La Teoria Moderna del Portafoglio (MPT), sviluppata da Harry Markowitz, ha guidato per anni gli investitori nella costruzione dei loro portafogli azionari. Tuttavia, questa teoria, nonostante la sua influenza storica e il riconoscimento di un Premio Nobel per l’Economia, è oggi considerata obsoleta da molti esperti del settore, tra cui Warren Buffett e Charlie Munger. Questi due giganti dell’investimento sostengono che la MPT sia troppo teorica e che non abbia alcuna utilità pratica.
Ma quali sono le criticità principali di questa teoria e come potrebbe essere aggiornata per renderla più attuale ed efficace?
Le criticità della Teoria Moderna del Portafoglio
La Teoria Moderna del Portafoglio si basa su alcune ipotesi che, sebbene valide in teoria, spesso non si verificano nella pratica. Una delle critiche più frequenti riguarda l’assunzione che la volatilità storica sia una misura del rischio di un titolo o di un portafoglio, presupponendo che i rendimenti futuri si comporteranno in modo simile a quelli passati.
Questa semplificazione non tiene conto dei numerosi fattori che possono influenzare i rendimenti di un asset, come i fondamentali dell’azienda, i bilanci, le condizioni economiche, i cicli politici, gli eventi del settore e molto altro.
Un’altra limitazione della MPT è l’assunzione che gli investitori siano razionali e in grado di valutare accuratamente il valore di un titolo. Tuttavia, le osservazioni della finanza comportamentale hanno evidenziato numerosi comportamenti irrazionali da parte degli investitori. Ad esempio, un investitore potrebbe rimanere attaccato a informazioni non veritiere (ancoraggio) o seguire la massa senza effettuare analisi accurate.
Inoltre, la Teoria Moderna del Portafoglio presume che sia possibile selezionare titoli la cui performance individuale sia indipendente da altri investimenti inclusi nel portafoglio. Tuttavia, nella realtà, gli investimenti possono comportarsi in modo molto correlato, anche se possono sembrare indipendenti a una prima occhiata. Ad esempio, in situazioni di crisi, la correlazione tra i vari asset aumenta perché tendono tutti a scendere.
Infine, la teoria presume l’esistenza di un asset privo di rischio, necessario per sfruttare l’effetto leva e quindi aumentare i rendimenti di un portafoglio. Tuttavia, trovare un asset del genere è molto difficile. Anche se spesso si pensa ai titoli di Stato come asset privi di rischio, in realtà non lo sono, poiché esistono fattori come l’inflazione e il cambiamento dei tassi di interesse che influenzano il loro valore.
Soluzioni per rendere la Teoria Moderna del Portafoglio più attuale
Per rendere la MPT più attuale ed efficace, è necessario considerare altri tipi di rischio oltre alla volatilità e ai rendimenti, come il rischio di liquidità, il rischio di mercato e il rischio di coda, cioè la possibilità che si verifichi un evento raro. Inoltre, è importante considerare che i mercati finanziari non sono statici, ma presentano cambiamenti che possono evolvere nel tempo. Pertanto, è necessario monitorare e aggiornare costantemente il portafoglio sulla base delle nuove informazioni disponibili.
Un’altra soluzione consiste nell’utilizzare non solo i modelli proposti da Markowitz, che si basano sui rendimenti storici, ma anche su quante più informazioni possibili, come l’analisi fondamentale, i bilanci, l’analisi tecnica, che ovviamente aumentano la probabilità di successo.
Infine, è importante adattare l’allocazione degli asset in base agli obiettivi a lungo termine, alle esigenze e alle circostanze specifiche di ciascun investitore. Mentre le previsioni accurate dei rendimenti delle classi di asset possono essere difficili, un approccio di investimento attivo e disciplinato che considera le condizioni di mercato attuali può aiutare gli investitori a identificare opportunità interessanti in diversi scenari di mercato.
Conclusione
La Teoria Moderna del Portafoglio potrebbe fornire un utile quadro di riferimento per gli investitori, ma non dovrebbe essere considerata come l’unico strumento a disposizione.
La finanza è dinamica e in costante movimento, e l’obiettivo deve essere quello di avere quante più informazioni possibili per cercare di prendere decisioni di investimento in linea con i nostri obiettivi di rischio e di mettere sempre le probabilità dalla nostra parte, seguendo un processo disciplinato e dinamico.
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