forma pura, e dove la trasparenza della blockchain consente di tracciare ogni movimento di capitale. Ciò che accade nel mondo crypto non è “speculazione incontrollata”, ma una lezione di microeconomia in tempo reale, un banco di prova per comprendere come si comportano i mercati quando sono privi di distorsioni sistemiche.
“Il mercato delle criptovalute è come un laboratorio di libero scambio. Non ci sono protezioni né manipolazioni strutturali. Chi impara a leggere i segnali qui dentro, diventa un investitore migliore ovunque,” sottolinea Lee.
La reazione dei trader crypto alla volatilità ne è la prova: chi è sopravvissuto a due o più crolli dell’80% ha imparato a gestire le emozioni, a pianificare nel lungo termine e a diversificare in modo intelligente. Questa esperienza forma una generazione di investitori più consapevoli, che non si lascia guidare dal panico o dall’euforia del momento.
Molti analisti tradizionali criticano la mancanza di regole nel mercato crypto, ma Lee ribalta la prospettiva: proprio questa libertà lo rende più autentico e meritocratico. Gli operatori che sanno interpretare i movimenti di prezzo, leggere il sentiment e comprendere la dinamica dei volumi diventano più resilienti e competitivi anche nei mercati regolamentati.
Bitcoin, nella sua essenza, è il mercato: aperto, liquido, trasparente e reattivo. Ed è per questo che, nel lungo periodo, il suo comportamento tende a riflettere la fiducia globale nella libertà economica e nella scarsità digitale.
Verso la rivalutazione della scarsità digitale
La tesi finale di Tom Lee è tanto ambiziosa quanto coerente: Bitcoin erediterà la rivalutazione dell’oro, spingendo verso una nuova definizione del denaro digitale.
Con l’aumento della domanda di asset reali, le crypto rappresentano l’evoluzione logica di questo processo. Il valore non si trasferisce più solo tra beni fisici, ma tra reti decentralizzate di fiducia. In questa prospettiva, l’ascesa dell’oro non è la fine del ciclo, ma l’inizio della fase più esplosiva per Bitcoin.
In chiusura: l’oro prepara il terreno, Bitcoin raccoglie l’eredità
La previsione di Tom Lee non è solo una scommessa sul prezzo, ma una visione strategica sul futuro del valore monetario. L’analista sostiene che il rally dell’oro non rappresenti un evento isolato, bensì l’inizio di una nuova fase di espansione per tutti gli asset legati alla scarsità e alla fiducia.
L’oro, come sempre, apre la strada: quando la liquidità globale si ridistribuisce verso asset rifugio, il metallo giallo è il primo beneficiario. Ma questa volta, il passaggio successivo è già scritto. Nel momento in cui la capitalizzazione dell’oro raggiungerà nuovi record, Bitcoin erediterà quella spinta, non come sostituto, ma come evoluzione digitale della riserva di valore.
Lee immagina uno scenario in cui la capitalizzazione dell’oro e quella di Bitcoin coesistano e si rafforzino a vicenda. Le stablecoin fungeranno da ponte finanziario, collegando i due mondi e permettendo che il capitale fluisca in modo sempre più efficiente tra asset reali e digitali.
Secondo le sue stime, se l’oro dovesse stabilizzarsi intorno ai 5.000 dollari l’oncia, la sua rete di valore ammonterebbe a oltre 15 trilioni di dollari. Rapportando questa cifra al numero di Bitcoin in circolazione, il prezzo teorico della criptovaluta si collocherebbe tra 1,6 e 2 milioni di dollari per unità — una valutazione che, per Lee, non è utopia, ma una proiezione logica di mercato.
“L’oro definisce la base, Bitcoin costruisce sopra di essa. Il futuro del valore non sarà più solo fisico, ma anche digitale,” afferma l’analista.
A sostegno di questa visione, si aggiunge un contesto macroeconomico in rapida evoluzione: banche centrali in fase di allentamento, adozione istituzionale crescente e una generazione di investitori che vede nelle criptovalute un’alternativa credibile ai sistemi monetari tradizionali.
Bitcoin non nasce per sostituire l’oro, ma per espanderne il concetto. La sua forza risiede nella scarsità algoritmica, nella trasparenza della blockchain e nella fiducia distribuita. L’oro resta il riferimento storico, ma Bitcoin è il simbolo del nuovo paradigma: un asset globale, liquido, digitale e indipendente.
In definitiva, il messaggio di Tom Lee è chiaro e dirompente: l’oro prepara il terreno, Bitcoin ne raccoglie l’eredità. Chi comprende oggi questa transizione, potrebbe trovarsi domani al centro di una delle più straordinarie trasformazioni finanziarie del nostro tempo.
Resta Aggiornato sulle Nostre Notizie
Se hai trovato utile questo articolo, condividilo sui tuoi social e scopri di più con Doveinvestire su Google News, Facebook, Twitter. Lascia anche il tuo commento per raccontarci opinioni ed esperienze: il tuo contributo è prezioso.
Per ricevere ogni aggiornamento in tempo reale, attiva le notifiche dal pulsante Segui o unisciti al nostro canale Telegram di Dove Investire
Perché Scegliere Dove Investire?
Con le nostre analisi puntuali e approfondite, ti guidiamo attraverso il mondo degli investimenti, offrendoti ogni giorno spunti concreti su tendenze e opportunità. Il nostro obiettivo? Farti investire con consapevolezza, grazie a informazioni accurate e strategie mirate al tuo portafoglio.
Dove Investire: il tuo alleato per esplorare il mondo degli investimenti e comprendere le sue regole in modo chiaro e affidabile.




















